Un delitto avrà luogo
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In cui la polizia è d'aiuto (incredibilmente)
Dopo una lettura un po' deludente amo tornare ai miei porti sicuri, e uno di questi è sicuramente la sconfinata bibliografia di Agatha Christie. Con i suoi mystery brevi e brillanti riesce sempre a stamparmi un sorriso sciocco sulla faccia mentre cerco (inutilmente!) di individuare l'assassino. Essendomi "messa in pari" con i racconti dopo la lettura di "In tre contro il delitto", ho pensato fosse finalmente arrivato il momento di proseguire cronologicamente con i romanzi dedicati alla mia carissima Miss Marple con "Un delitto avrà luogo".
A fare da sfondo alla vicenda è la cittadina inglese di Chipping Cleghorn, il tipico paesotto di provincia in cui tutti si conoscono, tanto da lasciare aperte le porte ai vicini fino a tarda sera. Assieme a varie riviste e quotidiani, in ogni casa viene distribuita la Gazette locale; è proprio su questa pubblicazione che un venerdì di fine ottobre compare un bizzarro annuncio secondo il quale il giorno stesso verrà commesso un omicidio. E un delitto effettivamente si compie a Little Paddocks, dimora di proprietà di Letitia "Letty" Blacklock; un delitto tanto strano da spingere le forze dell'ordine -e una perspicace vecchietta di nostra conoscenza- ad indagare sulla padrona di casa ed i suoi numerosi vicini.
Miss Marple in realtà non viene coinvolta in modo totalmente fortuito, perché è Sir Henry Clithering a far presenti le sue doti deduttive; doti che aveva già avuto modo di apprezzare in "Miss Marple e i tredici problemi", raccolta di racconti in cui i due si conoscono e stringono un'improbabile amicizia. In generale comunque ho apprezzato come agiscono un po' tutti i rappresentanti delle forze in questo romanzo: in questo genere di storie, li si vede spesso brancolare nel buio, mentre il detective dilettante di turno ha già risolto il caso da solo, qui invece ricoprono un ruolo vitale e Miss Marple risulta essere più una sorta di consulente esterna alla quale l'ispettore Dermot Craddock chiede dei suggerimenti.
Anche con tutti gli indizi in mano e le varie strizzate d'occhio dalla nostra amichevole sferruzzatrice di quartiere, risolvere il mistero è stato impossibile per la sottoscritta: l'intreccio è veramente complesso e viene portato avanti con la solita maestria di Christie. In breve, sono rimasta a bocca aperta davanti ai numerosi colpi di scena della narrazione: a fine lettura tutto torna alla perfezione, non fosse per un piccolo dettaglio che evito però di spoilerare.
Mi è piaciuto molto anche l'umorismo un po' cupo presente nella prima parte della storia e la caratterizzazione dei personaggi -solitamente frettolosa in questo tipo di narrazioni brevi- che qui sono delineati con sufficiente attenzione. Molto interessante anche l'ambientazione, perché la cara Agatha non si limita a descrivere una cittadina di campagna ma aggiunge molti elementi per collocarla nel quadro storico dell'epoca, come lo spiccato pregiudizio che alcuni abitanti del posto hanno verso gli stranieri, tanto odioso quanto comprensibile a pochi anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Le uniche note non del tutto soddisfacenti in questo romanzo sono marginali. Oltre al già citato dettaglio di trama non del tutto spiegato, abbiamo una certa frettolosità nel chiudere alcune sottotrame e una marcata insofferenza verso le donne con i capelli biondi. Se il contesto storico può essere accettato per quanto lontano da noi, questa forma di discriminazione per me è del tutto incomprensibile.