Una stagione selvaggia
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Maschia e cazzuta
MASCHIA E CAZZUTA
L'autore Joe Lansdale, ci regala un romanzo breve davvero ben scritto.
Trovo questo autore molto altalenante, di lui ho letto romanzi che come questo rasentano la perfezione, ed altri veramente mediocri.
In questo caso però, non si può non riempirlo di elogi.
La storia è interessante originale e "quasi" credibile.
I personaggi sono molto originali, curiosi e ben caratterizzati.
I due protagonisti (Hap & Leonard) sono così ricchi di chiaro-scuri e di contraddizioni, che è impossibile non affezionarcisi.
Hap Il maschio, vecchio stampo, con un passato da idealista insurrezionalista, ma che si lascia irretire dalla bella Trudy come se fosse un adolescente arrapato.
Leonard il maschione muscoloso e nero, che pratica arti marziali, parla sporco, cattivo e senza peli sulla lingua, ed è omosessuale...
"«Brutto cazzone,» disse Leonard. «Ti ho detto che quella puttana è vele-nosa. Te l'ha detto anche Paco. La conoscono bene tutti eccetto quelli che s'innamorano di lei. Se non fossi frocio forse l'amerei anch'io. Ma dal mio punto di vista è solo una puttana con la lingua lunga, e tu un coglione di prima categoria che non sa distinguere tra un'erezione e il vero, dolce amo-re. Buonanotte.»""
Anche i personaggi di contorno non sono da meno, tra tutti spicca Paco, la cui storia è da brividi, come la sua "non-faccia"...
I dialoghi non sono solo ben scritti, ma addirittura spassosi, l'ironia e l'autoironia sono una goduria, i due protagonisti interagiscono e conversano con originalità difficile da trovare in un romanzo.
Il romanzo è davvero troppo corto, ma come una pizza troppo buona, ci lascia con la giusta voglia di mangiarne subito un'altra fetta!
Trovo che in questo scritto l'autore abbia davvero azzeccato tutto, arrivando davvero a sfiorare il racconto perfetto, non grido al capolavoro, solo perchè è evidentemente troppo breve, ma sicuramente sono contento di averlo letto e sicuramente leggerò il seguito.
Finale agrodolce, ma veramente col "botto", una forte badilata in bocca, di taglio, ma con il badile spalmato di miele...
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Una stagione selvaggia
L’esordio di Hap e Leonard festeggia il quarto di secolo da quando un non ancora quarantenne Lansdale mandava in libreria questa brillante avventura in cui – come spesso gli succede – risultano assai più importanti l’ambientazione e i personaggi rispetto allo svolgimento della storia. Il che ha come inevitabile conseguenza che anche questo libro sia un noir assai più nella forma che nella sostanza, così che il lettore non particolarmente legato al genere è facile che apprezzi maggiormente rispetto al tifoso più o meno incallito: a quest’ultimo potrebbero non piacere i cali di ritmo dovuti alle deviazioni paesaggistiche, storiche o sociali (davvero eccessiva risulta solo la parentesi relativa ai Weathermen) e l’umorismo nero che arriva a sfiorare la caricatura - ma Soldier è un iper-cattivo da fumetti davvero azzeccato. I due protagonisti sono due reduci che si arrabattano per vivere: il primo, bianco, dalla controcultura degli anni Sessanta (con più di un tratto autobiografico intriso di disillusione, verrebbe da dire), il secondo, nero e omosessuale, dal Vietnam. Quando la fascinosa moglie del primo arriva – con un’entrata in scena da Daisy Duke di ‘Hazzard’ - a proporre dei soldi facili (o quasi), la tentazione è troppo forte e i due vanno a invischiarsi con un gruppo di pseudo-rivoluzionari per i quali recuperano un’auto e relativo malloppo dalle fangose acque del Sabine nel bel mezzo di un gelido inverno. La compagnia mal assortita e la tentazione forte sono le scintille da cui scaturiscono i tradimenti che si susseguono fino al sanguinolento finale dal quale i due protagonisti escono vivi per il rotto della cuffia. Il tutto è ambientato in un Texas cupo e assai poco attraente come le figure senza arte né parte (quando va bene) che lo abitano, così da creare una sensazione vaga eppure palpabile che sta tra l’oppressione e l’ineluttabilità, sensazione oltretutto accentuata da un’ambientazione invernale che regala pioggia, fango e freddo a volontà. Come spesso gli accade, lo sguardo fondamentalmente pessimista dell’autore che accomuna luoghi e personaggi contrasta con – ma allo stesso tempo viene riequilibrato da - quel tono in apparenza scanzonato che strappa numerose risate grazie a mirabolanti battute (spesso non il massimo in quanto a finezza) e alle situazioni esasperate, come accade nel racconto dei tuffi in un fiume gelido in cui non ci si vede nulla: la ricetta che unisce i due ingredienti darà risultati migliori negli anni seguenti, ma anche fra queste pagine regala un romanzo (non solo) di genere di notevole godibilità.
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Buddy movie
Prima avventura della saga di Hap & Leonard creata dal versatile Joe R. Lansdale e ormai diventata una serie cult.
Hap Collins e Leonard Pine sono due inseparabili amici prossimi ai quarant’anni. Vivono in una cittadina del Texas, amano passare il loro tempo tra interminabili chiacchiere e rilassanti bevute ed hanno un talento speciale nel cacciarsi nei guai.
Durante un tranquillo pomeriggio, trascorso ad esercitarsi nel tiro al piattello, la loro quiete viene interrotta dalla visita di Trudy, ex moglie di Hap. La donna chiede il loro aiuto per recuperare circa mezzo milione di dollari da un’auto abbandonata sul fondale di un fiume, dove era stata nascosta anni prima in seguito ad una rapina in banca.
Fanno parte della spedizione anche Howard, attuale compagno di Trudy, e altri suoi due pittoreschi amici di nome Paco e Chub.
Ciò che risulta evidente fin dalle prime pagine è che il punto di forza del libro, e immagino dell’intera serie, è rappresentato dai due protagonisti e dalla loro alchimia.
Hap, che racconta la vicenda in prima persona, è calmo, riflessivo, romantico, un ex figlio dei fiori pacifista che negli anni sessanta aveva forti ideali rivoluzionari e che ha conosciuto la galera per aver rifiutato la chiamata alle armi per la guerra in Vietnam.
Leonard è nero, gay ed ha un carattere fortemente sarcastico, cinico e razionale.
Hanno personalità e caratteri opposti ma lo stesso atteggiamento nell’affrontare la vita, la medesima pungente ironia, ed il loro continuo prendersi in giro e stuzzicarsi è il miglior sistema che conoscono per tirare avanti e difendersi da un’esistenza tutt’altro che facile.
Attorno ai due amici ruotano una serie di personaggi con aspetto fisico e peculiarità estremamente caratterizzanti, unici nelle loro particolarità.
Lansdale è un maestro nell’utilizzare una prosa frizzante e vivace al servizio di una storia a tinte pulp, divertente e allo stesso tempo intelligente, nostalgica e malinconica.
Resta il mistero del perché in tante edizioni, leggendo le varie trame, Hap e Leonard siano definiti “detective”, dal momento che non lo sono affatto. O almeno non ufficialmente.
Howard: “Non so di cosa siete capaci, ma dall’odore direi che siete in grado di bere birra”.
“Si, ma sai dirci quante ne abbiamo bevute? Sentirne l’odore va bene, ma gradirei ci dicessi quante ce ne siamo scolate”.
“E anche di quale marca” disse Leonard.
“È inutile parlare con loro quando sono così, andranno avanti fino a che non ti stanchi o diventi matto, non si può ragionare con gli imbecilli” disse Trudy.
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Hap&Leo, gli inizi.
E rieccomi qua con Lansdale, e rieccomi qua con Hap, e rieccomi qua con Leonard. Dopo Mucho Mojo mi è venuta ancora più voglia di noir texani, e così ho deciso di partire dall'inizio, dal primo. "Una stagione selvaggia" è infatti il primo romanzo della saga di Hap e Leonard e con questo me ne mancano cinque (che credo leggerò presto...). In questo libro di sole 200 pagine la trama è molto semplice, una ex fiamma di Hap, la bionda e affascinante Trudy, torna dal suo ex per proporgli un affare, cercare insieme un milione di euro sul fondo di una palude. Non si presenta però da sola, ma con un trio di nostalgici hippy, uno dei quali (il suo attuale fidanzato) è proprio il promotore di questa spedizione, avendo ricevuto la soffiata da una compagno di cella (che aveva nascosto il bottino dopo una rapina). Il romanzo è veloce e scorre via che è un piacere, forse a differenza degli altri è un po' troppo semplice e scontato, tutto ruota infatti intorno a tradimenti e contro tradimenti, e forse già da metà libro il finale diventa abbastanza prevedibile. Sta di fatto che comunque il libro si legge volentieri, e poi se pensiamo che alla fine questo è il secondo libro di Lansdale in assoluto magari è anche comprensibile che sia più semplice e meno elaborato e avvincente dei successivi. Se amate Hap e Leonard non potete comunque perdervelo in quanto c'è un'ampia presentazione dei due personaggi, logicamente descritti con la classica ironia che li contraddistingue. In conclusione un libro che se amate Lansdale e i nostri due eroi dovete leggere assolutamente, altrimenti potete partire direttamente da Mucho Mojo.
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HAP & LEO - UN'AMICIZIA VERA, TRAVOLGENTE!
Una stagione selvaggia è il primo capitolo che da vita alla saga di Hap e Leonard, o più precisamente Hap & Leo. La storia, con tinte noir, di per se, è abbastanza semplice, come lo si potrebbe pensare di Pulp Fiction di Tarantino! Ecco, immaginate dei personaggi fuori dall'ordinario, una banda di ex "fricchettoni" degli anni 60 rimasti fermi ai loro ideali che si muovono tra colpi di scena improvvisi, che a volte sfiorano una violenza talmente esasperata da arrivare al confine con l'irreale; proprio queste caratteristiche, secondo il mio parere, attirano l' attenzione, anche sui personaggi più violenti di questa incredibile crime novel, come ama definirle il nostro Joe Lansdale. Si, perchè ogni personaggio ha un linguaggio e delle caratteristiche fisiognomiche fortemente caratterizzanti,fuori dal comune. Non sentirete pensare e dialogare con il sarcasmo accattivante di Lansdale molto facilmente in altri libri. Lui è semplicemente unico. Mi piace ribadire un certo richiamo al primo Tarantino. Io almeno ho provato emozioni simili
E Hap & Leo? Be', loro meritano un'analisi che va oltre i semplici contesti del racconto. Sono due amici incredibili. Come ci salutiamo in genere nella vita? "Ciao, come va? Tutto bene" " Si, grazie, che facciamo oggi ?", al massimo può scapparci una pacca od un abbraccio amichevole. Ma quando due amici Hap, idealista e romatico, con un passato difficile incontra un ex pluridecorato del Vietnam, anche lui con trascorsi dolorosi, ecco che si viene a formare quella perfetta alchimia, dove immediatamente entri in forte sintonia con questo amico. Con caratteristiche diverse sono speculari nell'affrontare la vita, scherzano continuamente prendendosi in giro, anche in modo pesante, ed una battuta tagliente, vista così dal di fuori, tra di loro è espressione di empatia profonda, è uno stimolarsi continuamente a vicenda; Così la goliardia come simbolo di amicizia fraterna. La vita è dura e grigia, e loro due la colorano tra di loro con continui sberleffi. Ma non pensiate che vedendo due tipi come loro possiate entrare facilmente nei loro dialoghi taglienti, vi prendereste la scossa. Ed è questo che accade nel libro, metti questi due "matti" di Hap & Leo a contatto con altri personaggi strani, loro andranno a nozze e tireranno fuori tutto il meglio dei loro dialoghi sarcastici conditi con duro cinismo. Desiderereste essere loro amici, ma al massimo vi trovereste fuori di testa dopo esser stati sballottati a loro piacere; voi, al centro della loro piccante intesa.
Scherzano pesantemente, magari Hap potrebbe salutare Leo con uno schiaffo a sorpresa, e Leo risponderebbe semplicemente " Cazzo Hap, che mano morbida, cos'è, hai fatto la manicure? Mi preoccupi! " Hap? Sorride di cuore.
Scherzano perchè sanno che, al di fuori della loro eccezionale amicizia, il mondo è molto spietato.
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Hap & Leonard
Primo libro ispirato alle vicende del duo più divertente, attaccabrighe ed irriverente della storia della letteratura.
Sia la trama che lo stile non sono ancora al livello dei successivi episodi ma è comunque una lettura piacevole e scorrevole, più che altro serve a conoscere i personaggi di Hap e Leonard dalle origini.
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Una stagione selvaggia
E' la prima volta che leggo Lansdale e quindi sono partito dal primo romanzo che vede protagonisti Hap e Leonard. La lettura è semplice, piacevole e diretta e i due protagonisti ispirano simpatia nonostante non siano propriamente "ordinari". Di sicuro tornerò a leggere Lansdale quanto prima. Consigliato.