After. Un cuore in mille pezzi
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Eccomi qua, dopo aver letto il secondo libro della saga di After.
Come il primo, mi ricorda tantissimo "50 sfumature di grigio", con addirittura dialoghi e parti quasi letteralmente copiati.
E' estenuante il continuo litigare e fare pace, il continuo sentire "ti chiedo un'ultima possibilità" e non è mai l'ultima perché Hardin ne combina una dietro l'altra.
Tessa, dal canto suo, si lascia sempre convincere a perdonarlo, nonostante le cattiverie e gli insulti che spesso e volentieri riceve in cambio...e tutto questo perché? Perché lo ama.
Rispetto al primo libro questo prende di più e ti costringe pure a continuare la saga perché il finale fa entrare in scena un nuovo importantissimo personaggio!
E poi restano sospese troppe cose, troppi segreti!
Con questo libro è un po amore e odio, proprio quello che provano i due protagonisti tra di loro: un attimo prima sei preso dalla storia e un attimo dopo vorresti lanciare via il libro per l'ennesimo insopportabile litigio (la maggior parte dati da incomprensioni).
Chissà che nel prossimo romanzo non la smettano di litigare, ma in caso contrario non sarebbero neanche Hardin e Tessa!
Hardin e Tessa ancora una volta !
Ormai lo sapete io raramente sconsiglio apertamente un libro e anche in questo caso non vi dirò mai "non leggetelo", ma ragazze mie io vi avverto con questa serie ho chiuso, quindi tirate voi le somme di quello che alla fine scriverò su "After 2" .
Non me ne voglia chi ama la serie ma per me è stato un supplizio arrivare alla fine di questo libro , non ne potevo più ve lo giuro. E' tutto un tira e molla, bugie e contro bugie, verità svelate a pezzetti, cazzotti e lacrime a non finire !
Solitamente a me piacciono i libri che ti straziano il cuore ma questo qui oltre a straziartelo te lo massacra, Hardin ha seri problemi di gestione della rabbia ed è un coglione fatto e finito (scusate la volgarità ma certi libri e certi protagonisti tirano fuori il peggio di me) , non ci sono scuse che tengano, e lei la povera Tessa è succube dei suoi strambi sbalzi d'umore , non ne può più di soffrire per lui eppure non trova il coraggio di allontanarsi da lui in maniera definitiva.
Hardin è un protagonista maschile egoista, presuntuoso e con gravi problemi oltre che di gestione della rabbia anche con i sentimenti più nobili come l'amore .
Attenzione io non sto criticando lo stile di scrittura della scrittrice perché la Todd è brava nel descrivere i sentimenti di entrambi i ragazzi, ma è la storia che a me non entusiasta anzi mi fa arrabbiare, insomma 400 e passa pagine e sono tutte un continuo tira e molla fra Hardin e Tessa , arrivata ad un certo punto intorno al 45% della lettura non ne potevo già più e non vedevo l'ora di finirlo , e vi dirò anche di più sono riuscita a finirlo solo per forza di volontà perché non volevo parlarvene male senza averlo prima finito e quindi potervene parlare interamente .
L'unica cosa che salvo di questo libro è che la scrittrice a differenza di molte altre colleghe , per una volta ci propone una storia che ha del "reale" ,che per quanto due persone si amino a fondo non sempre è facile , insomma non è sempre tutto rosa e fiori in una storia , quindi ha saputo portare la "realtà della vita" e di alcune storie difficili sulla carta e non è cosa facile , e solo per questo che non do il voto minimo ma per il resto io ho messo la parola fine a questa serie perché proprio non è nelle mie corde .
Hardin, il fulcro sei tu.
Come prevedibile la coppia sin dalle prime pagine si riavvicina. L’autrice tenta di allungare il “brodo” – passatemi il termine – ma l’epilogo è abbastanza scontato tanto che, tra vari tira e molla, da circa pagina 153 i due tornano insieme.
Non poteva bastare ovviamente. Per la prima buona metà dello scritto, la giovane Tess non fa altro che piagnucolare – e credetemi, ogni tre per due le lacrime le rigano il viso tanto che chi legge si chiede se ne faccia rifornimento in qualche bacino idrico o mare – e far sentire in colpa il già angustiato Hardin per aver perso la persona amata a causa di un accordo tanto sciocco quanto infantile. Ma lui no, non si arrende e la riconquista.
Detto questo il lettore finalmente tira un sospiro di sollievo, così come il suo sistema nervoso che francamente ne aveva abbastanza di tutte quei “si ti voglio ma non posso tornare indietro perché mi hai fatto soffrire”, “ti riconquisterò perché senza te non posso stare”, “io indietro non torno ma non posso stare senza te” e bla bla bla.
E invece no! Ovviamente, un modo per scrivere altre 250 pagine lo doveva trovare e come fare se non capovolgere le carte e far sbagliare un po’ la piccola Tessa invertendo diametralmente i ruoli? Ricominciano i litigi, le fughe da casa, i ritorni alla stessa, le incomprensioni, le ubriacature e i tentativi di ingelosirsi a vicenda, per poi concludersi con l’ennesima riappacificazione.
Questo secondo volume non è altro che un romanzo di passaggio che poteva tranquillamente essere sintetizzato, ricostruito e reso meno farraginoso. Se la prima parte disturba ma ancora ancora ci può stare perché conseguenza logica ed inevitabile dopo il primo libro, nella metà successiva chi legge fa ancora e sempre più fatica a proseguire, non desidera altro se non fare una bella paternale a quella giovane così maniaca del controllo quale è Tess e non vede l’ora di giungere alla fine. Dal punto di vista dei fatti non succede nulla di nuovo, entrambi commettono errori ma alla fine riescono sempre a chiarirsi, e se non fosse per l’evoluzione del ragazzo e/o per il fatto che si scopre qualcosa di più sul suo passato non varrebbe nemmeno la pena di arrivare alla conclusione, si potrebbe passare direttamente al terzo volume. Paradossalmente è infatti Hardin, con tutte le sue titubanze, incertezze, arrabbiature, riscoperte dell’amore etc, a reggere le fila della saga.
Stilisticamente il romanzo è basilare, non particolarmente forbito, semplicemente fluente. Consigliato a chi ha letto il primo capitolo e vuol sapere come va a finire la storia.
Indicazioni utili
- sì
- no
no= a chi ama i romanzi forbiti, con trame interessanti e non brama di suicidarsi durante la lettura. ;-)
Non regge il confronto con il primo ma é comunque
Dopo avere letto, o meglio divorato, il primo libro della serie After ero così entusiasta perché la storia tra Tessa e Hardin mi era piaciuta davvero tanto: avevo adorato entrambi i personaggi ed anche se alla fine il libro mi aveva lasciato “l’amore in bocca” ero in trepidante attesa per l’ uscita di questo secondo libro. Le mie aspettative erano alte e speravo davvero di trovare il secondo capitolo della serie After avvincente se non quanto il primo, almeno la metà. E invece, con mia grande delusione, secondo me qui la Todd ha sbagliato qualcosa. Con questo non voglio dire che il libro non mi sia piaciuto o che non mi abbia trasmesso quelle emozioni che cerco sempre in un libro: la storia d’amore tra i due protagonisti è una di quelle storie d’amore che riesce a far rimanere a bocca aperta nonostante tutto. Ciò che non mi è piaciuto di questo libro è che, fondamentalmente, non succede nullo di nuovo: sì, magari scopriamo più cose del passato di Hardin che ci fanno capire quante ne abbia passate e scopriamo anche lati del carattere di Tessa che prima magari non conoscevamo, ma tutto finisce lì. Avrei sperato in un’evoluzione della coppia, invece non facevano altro che litigare ( se nel primo litigavano tanto, qui litigano sempre!) tanto che, in certi momenti, ero anche stufa di questi continui litigi. In modo alternato ho odiato Hardin per alcuni comportamenti, e ho odiato Tessa per tutte le sue indecisioni e per alcune scelte sbagliate che nel corso della storia ha preso. Pensate che ad un certo punto ho pensato che se non fosse stato per Hardin, nonostante i suoi mille sbagli e insicurezze, questa storia non avrebbe portato da nessuna parte: ho adorato l’Hardin innamorato, l’Hardin timido e insicuro, l’Hardin che pur di difendere l’amore della sua vita fa veramente di tutto.
Ho apprezzato moltissimo tutti quei riferimenti e citazioni dei grandi classici che anche in questo libro non mancano, e ho anche trovato meravigliosa e sentito mia una frase del libro : “…Mi piace pensare che ogni romanzo che ho letto sia diventato una parte di me, abbia contribuito a rendermi la persona che sono oggi"