Una notte di luna per l'ispettore Dalgliesh
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Quando il movente inganna
Come ogni giallo seriale ci insegna non c'è possibilità che il protagpnista della serie si rechi in qualunque luogo senza incappare in un omicidio. A questa regola non si sottrae neppure l'iispettore Dalgliesh recatosi nell'isolato promontorio di Larskoken per prendere possesso di un mulino a vento ereditato da una zia. Il poliziotto/poeta riuscirà ad evitare la indagini su un serial killer che terrorizza le donne della zona, invece letteralmente inciamperà nel cadavere di una donna vittima di un altro assassino. A questo punto quantomeno come testimone e potenziale sospettato Adam dovrà accantonare le sue vacanze e lasciaer libero il suo istinto investigativo.
Mi è piaciuto molto questo giallo. E' diverso da altri che ho letto: la cura per i dettagli e le minuziose descrizioni dei personaggi sono tali da fare sembrare questo libro più che un thriller un racconto della vita di un promontorio isolato. Poche case battute dal vento e spesso non visibili tra loro a occhio nudo. Un gruppo di persone che per le ragioni più disparate hanno deciso di vivere isolate. Su tutti tronegia una centrale nucleare, che ha portato le inevitabili preoccupazioni di ordine ambientale. Ha portato, però anche una moltitudine di varia umanità nelle vesti dei dipendenti della grossa azienda. Questo ha alterato le dinamiche esistenti tra gli abitanti originari della zona.
L'omicidio e le indagini sono ben presenti, ma passano quasi in secondo piano rispetto alla descrizione del contesto in cui si svolgono. Molti sono i sospettatiti: tutti credibili e tutti con qualcosa da nascondere. Allo stesso tempo però tutti con un'onestà di base che ce li rende insospettabili e soprattutto con moventi che ci sembrano troppo deboli.
Bello il finale, soprattutto perchè, mi ripeto, il colpevole avrebbe portuto essere chiunque e quindi scoprire chi è mi ha sorpreso. Probabilmente poco adatto a chi ama scene forti e colpi di scena che fanno il botto.
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L'amore fraterno.
Centrale nucleare di Larksosoken, lungo la costa nord-orientale del Norfolk.
In uno splendido scenario, fra oceano e promontori, un killer seriale è alla sua quarta vittima.
Probabilmente è un uomo, travestito da donna, che porta a spasso il suo cagnolino e proprio in questo modo riesce ad ingannare le sue vittime.
L’ispettore Dargliesh, investigatore di S. Yard, si trova sul luogo degli omicidi casualmente, in quanto la defunta zia Jane gli ha lasciato in eredità un mulino a vento. Ottima soluzione per l’ispettore , protagonista dei gialli di P.D. James, che spera in quel luogo solitario per trascorrere le sue vacanze e poter dedicarsi in tutta tranquillità alla stesura di poesie, sua grande passione.
Ovviamente, non potrà declinare la collaborazione con l’ispettore Richards, pur rimanendone al di fuori ‘’ufficialmente’’.
La storia è arricchita da moltissimi personaggi, quasi da richiederne una mappatura, i lavoratori e i dirigenti della centrale nucleare, fra i quali recentemente era avvenuto un suicidio alquanto strano.
Persone che in qualche modo potrebbero essere artefici degli efferati delitti .
Tutti in qualche modo potrebbero avere un movente, e la scrittrice è davvero abilissima nell’insinuare impercettibilmente il dubbio su ognuno di essi.
Cottage dispersi fra i pendii della scogliera, ove l’autrice si dilunga descrivendo in modo sublime luoghi e panorami mozzafiato.
A detta di molti, P D James è una sorta di Agatha Christie, confesso che questo giallo è davvero piacevole, si legge d’un fiato.
L’unica pecca , secondo me, è che a volte è un po’ troppo descrittivo, e le ultime cento pagine non sono avvincenti come le precedenti.
Come dicevo ogni personaggio, e sono molti, potrebbe essere il killer, persino quando si ritrova il cadavere del pluriomicida, ci si chiede se non sia un’abile mossa della scrittrice, per confonderci e disorientarci.
Insomma, bello, sicuramente da consigliare.