Virginia Woolf e il giardino bianco
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Investigatrice in erba (e per caso!)
Ecco qui un giallo piacevole, ben scritto, curioso come genere e fantasioso nella trama (non poggia su fatti nemmeno vagamente concreti), con “eccellenti” protagonisti del passato affiancati a diversi protagonisti dei giorni nostri.
Una storia intrigante, che si fa leggere con gusto e che vira verso il rosa senza fare perdere l´interesse indispensabile alla sopravvivenza di un giallo nella sua accezione tradizionale del termine.
Mi è piaciuta la rivisitazione, in chiave fantasiosa, della fine della scrittrice Virginia Woolf.
Mi è piaciuto il riferimento chiaro e preciso alle persone che erano vicine alla scrittrice, alla sua cerchia familiare, agli amici artisti: me la ha fatto conoscere meglio, anche contestualizzandola.
Mi sono piaciute la protagonista “moderna”, Jo Bellamy, come pure il personaggio della responsabile dei giardini di Sissinghurst, ed altri personaggi ancora, tutti ben delineati con le loro caratteristiche umane.
Ho potuto apprezzare una protagonista, Jo, che, improvvisamente costretta a stare fuori casa senza valigia né altro, si sia finalmente lamentata tra se e sé della mancanza di un cambio di biancheria: ecchediamine!: mi sono sempre chiesta come potesse fare Lara Croft, senza nemmeno un risicato zainetto, via per settimane, in mezzo al fango e al nulla!
Una lettura gradevole in cui ho trovato interessanti variazioni anche nello stile, in particolare la differenza in cui era presentata la parte ambientata ai giorni nostri rispetto ai salti indietro negli anni; alla psicologia dei personaggi passati, ai colori del tempo che fu.
Se volete passare qualche ora piacevole, leggera, e conoscere meglio anche qualche aspetto di Virginia Woolf, ecco il libro giusto.