Una strana scomparsa
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Amore nato da delusione e inganno
L’investigatore dell’agenzia Harrison, Gryce, e il suo collega, Smart, sono alle prese con UNA STRANA SCOMPARSA, nel romanzo giallo di Anna K. Green, dal titolo omonimo.
I loro nomi sono facili da ricordare. Ad agire e raccontare il caso, è Smart, giovane e intraprendente.
Una giovane guardarobiera scompare dalla residenza del milionario Robert Blake, il quale ha a mala pena notato la sua presenza. Anche la dinamica della scomparsa è alquanto singolare, come tutta la prima parte del romanzo, dove più che indizi abbiamo misteri che si sommano ad altre situazioni impenetrabili.
Il caso d’indagine, in principio, sembra quasi non sussistere: è quello che attualmente siamo soliti definire un “allontanamento volontario”. Ma Smart vuole vederci chiaro, poiché l’unica testimone del “rapimento” dice e non dice, racconta, però si trattiene dal rivelare troppo, e sembra costantemente nascondere una verità inconfessabile. L’attenzione del lettore si acuisce insieme alle astuzie adottate dagli investigatori per scoprire cosa si cela dietro la sempre più immotivata scomparsa. Oltre al metodo intuitivo e, all’occorrenza, ai travestimenti, anche l’osservazione e l’analisi delle componenti psicologiche è interessante e utile ai fini della risoluzione del caso.
Lo stesso miliardario ha più di un segreto e più di una passione, ma anche forti interessi in gioco.
Non è il più bello di Anna K. Green, ma non manca di allietare il lettore che si lascia coinvolgere e appassionare dall’indagine.