Uscita per l'inferno Uscita per l'inferno

Uscita per l'inferno

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Un uomo come tanti. Una vita regolare, un buon impiego, una moglie affettuosa e una tragedia con cui convivere, da quando l'unico figlio non c'è più. Da allora George e Mary hanno cercato di riprendere un'esistenza normale, ma in realtà niente è più come prima: qualcosa in George si è spezzato per sempre. Così, quando viene informato che la sua villetta, la sua ditta, l'intero quartiere in cui abita saranno spazzati via da un inutile prolungamento autostradale non ha dubbi e si schiera a fianco dei condannati a morte. Ambientato ai tempi di un'indimenticabile crisi energetica, nell'America angosciata e impaurita dal futuro, un romanzo duro e incalzante di Stephen King firmato con lo pseudonimo di Richard Bachman.



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Uscita per l'inferno 2017-04-17 07:06:19 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    17 Aprile, 2017
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Il classico uomo della media borghesia americana si trova suo malgrado in lotta contro il sistema. George ha una casetta in periferia un buon lavoro in una lavanderia industriale dove ha fatto la classica carriera da fattorino fino a dirigente. Con la moglie hanno tentato con poco successo di superare la morte del figlio, ma nel compleso sono sereni. Fino a quando arriva il progetto per costruire uno svincolo autostradale. L'arteria passerà proprio sulla casa e sul posto di lavoro di George. In entrambi i casi la soluzione è pronta: un indennizzo sufficiente ad acquistare una casa in un altro posto e lo spostamento di pochi chilometri della fabbrica. Il nostro eroe però si rifiuta con ogni sua cellula di accettare questo cambiamento. La follia che si nasconde sotto strari di panni sporchi non lavati neppure in famiglia, sotto dolori che mai hanno visto la luce, finalmente trova la via per la libertà. Pian piano la sua mente cede e dà libero sfogo a rabbia e rancori.
Volume interessante ma abbastanza confuso soprattutto all'inizio quando non si capisce dove voglia andare a parare. La parte centrale diventa più scorrevole, ma senza grandi colpi di scena, a volte piuttosto noioso. Il finale, poi è piuttosto scontato e abbastanza affretato.

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Uscita per l'inferno 2015-04-13 04:44:47 Pupottina
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    13 Aprile, 2015
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Uscita per l'inferno

Non tutte le ciambelle riescono con il buco, di conseguenza, non sempre i libri di Stephen King riescono bene. Il fatto che USCITA PER L'INFERNO abbia ottenuto grande successo per le innumerevoli vendite è da attribuirsi al nome dell'autore, riconosciuto anche sotto lo pseudonimo di Richard Bachman.
Al centro della storia, c'è George Dawes, un uomo che ha perso l’unico figlio, Charles Fred, in tenera età per un tumore cerebrale. Con la moglie Mary ha tentato di tornare ad una vita normale, ma, quando sembra aver raggiunto il suo obiettivo, riceve il colpo che lo porta alla deriva, facendolo uscire di senno. A causa di un inutile prolungamento dell’autostrada 784, George deve perdere la sua casa e l’impiego, dato che la lavanderia in cui lavora verrà rasa al suolo. È questo l'inizio di una spirale che lo porta sempre più in basso, fino a perdere la moglie, sviluppare la doppia personalità di Fred, ricavandola dal secondo nome del figlio defunto, e barricarsi in casa con dell’esplosivo.
Stephen King ha messo nel personaggio di George parte il proprio vissuto, dato che lui stesso aveva lavorato in una lavanderia prima di diventare uno scrittore di bestseller di fama mondiale. Forse anche questo piccolo dettaglio lo ha smascherato e reso riconoscibile, nonostante lo pseudonimo che aveva scelto per mettersi alla prova, quando nel 1981 pubblicò questo romanzo. Certo è che compì un passo falso che rivelò la sua identità oppure la cosa era volta per aggiungere successo e gossip alla fama che già possedeva. Comunque, sicuramente ha saputo far parlare di sé e questo romanzo, come gli altri pubblicati con lo stesso pseudonimo, hanno ottenuto milioni di ristampe.
Certo è che in USCITA PER L'INFERNO manca quel tocco di soprannaturale che gli è proprio, ma sono presenti altri elementi narrativi e stilistici che lo contraddistinguono. Nonostante tutto questo romanzo non sempre si legge con piacere e, per alcuni capitoli risulta anche notevolmente noioso e privo di ritmo. Non è sicuramente da includersi nella rosa dei migliori di Stephen King.

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