Visto per Shanghai
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Rights and duties
“Visto per Shanghai”, discutibile versione italiana dell’originale “A Loyal Character Dancer”, è il titolo del secondo romanzo della serie che ha per protagonista Chen Cao, Ispettore Capo del Dipartimento di Polizia di Shanghai.
Un testimone di nazionalità cinese, tenuto sotto torchio dalle autorità americane, ha acconsentito a fare la propria parte in un imminente ed importante processo, a condizione che la moglie Wen Liping possa intraprendere un viaggio da Shanghai per raggiungerlo.
Il problema è che la donna è scomparsa.
Chen viene affiancato dall’ispettrice a stelle e strisce Catherine Rohn, attesa in terra orientale per collaborare alla ricerca di Wen e motivo di fermento tra gli alti quadri del Partito. Chen dovrà mantenere il più possibile illibata l’immagine del paese mostrandone l’efficienza, intrattenendo l’illustre ospite e dandole l’idea di una Cina in costante crescita economica dopo i fatti di Tienanmen del 1989. “Dai del nostro corpo di Polizia un’immagine appropriata”.
Il trentacinquenne Ispettore Capo si conferma una delle figure più singolari che il panorama del giallo contemporaneo possa offrire.
Laureato in letteratura inglese e americana, poeta e traduttore, esperto di alta cucina tradizionale, Chen ha davanti a sé una carriera in rapida ascesa, grazie all’ideologia di Deng Xiaoping tesa a favorire, anche per quanto riguarda ruoli operativi nel Dipartimento di Polizia, chi è in possesso di una formazione culturale di un certo livello. "Se ti impegni a sufficienza in qualcosa, comincia a fare parte di te, anche se non ti piace veramente e sai che quella parte non è vera” era, non a caso, una frase spesso ripetuta nel primo romanzo della serie.
Il mistero della scomparsa di Wen è accompagnato da riflessioni sulla condizione politica, economica e sociologica della Cina degli anni ’90, in una convivenza tra spinte verso la modernità e rispetto delle antiche tradizioni, soffermandosi in particolare su alcuni problemi strutturali come le dimensioni degli squallidi alloggi popolari, il sovraffollamento di Shanghai, la politica del controllo delle nascite.
Xiaolong, inoltre, culla e ritma la narrazione con numerosi e brevi componimenti poetici, mai fuori contesto e oserei dire inevitabili, considerato che sia l’autore che il protagonista hanno un’innata passione per la poesia.
“Visto per Shanghai” è un romanzo meno brillante rispetto al precedente episodio, ma conferma la qualità di una serie lontana dai luoghi comuni del genere e capace di unire la tensione tipica del giallo alla scoperta di una cultura lontana dalla nostra.
“La luce del sole arde dorata,
non possiamo recuperare il giorno
dall’antico giardino
in un album del passato,
iniziamo il nostro gioco,
o il tempo non perdonerà”.