Una morte impossibile
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Non un morto semplice semplice
Maxigiallo ma ministoria. Così definirei questo libro, anche se è tutt’altro che un giallo semplice semplice, non mi è per nulla piaciuto, perché troppo articolato negli anni e nei volti per raccapezzarsi e per intrigare un lettore. Incentrato su un’indagine della sezione della Disciplinare, considerata (ingiustamente) come una sezione B del corpo di polizia, la storia si apre poi a più sfaccettature, ma è comunque confusa, troppo ricca di personaggi, tanto da creare un senso di disorientamento nel lettore. L’unico aspetto positivo è il ritratto del protagonista, ma è comunque una figura che ti lascia veramente poco, anche se gli intrecci familiari e le visite al padre ricoverato presso una casa di riposo, tentano di avvicinarti a lui, alla sua famiglia, alla sua storia. Questo è un autore bravo, ma il libro è stato proprio deludente, sia come ritmo sia ancora di più come intreccio narrativo.