Un delitto Un delitto

Un delitto

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La trama e le recensioni di "Un delitto. Nell'abisso del peccato", romanzo di Georges Bernanos edito da Guanda. Un colpo di rivoltella nella notte, due corpi senza vita, apparentemente nessun indizio, nessuna pista da seguire. Nemmeno il tempo di arrivare, e il nuovo giovane curato di Mégère, piccolo paesino della campagna francese, si trova faccia a faccia con un mistero che, col passare delle ore, si tinge di fosco. Come disse una volta Carlo Bo, George Bernanos combatteva nelle tenebre. Scrittore del dubbio, maestro nell’arte di indagare la verità interiore dell’uomo, pare dirci che il male esiste, sempre e comunque. Anche il più saldo e fedele degli individui può essere trascinato nell’abisso del peccato; è impossibile sottrarsi alla propria imperfettibilità. Ma, alla fine, la speranza di uscirne salvi è pur sempre un rischio da correre.



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Un delitto 2013-09-16 10:43:02 Mario Inisi
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Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    16 Settembre, 2013
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Il fascino del male

Questo libro è un giallo, anzi un bellissimo giallo ma sfugge al genere per la profondità psicologica dei personaggi, per la bellezza e la originalità dei dialoghi, per l'efficacia e la perfezione stilistica. Fin dalle prime pagine si respira un senso di mistero che non è solo legato al delitto imminente ma soprattutto alla natura umana. Di Bernanos avevo sentito dire che i romanzi hanno una forte tensione morale. In realtà, sono rimasto sorpreso perchè più che una tensione morale vedo nel romanzo descritta la tensione e la fascinazione del male. Bernanos un secolo fa già descriveva una società dove il male ha pervaso ogni angolo.La promiscuità, la degenerazione dei costumi è comunque solo l'anticamera del male. Il male vero non è legato a rapporti sessuali tra donne/uomini in varie combinazioni e al di fuori del matrimonio o a veniali e comuni egoismi di cui si è più o meno consapevoli. Queste cose non sono che una manifestazione minore. Il male vero è la menzogna, ma non la menzogna mediocre di chi cerca un vantaggio immediato ma la menzogna fine a se stessa di chi persegue il male in sè. L'uomo superiore con occhio limpido e cuore sgombro non va a caccia solo di un po' di becchime; è un cacciatore, un seduttore di anime. I personaggi di Bernanos sono affascinanti, hanno spessore, sono riconosciuti come persone speciali. Sono speciali perchè la sofferenza ha dato al loro linguaggio, alle loro parole, al loro sguardo una profondità che apre all'anima e non solo ai bisogni del corpo. Il male di Bernanos ha fascino. Il suo fascino è irresistibile. E se dobbiamo cercare la tensione morale in questo romanzo, la possiamo trovare nello smascheramento del male e dei suoi meccanismi. Ma questo riconoscimento è quello della vittima tra le spire del serpente che riconosce il suo ipnotizzatore un attimo prima di essere inghiottita. Perchè al fascino del male non c'è scampo.

p.s.: Il diario del curato di campagna l'ho abbandonato dopo poche pagine, ma magari non è così noioso come mi è sembrato.

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