Un sacrificio accettabile
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Un trafficante di droga con la passione dei libri.
E’ uscito in libreria (maggio 2022) nella collana “Crimini di carta” (Ed. Time Crime) questo breve romanzo (o lungo racconto, poco più di 100 pagine) di Jeffery Deaver, un racconto ambientato in Messico che narra la caccia di due poliziotti, uno americano, Evans, l’altro messicano, Diaz, a un pericoloso boss della droga, detto “el Cuchillo”, il coltello, non tanto per il suo gusto e la sua indifferenza nell’ammazzare rivali e agenti, quanto per l’acume del suo cervello. Il personaggio è singolare: oltre a trafficare droga (è capo del cartello di Hermosillo), è un esperto bibliofilo, ed ha nella sua tenuta fortificata una vastissima libreria, migliaia di volumi, tra i quali numerosissime opere antiche, prime edizioni di inestimabile valore. I due investigatori sono al corrente che il boss sta progettando l’assalto ad una corriera piena di viaggiatori, una strage a scopo dimostrativo e vendicativo, ed architettano un piano ingegnoso per contattare l’inavvicinabile “Cuchillo”. Diaz si fingerà un rappresentante del libraio presso cui si fornisce il boss, preparando, oltre alla vera e propria bomba da collocare nello studio, un diversivo con un’altra bomba camuffata e di scarso impatto, mentre Evans, dall’esterno, utilizzerà un altro diversivo per catturare l’attenzione del boss. Morale del racconto: la corriera, destinata alla distruzione in un rogo incendiario che dovrebbe uccidere tutti, donne e bambini compresi, scamperà al pericolo, mentre il “Cuchillo” morirà bruciato per l’esplosione della bomba, quella vera, nel suo studio. Questa, in estrema sintesi, la storia narrata da Jeffery Deaver. Leggendola, si apprezzeranno molti particolari dell’ambiente, dei personaggi coinvolti, dei momenti di estremo pericolo in cui dovranno agire i due agenti, sempre sul filo del rasoio, sempre con la prospettiva di vedere fallire il loro piano ingegnoso. Lo stile narrativo di Deaver è quello consueto dei suoi romanzi più noti, scarno, coinvolgente, ricco di momenti di suspence. Con un tocco ironico nel finale: i due agenti, dopo aver eliminato il boss amante dei libri soprattutto nelle loro edizioni più rare, confesseranno a vicenda di essere anche loro amanti della lettura, sì, ma solo delle rubriche sportive dei giornali.
Amante dei libri è invece una nota libraia di “la Feltrinelli” di Salerno, Carmen Recupito, che in un lungo articolo introduttivo al libro ci parla della sua passione per la lettura, perché “leggere è vivere mille vite, ed è anche condividere, leggere ci fa viaggiare nello spazio e nel tempo,… ci fa piangere, ridere, emozionare, e magari sognare… di poter scrivere un libro”. Un’introduzione molto bella, che descrive con ricchezza di esempi i vari tipi di libri “crime” , il giallo, il noir e il thriller, generi letterari che non dovrebbero mai essere sottovalutati.