Un castello di inganni
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Commedia degli equivoci
Il sottotitolo di questo libro potrebbe essere "la giornata del dilettante". A fianco dei soliti investigatori professionisti: i già noti Lynley, Barbara e St James, si aggiungono infatti una serie di personaggi che si dedicano solo per questa volta all'attività investigativa. Così la bella moglie di St James, un giornalista ed alcuni familiari della vittima si mettono a cercare per conto loro arrivando a risultati inaspettati. Inutile dire che tutta questa abbondanza di cervelli sopra un unico caso non fa altro che confondere le acque, creare fraintendimenti, liti ed errori di valutazione. Pensare che si trattatva di un'indagine semplice: verificare che una morte liquidata dalla polizia locale come incidente lo fosse davvero.
Non so esattamente come catalogare questo romanzo: dramma, commedia forse ma non thriller. L'indagne in realtà è del tutto marginale e non ha i classici elementi che caratterizano un giallo. Il centro della scena è dominato dalle vicende e soprattutto dai dolori dei protagonisti. Chi si dispera per ciò che ha fatto, chi nasconde ciò di cui ha paura, chi nega l'ovvio. e poi c'è chi fruga nel torbido e sulla base delle proprie esperienze personali tira conclusioni non sempre esatte su ciò che ha scoperto.
In questo trovo tutta l'ablità della George. inserire molti personaggi ognuno dei quali ha una propria personalità ben distinta, ognuno dei quali ha un senso preciso nella trama. Come sempre ogni figura è ben delineata e incastrata perfettamente con le altre, niente è di troppo. (Forse alcuni passaggi con sensi di colpa e rimorsi lo sono.) L'unico neo, che però è grande quanto il libro è che in copertina non dovrebbe eserci scritto "un caso per l'ispettore Lynley" perchè non c'è neppure un caso.
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UN CASTELLO DI ...DELUSIONI
A partire da "Dicembre è un mese crudele" mi pare che E.George, ormai lontanissima . dai grandi gialli di un tempo, quali ad es."E liberaci dal padre", abbia decisamente imboccato la via del declino . L'idea di partenza poteva essere buona, ma la psicologia dei personaggi principali è spesso inutilmente complicata, L'azione procede lentamente e con colpi di scena - si fa per dire- discutibili: la moglie del "figliol prodigo" ravveduto.I personaggi di sempre - Barbara, Linley, Saint James- si ripetono stancamente . Grazie alla logorroica e monotematica Deborah, il lettore può desumere un vero e proprio manuale sula maternità assistita.So di essere molto severa, ma chi, come me, ha letto ed ha in bilblioteca tutti i precedenti libri della George, purtroppo rimane molto deluso.
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Credevo meglio
Un romanzo che parla di un delitto, motivo per cui Linley, Deborah e St. James vanno in Cumbria, ma in realtà non c'è nessun delitto. Tutto è imperniato su una famiglia e i loro panni sporchi. Ben scritto, però è già il secondo che leggo della George (l'altro era Dicembre è un mese crudele), in cui è tutto giocato sulla psicolgogia, troppo, secondo me.