Un delitto quasi perfetto
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Finale di .. comodo
Il rapimento di un bambino per una famiglia costituisce un dramma di dimensioni difficilmente immaginabili. peggio ancora se quella famiglia si è trasferita da poco in Africa dall'Inghilterra e ancora ha poca dimestichezza on la vita locale. il libro ci racconta le dinamiche di una famiglia composta da due medici fortemente competitivi sul lavoro soprattutto fra di loro e con due figli. La prima, che evidentemente sente le tensioni che aleggiano in casa ha difficoltà a rapportarsi con i genitori e con la scuola, ma i due preferiscono prendersela con l'insegnante invece di reagire. Il secondo è un neonato concepito dalla madre quasi per dispetto verso il marito che le ha proposto un soggiorno in Africa per un progetto di ricerca. Il rapimento del piccolo porta alla luce una serie di cose che all'interno della famiglia erano sempre stati nascosti sotto il tappeto. Buona parte del volume ci descrive questa realtà con tatto, andando a insinuarsi nei meandri più nascosti dell'intimità di questo gruppo complicato. Questa parte mi è piaciuta, l'ho trovata ben scritta e abbastanza credibile. i sospettati si sono succeduti, sono stati analizzati e poi scartati per passare oltre e il mistero mi ha intrigato e incuriosito. Le ultime pagine. quelle dove tutti i nodi vengono al pettine e finalmente si capisce che cosa è successo al bambino invece mi hanno lasciata tiepida. Trovo che l'autrice abbia scelto la strada più facile, e invece di costruire qualcosa di coerente col resto del libro si sia lasciata attrarre dalla tentazione di rifugiarsi in facili coincideze e personaggi che compaiono al momento giusto con la risposta giusta.
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Family matters
Jane Shemilt ci sorprende ancora una volta con una storia che nasce dalla quotidianità, una famiglia come tante, i problemi che hanno tutti: vita frenetica, stress, problemi lavorativi. A peggiorare la situazione per Emma, c'è la competizione che vive da sempre con suo marito Andrew: entrambi medici, sono sempre a gara su chi fa nuove ricerche o fa più pubblicazioni. In casa le figlie si sentono trascurate, in particolare la maggiore Alice. Così quando Andrew ha la possibilità di passare un anno a fare ricerche in Botswana, Emma non la prende bene fin quando non scopre di essere nuovamente incinta: il soggiorno in Africa e l'arrivo di Sam, potrebbero essere l'occasione giusta per prendersi una pausa dal lavoro e passare più tempo con la famiglia. Ma anche in Botswana, la tranquillità ha breve durata: Sam viene rapito dalla sua culla e le ricerche non portano a niente, il bambino sembra svanito nel nulla. Ma proprio quando la famiglia sembra andare in pezzi, la caparbietà di Emma si rivelerà provvidenziale.
La trama è molto originale e accattivante, si tratta di un vero e proprio thriller psicologico, i sentimenti celati dentro al cuore delle persone si rivelano la chiave fondamentale del libro. Emma è un personaggio molto realistico, potrebbe essere chiunque di noi, una mamma troppo presa dal lavoro e dal non volere ammettere neanche con se stessa di non farcela, una donna che però per i suoi figli non è disposta a rassegnarsi anche a costo di sembrare pazza.
Anche in questo caso l'autrice ha fatto centro, leggetelo se avete voglia di un po' di appassionarvi a una storia piena di suspense.
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UN'ALTRA FAMIGLIA NON PERFETTA DEL TUTTO
Emma e Adam sono due medici in carriera, hanno due figlie meravigliose e un amor proprio molto, molto, ma molto elevato.
Tra loro c'è sempre stata una competizione feroce: chi lavorava di più, chi si rendeva attore della più complessa operazione del momento, chi scriveva più opere relative al loro campo sanitario...
ma è quando la vita lavorativa sembra sorridere ad Adam proponendogli un progetto di ricerca in Africa, che la sua dolce metà esce fuori in tutta la sua gelosia e invidia... non lascerà mai la sua casa, il suo lavoro, la sua routine per concedere al marito di portarsi avanti in questa lotta senza confini!
Ma.... a volte è il destino a decidere per tutti e dopo una serie di eventi, la famigliola si trasferirà allegramente in Botswana, con l'aggiunta del piccolo Sam, nato da pochi mesi e fonte di grandi problematiche all'interno del nucleo familiare... che l'aria africana possa smorzare i conflitti matrimoniali e riportare la pace in casa?
Quando tutto sembra essere tornato alla normalità, quando ogni piccolo screzio pare essere risolto, ecco che il piccolo viene rapito e il vaso di Pandora si riscopre, con tutti i sentimenti nascosti da ogni personaggio, da ogni piccolo protagonista di questo thriller.
Un romanzo con vari colpi di scena, ricco di sentimenti contrastanti e di chiaroscuri; l'autrice conferma, a mio parere, il successo del suo primo libro, non ci resta che attenderne il terzo!
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Non vedrete l'ora di sapere la verità!
Jane Shemilt è l' autrice di: “ Una famiglia quasi perfetta”. Se non avete avuto ancora il piacere di leggere questo successo, fatelo!!! Subito dopo avrete voglia di leggere anche questo suo nuovo thriller e probabilmente lo finirete entro un paio di giorni !( come è successo a me !! :) )
L'autrice è in grado di farvi entrare dentro questa famiglia e di capirne le dinamiche, sentirete di conoscerli,sarete con loro in Africa, tra le mille sfaccettature di quel paese e della rispettiva cultura. Condividerete tutto,con un susseguirsi di cambi di scena e di tempo, prima durante e dopo quel viaggio che inevitabilmente cambierà la loro vita per sempre...
Questo romanzo tocca diversi temi ma ciò che fa mettere in dubbio è la fiducia. Vi fidate davvero di chi vi sta vicino? Nessuno è quello che sembra...
Un mix di mistero, angoscia e paura che vi travolgerà!