Un piccolo favore
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Un debutto troppo acerbo
Un piccolo favore chiesto ad una persona che, seppur nella sua forte diversità, ha in comune comportamenti, attitudini, esigenze.
Un figlio a scuola, un ruolo attivo da madre sono le probabili somiglianze che possono legare Stephanie e Emily. La prima è una madre in carriera, attiva, intelligente, spregiudicata, con un marito che la subisce e un piano da realizzare per lasciare proprio tutto questo dietro di sé
La seconda non ha più un marito, non ha più un fratello, ma ha segreti, un passato da nascondere, un blog dedicato alle mamme come lei, su cui scrive e racconta un mondo edulcorato e ingenuo
La forza di Emily e il suo piano criminale pervadono tutto il romanzo e lo fanno svolgere attorno alle personalità delle due mamme, così diverse eppure così legate alla devozione per i propri figli, all’insofferenza per i propri mariti.
Un piccolo favore cambierà le loro vite una, due volte, tutte le volte che Emily avrà bisogno di una complice suo malgrado.
Il libro ha mille sfaccettature e tanti capovolgimenti di fronte, che possono alla fine frastornare il lettore.
Non amo in modo particolare questo tipo di sviluppo dei romanzi.
In particolare mi è sembrato che il racconto di introduzione alla vera azione sia troppo lungo, troppo dettagliato e ricco di elementi che risultano poco utili al resto dell’azione e delle conclusioni.
Trovo soprattutto che la scrittura sia acerba, frettolosa, forse frutto di una traduzione non accurata o di una povertà di ricchezza lessicale che fa male al romanzo.
Le frasi corte lo fanno sembrare un articolo di cronaca giornalistica o forse una bozza per una sceneggiatura di una serie. Ma non di grande successo.
Indicazioni utili
Non sai da che parte stare
Il libro si apre con più capitoli, strutturati a blog. Da subito capisci che sei nelle mani di una giovane autrice. Capace di creare suspence, capace di creare una storia velenosa, completa di elementi di modernità nella scrittura. E’ la storia di due amiche. Finte amiche. Ognuna delle due sfrutta l’altra, a modo suo, chi più consapevolmente, chi più inconsapevolmente. Ognuna delle due è capace di cose profondamente immorali. Diffusa in ogni pagina è la sensazione di essere spiati ed osservati, l’attesa di qualcosa di ancora più grave che ti aspetti che possa accadere di mano in mano che ti rendi conto di cosa sono capaci queste due donne. Sembra a tratti davvero una partita a poker. Il pollo lo si individua molto facilmente. Chi delle due è l’amica dominante pure. E’ un buon esordio, soprattutto per i tratti disumani con cui l’autrice è stata capace di caratterizzare personaggi chiave e personaggi secondari.