Come finiscono le favole
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Un libro da leggere nel periodo Natalizio
Una storia ideale da leggere nel periodo natalizio. Uno struggente e profondo libro che sorvola il cuore facendolo palpitare leggendo i sensibili passi di una favola terrena.
Tanti e diversi percorsi di vita che si intrecciano trovando alla fine la necessità di avere al fianco la presenza di qualcuno di importante.
La piccola Holly, che in un incidente stradale perde improvvisamente l’unico genitore che ha, la madre Victoria. La bambina reagisce a quel forte e straziante dolore non riuscendo più a parlare.
Victoria per fortuna ha tre fratelli, ma ha deciso di affidare la sua piccola allo schivo fratello maggiore, Mark. Un uomo dal cuore buono, ma restio ad esternare le sue emozioni, proprio per questo forse troverà un denominatore comune con il forte rifiuto di parlare da parte di Holly.
Mark si sente sopraffatto dalla grande responsabilità di crescere quella dolce nipotina, per questo chiede un sostegno al fratello Sam, da sempre come lui dedito ai lavori della vigna.
Entrambi decidono di partire per San Juan, una meravigliosa isola, dove Sam ha una bella casa da ristrutturare.
Sarà questo lo stupendo paradiso che darà vita al centro della storia. Un luogo inusuale e semplicemente sognante, che rappresenterà un meraviglioso inizio per una famiglia fuori dal comune, composta da due zii e la loro nipotina.
Sarà la dorata atmosfera di quel luogo a far diventare speciale il rapporto fra i tre.
Soltanto in quel momento Mark desidera regalare una mamma ad Holly.
Qui entra in scena la dolce Maggie, una donna reduce da un matrimonio finito, a causa dell’improvvisa morte del marito. Lei ha aperto un fantastico negozio di giocattoli sull’isola rendendo ancora più magico lo scorrere dell’esistenza in quel favoloso paradiso terreno.
La donna ha chiuso il suo cuore all’amore e pensa che nella sua vita non debba esistere niente, oltre al suo lavoro e all’amore per i bambini.
Sarà il casuale incontro tra Maggie e la dolcissima Holly a rendere più facile la conoscenza tra la donna e Mark.
Una simbiosi di anime che grazie alla speciale presenza di un bambino renderà tutto più spontaneo e meraviglioso da vivere. La brillante scintilla di una stella cometa che brancola nel buio, trovando alla fine la propria luce.
L’autrice sembra voler farci capire quanto un vicolo cieco e buio della vita, possa dipingersi improvvisamente di rosa, diventando una romantica favola.
Una scrittura semplice e diretta che proprio per la sua facile intensità arriva dritta all’anima del lettore. Una tenera carezza fra la neve che scalda il cuore come il familiare calore di un camino acceso.
Francesca Ghiribelli.
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L'obiettivo delle favole
Il tema e` delicato. Non puo` essere altrimenti quando si parla di bambini e della morte prematura di un genitore. Il tema si fa ancora piu` difficile se la perdita va a colpire un nucleo familiare monogenitoriale. La piccola Holly, alla morte della madre, viene affidata per volonta` testamentarie alla cura di uno zio. Lo shock per la perdita e` grande e la bimba si chiude nel mutismo. Lo zio Mark, fratello della madre defunta, decide fortunatamente di assumersi la responsabilita` affidatagli e di prendersi cura della bambina. Il complito non e` semplice per uno scapolo disilluso, ma vengono in suo soccorso i fratelli (Alex e Sam saranno protagonisti dei due successivi libri che compongono la trilogia) e una giovane venditrice di giocattoli.
L'autrice decide di non scavare a fondo. Che sia una scelta di comodo oppure un punto di vista particolare sul tema non e` dato saperlo. "Come finiscono le favole" e` in realta` , di per se`, una favola, poiche` racconta di esperienze difficili, ma lo fa dal lato delle soluzioni semplici, magiche. Non si affronta il dramma, non si scava nella sofferenza, ma la si lascia solo intuire. Si vuole offrire un messaggio di speranza: l'affetto e un pizzico di magia sono l'antidoto al dolore. Che sia una morale troppo semplicistica? Non e` un libro di grosse pretese, ma solo una piccola dolce parentesi (cio` ne spiega in parte la brevita`).
L'autrice ha il grande pregio di saper usare toni delicati, consoni: si evince una certa appropriata misura nella narrazione. Una grande fetta della storia tratta d'amore. L'amore nelle sue disparate forme: quello filiale e quello tra uomo e donna. La Kleypas sa amalgamare i suoi ingredienti con saggezza e acume. Conoscevo gia` quest'autrice (e questo in parte influenza la mia recensione) e nel libro ho potuto riscontrare il suo stile scorrevole, piacevole.
Concludo: la vita non e` certamente una favola e un libro non puo` certo aiutarci a vederla come tale, ma possiamo scegliere (e non esiste una risposta univoca) se lasciarci coccolare brevemente dall'illusione. In fondo e` sempre stato questo l'obiettivo delle favole.
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BUM-BUM
Non so voi, ma quando c'è di mezzo un bambino il mio cuore fa BUM-BUM!
E il fatto che Holly è rimasta orfana riceve tutta la mia attenzione!
La storia ha sfumature delicate, quasi fiabesche, ma che trattano anche temi attuali come la morte di un familiare, l'adozione di un bambino o magari ritrovarselo per casa del tutto impreparato e inesperto, perchè se dovete sapere una cosa sul conto di Mark Nolan è non saper trattare coi bambini!
Ma ciò potrebbe risultare superficiale quando non ci si può far altro che adattarsi alle circostanze, soprattutto poi se la persona che te lo chiede è una sorella che si trova nell'oltretomba...
"Amala. Il resto verrà da sè"
Come dire: indossa un vestito rosso davanti ad un toro...
Eh no, non è proprio proprio così, perchè Holly è una bambina intelligente, che vuole la sua di mamma e non una bionda montata come la ragazza che frequenta zio Mark.
Eh no!
Holly sa bene che la sua mamma non può tornare, ma sa anche che la magia esiste ancora e fortunatamente glielo farà capire la nostra piccola Maggie!
Maggie e Mark. Mark e Maggie.
Io dico che suonano bene. E Mark?
"Ormai da anni, Mark si era rassegnato al fatto che le donne fossero complicate. Dicevano cose come: «Se non lo sai, io non te lo dico». Non ordinavano mai un dessert ma assaggiavano il tuo, e quando ti chiedevano un'opinione su cosa indossare, mettevano sempre quello che non avevi suggerito."
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Non è malaccio su..
Come da titolo: non è poi tanto male su!
Ok, è molto molto breve. Ok, essendo breve la lettura è moooolto rapida. Ok, essendo la lettura rapida riuscirete a finirlo in due giorni (anche uno se siete dei velocisti) e lo chiuderete presi da un attacco di fiatone intellettuale.
Maddai, è innegabile che qualche sorriso lo strappa (non mi sbilancio a dire che strappa qualche risata perché il senso dell'umorismo è un privilegio raro) e riesce anche ad emozionare, se siete delle/dei sentimentalone/i come me..
La pecca è appunto il problema della lunghezza: spesso ti ritrovi a leggere parti in cui non puoi fare a meno di domandarti come diavolo si è arrivati direttamente ad Halloween se una pagina fa si era a metà settembre, oppure ti domandi per quale oscura ragione la Kleypas non abbia speso mezza paginetta in più per spiegarsi meglio...ma tant'è -.-
Ad ogni modo questo è il primo libro che leggo dell'autrice e credo proprio che le darò una seconda possibilità ;)
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1° Libro della Serie "Friday Harbor"
Appena ho chiuso questo libro, la prima cosa che ho pensato è stata : ma è davvero un libro scritto dalla Kleypas questo qui ?
No perché io ho avuto la netta impressione di leggere un romanzetto della Harmony (con tutto il rispetto da lettrice di questi romanzi la quale sono io stessa) , non ci vale nemmeno il prezzo di 9,90 euro, se l'avessi comprato a 5 euro mi sa che sarebbe stato un prezzo più equo .
Prima cosa che stona in questo libro è che la storia che racconta (che a suo modo sarebbe potuta essere tragica al punto giusto se la Kleypas si fosse degnata di scrivere un pò in maniera più approfondita) è mielosa quasi da starci male.
Non sono riuscita ad apprezzare pienamente nessuno dei due personaggi, né Mark , né Maggie. Sembra che nella loro storia ci siano dei buchi neri , o salti temporali che hanno fatto perdere magia alla storia. E' tutto troppo abbozzato e frettoloso, e mi spiace dirlo perché la Kleypas è una delle mie scrittrici di romance preferite .
In questa storia manca la passionalità di altri suoi libri, le emozioni sembrano tutte troppo compresse in pochissime parole insomma il risultato è quasi mediocre.
Non nego che ho finito il libro in appena un solo pomeriggio , ma questa storia mi ha lasciato davvero infelicemente insoddisfatta .
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Breve
Come finiscono le favole è il primo volume della serie contemporanea Friday Harbor, nome dell'isola in cui è ambientata.
Il primo aspetto che colpirà le lettrici è sicuramente la brevità e la semplicità del romanzo per cui tutto accade abbastanza in fretta e senza grandi incomprensioni o conflitti.
I protagonisti (gli unici punti di vista) sono Maggie una donna cresciuta in una grande famiglia amorevole e unita, dopo la morte del marito ha aperto un negozio di giocattoli e non ha alcuna intenzione di risposarsi. Invece, Mark è uno scapolo impenitente ma per un tragico incidente diventa tutore di una nipote di 6 anni e l'idea di diventare padre era l'ultimo dei suoi desideri. E' un romanzo carino e leggero ma dalla Kleypas mi aspettavo qualcosa di più coinvolgente e passionale, chissà che con i romanzi successivi non ci sia un cambio di rotta (la serie è stata ripresa quest'anno mentre il volume in questione risale al 2010).
La trama è lineare e gradevole ma presenta alcuni cliché che non la rende molto originale (ho spesso avuto la sensazione di aver già "visto" alcune situazioni), i personaggi sono interessanti e dolci, giusta dose di descrizioni, stile scorrevole ma con qualche pagina in più lo sviluppo della storia sarebbe stato più credibile (per esempio avrei approfondito su come Mark si sia convinto di essere padre o l'elaborazione del lutto dei 3 fratelli).
E' un racconto fatto di speranza, tenerezza, amore e un pizzico di umorismo. Perfetto chi cerca una lettura senza troppe pretese.