W.
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Opinioni inserite: 9
Forse d'estate
Forse si potrebbe leggere d'estate, sotto l'ombrellone, ma non prendiamoci in giro, questo libro è la copia sputata del Codice Da Vinci.
Le strutture sono le stesse e a chi mi dice che tutti prendono spunto vorrei dire che c'è una bella differenza tra Esopo e Fedro, tra Virgilio e Lucano e tra uno spunto e una copiatura.
Iniziamo con l'omicidio del "mentore" in un luogo famoso. Da Saunière al Louvre a Roz al Globe, senza parlare del mancato appuntamento che entrambi avevano con i rispettivi protagonisti e che entrambi hanno mancato perché impegnati a morire. (E senza considerare che entrambi hanno dato il via al mistero e all'indagine). La polizia ficcanaso. Ville di lord e contesse che spuntano come funghi. (Avranno tutti l'idea che per essere ricchi inglesi ci sia la necessità di essere per forza Sir qualcosa.) Poi c'è il mandante che non si può svelare causa spoiler, ma chiama ha letto il Codice ci arriva più o meno quando capisce che hanno la stessa struttura, e il "braccio" che agisce al posto della "mente".
Senza contare che per allungare la trama l'autrice mi manda Kate in giro per il mondo alla ricerca di indizi seminati da Roz quando la professoressa avrebbe potuto semplicemente scrivere una lettera in allegato alla spilla senza mandarla ad Harvard. Infine posso capire da studiosi di Shakespeare e dalla protagonista che mette in scena i suoi drammi, ma che Ben Pearl, che fa la guardia del corpo, mi citi pezzi di Shakespeare a seconda della situazione mi sembra poco probabile. Capisco che a uno piaccia leggere (giustificazione dell'autrice) e che possa impararsi pezzi di poesie che gli piacciano molto, ma da qui a citarlo come se fosse una canzone...
Una bella nota positiva va all'approfondimento su Shakespeare per il quale non faccio fatica a credere abbia impiegato anni a raccogliere informazioni.
Infine vorrei aggiungere che personalmente l'ho trovato molto più bello e interessante del Codice, proprio per l'argomento (e non mi metto a fare una tirata su quanto sia commerciale la scelta religiosa rispetto a Shakespeare).
SHAKESPEARIANO
Terminata ora la lettura. Appassionante e coinvolgente, particolarmente adatto a chi, come me, adora i thriller storici. La scelta di incentrare la storia sui misteri delle opere di Shakespeare è azzeccatissima (io forse sono un pò troppo di parte perchè adoro Shakespeare), ma trovo l'idea particolarmente vincente.
L'immedesimazione nella storia è totale...a nch'io ero al Globe mentre veniva rinvenuto il cadavere, anch'io ero a Washington e poi sono volata a Valladolid...
Bhè che dire? Per me, un libro meraviglioso. Consigliatissimo.
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W.
Nonostante non abbia trovato così piacevoli lo stile di scrittura e la trama mi sia risultata u po' scontata - tanto da indovinare il finale già durante il secondo capitolo - ho trovato W. un rimanzo estremamente piacevole. Non l'ho neanche trovato particolarmente simile al Codice Da Vinci, anzi mi ha affascinata e l'ho letto tutto di un fiato, con semplicità.
Certo, non lo consiglierei mai a chi cerca la perfezione stilistica in ogni libro che legge, ma trovo che sia una lettura comunque piacevole e in grado di coinvolgere il lettore.
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Commento
è vero che W (Interred with Their Bones) assomiglia al codice da Vinci; ma ci si dimentica che il Codice ha tratto ispirazione (eufemismo) da altri libri più o meno famosi, tra i quali Il Pendolo di Foucault e, soprattutto, il Nome della Rosa ( uscito nel 1980 !!...e a sua volta Il Nome della Rosa era debitore a La montagna Incantata, al Mastino dei Baskerville, a L'Isola dei Pinguini e così via,...Voglio dire che nessuno scopre l'acqua calda, neppure il "prodigio" Dan Brown, giacchè la lista dei suoi ispiratori è lunghissima.Il romanzo-giallo W è tutto sommato un buon libro, un filo tecnico e non agevolissimo per chi non sia addentro a cose shakespeariane, ma comunque si lascia leggere.Eessendo l'autrice una docente universitaria e studiosa shakespeariana, il vero valore aggiunto del romanzo è che, a parte i personaggi fittizi e gli omicidi, il resto è tutto vero o verosimile. Inclusa la storia del Cardenio ed il ritrovamento del manoscritto. (vedere su Wikipedia e Internet per credere)
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Deludente
Sono una divoratrice di libri e questo rientrava proprio nel genere che piace a me e giuro che ho fatto una fatica immensa per leggerlo...collegamenti sconnessi in certi punti ed estremamente prevedibile in altri, tant' è che a metà libro avevo interamente intuito il finale(e c' ho preso)..lo consiglierei solo a chi ama particolarmente shakespeare ma meramente come ripasso delle sue opere(molto superficiale s' intende in quanto non vengono analizzate più di tanto)
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bah...
premetto che io non sono un approfondito conoscitore di Shakespeare e posso affermare, quasi, di odiare la poesia, preferendo decisamente la prosa. Questo romanzo l'ho trovato comunque molto piacevole e non così complicato da seguire. per quanto riguarda i collegamenti fatti con Dan Brown, io ho letto tutti i romanzi di Dan, affenzionandomi in fine alla figur del prof. Langdon, ma oltre alla caccia al tesoro non riesco a trovare uno spudorato tentativo di copiare le opere di Brown. La Caller forse è vero che si perde spesso in nomi, luoghi e rimandi storici, ma, a mio parere, leggendo con un minimo di attenzione non è complicatisimo collegare il tutto.
Per concludere: la trama mi è piaciuta e, forse, l'unico punto su cui Jennifer deve migliorare è il fatto di non utilizzare troppi rimandi che posano risultare sconnessi.
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Divertente
E' piacevolmente contorto, spesso ci si perde tra nomi, luoghi e rimandi storici. Gradevole il gioco di indovinare a quale opera shakespeariana ha mutuato le sue pagine.Forse un po' banali i suoi protagonisti ma invita a riprendere in mano i libri di letteratura inglese.Scordatevi Dan Brown, qui non ci sono boutade inverosimili.
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è un vero piombo ...
Gli ingredienti ci sarebbero stati tutti ma questo romanzo è terribilmente e inutilmente complesso. La trama procede faticosamente e dopo 100 pagine dovresti ricominciare da pagina 1 perchè ti sei perso in mezzo ad una marea di inutili rimandi e collegamenti che non reggono. Dan Brown ha creato una generazione di mostri ...
Certo ... non che Brown abbia scritto dei capolavori ma quanto meno i suoi indizi, se pur fantascientifici, sono almeno coerenti tra loro. W. è un vero disastro ...
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W. brutta copia del Codice da Vinci
W. di Jennifer Lee Carrell ha rappresentato una grande delusione. Ero rimasto affascinato dal fatto che l'autrice dice di aver impiegato 10 anni per scrivere questo thriller, ma in realtà ho trovato solo una copia (spudorata e mal riuscita) della struttura del capolavoro di Dan Brown. Inoltre i colpi di scena sono veramente limitati e di scarso impatto, niente di buono per un libro che si spaccia come thriller.