Bridget Jones. Un amore di ragazzo
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Opinioni inserite: 3
Realtà di Mamma
*spoiler*
Non so se nel secondo libro ne parlasse (perchè non l'ho letto), ma scoprire la morte di Darcy mi ha stretto un nodo in gola fin dall'inizio del romanzo, romanzo che nel complesso ho trovato piacevole: sempre un po' troppo sopra le righe per i miei gusti - po' noiosi alla lunga gli scambi di sms/mail tra Bridget e Roxter/genitori compagni.
Credo l'autrice abbia voluto raccontare anche la parte "pratica" di una mamma single, non solo i pensieri e le emozioni. Spesso si è portati a considerare una madre unicamente come genitore e non più come una donna con le proprie esigenze e aspirazioni. Quindi ben vengano diarrea e vomito e urla e pianti dei bambini.
Non mi piacciono le infinite liste presenti saltuariamente nei vari capitoli, nè troppo i vari elenchi all'inizio di ogni capitolo; ma essendo una specifica caratteristica del romanzo, li ho letti lo stesso.
Ognuna di noi vorrebbe incontrare un Roxter e un Mr Wallaker, dubito fortemente nella realtà sia abbia la fortuna di beccarne 2 su 2, ma romanzi come questo servono a sognare un po', non prendendosi mai troppo sul serio.
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c'è un po' di Bridget in tutte noi.
E’ proprio vero amici, Bridget Jones è tornata. Siamo nel 2013 e la nostra single preferita è cresciuta, anzi, è inevitabilmente invecchiata. si trova ad affrontare da sola la vita di madre e tra una precaria carriera da tirare avanti, animaletti di peluche e il suo Toy Boy Roxster non è cambiato poi molto, tranne il numero di candeline sulla torta. Le insicurezze che la attanagliano sono sempre all’agguato. Dopo due mesi senza ritocco alla ricrescita e cinque settimane senza ceretta alle gambe Bridget in una relazione seria non ci spera più. Dopo la morte di Mark riuscirà a ricostruire una vita fatta di emozioni vere? Troverà un uomo di cui fidarsi e a cui poter presentare i suoi figli senza la paura che la abbandoni su due piedi? Ecco il grande ritorno della donna più comune e autentica in un libro divertente e allo stesso tempo toccante.
*NON PER DEBOLI DI STOMACO*
Prima di acquistare questo libro sono andata a cercare qualche recensione in giro per il web e, sorpresa delle sorprese, mi sono trovata di fronte a moltissime recensioni negative. Credevo che questo libro dall’esilarante protagonista sarebbe stato apprezzato, dato il successo dei precedenti romanzi e film. Le recensioni lette (parlo di IBS per intenderci) lo etichettano come un libro “volgare”, “stupido” e addirittura “illeggibile”. A me, ad essere sincera, è sembrato tutt’altro. Forse la delusione collettiva è data dal fatto che Bridget non è più una donna accessibile a tutte. E’ una donna sola, vedova e con due bambini che le occupano le giornate. Le parti definite “volgari” sono, presumo, quelle in cui si parla di vomito, dissenteria, peti e vari effetti corporei. Qualcuno si sarà scandalizzato leggendo il capitolo in cui si parla dell’influenza dei figli di Bridget ed è presente un grande mix di “Vomito e diarrea”. Io leggendolo non mi sono disgustata, ho invece cercato di capire cosa volesse lasciar intendere la scrittrice tra le righe, e credo che in questo capitolo più che descrivere una lunga e disgustosa lista lei volesse mostrare come se la cava senza Mark, cosa vuol dire essere una madre sola, disperata e anche un po’ depressa. Io di così stomachevole non ci ho trovato nulla, racconta semplicemente la normalità che noi donne cerchiamo spesso di minimizzare e nascondere come la peste. Credo che nei capitoli precedenti immedesimarsi in lei fosse più facile e divertente, ora immedesimarsi in lei diventa quasi esasperante, come uno schiaffo che ti catapulta alla realtà. Chi si è scandalizzato per i peti (vedi capitolo in cui Bridget non riesce a trattenersi a lezione di Yoga) forse sarebbe più indirizzato a leggere “Sex and the city” o “I love shopping” , libri altrettanto scorrevoli e rilassanti rispetto ad un libro sempliciotto come questo. Mi ha fatto ridere immaginare i suoi figli e i loro dialoghi, mi sono ritrovata a immaginare la parlata particolare della figlia Mabel e gli scambi di frecciatine tra lei e il fratello. Purtroppo (o meglio, per fortuna) la nostra beniamina è diventata grande, e si trova a fare i conti con la vita vera. E la vita comune ragazze, che noi lo vogliamo ammettere o no, è fatta anche di queste “volgarità”, vomito compreso. Io sono riuscita a rispecchiarmi in Bridget anche questa volta ma volendo trovare un difetto a questo libro posso dire che a tratti è un po’ ripetitivo e a volte gli scambi di sms diventano noiosi. Credo di aver espresso abbastanza chiaramente il mio punto di vista e credo anche che in ognuna di noi ci sia un po’ di Bridget e che vada semplicemente accettata.
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Un po' delusa
Delusa da questo seguito... Ho letto entrambi i libri precedenti e li ho trovati simpatici e frizzanti.
Questo libro invece mi è sembrato rozzo, per niente simpatico (o almeno non frizzante e naturalmente simpatico) e "scritto tanto per essere scritto". Il finale è l'unico punto dove sono stata leggermente "intrattenuta" di più, ma è stato comunque un finale intuibile già da 1/3 del libro.
Il modo di scrivere risulta poco frizzante, i personaggi sono ben definiti ma poco innovativi.