Tre inchieste dell'ispettore G.7
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Recensione della Redazione QLibri
Racconti gialli
Dalla mente creativa di Georges Simenon prende vita un ispettore di polizia apprezzabile, mite, geniale, sensibile, ed un altro personaggio altrettanto importante, un affezionato amico, voce narrante.
Abbondano le descrizioni dei luoghi e delle persone, misfatto e contesto sociale si prendono a braccetto (“Cercherò di essere il più breve possibile, perché anche i dettagli hanno la loro importanza”).
La caratteristica specifica di questo autore è solitamente l’importanza che dona al lato umano della vicenda ed anche qui, insieme al giallo da risolvere, troviamo la disperazione della condizione umana che spinge ad un determinato atto, l’ispettore stesso è in balia dei sentimenti e delle emozioni.
I protagonisti possono essere tranquillamente collegati a Sherlock Holmes e all’amico fidato Watson, tranne per la diversità di carattere, l’uno umile e l’altro superbo (“A quanto pare, c’è gente così acuta da saper discernere con precisione il motivo per cui fa una cosa o un’altra. Io invece non so mai dire con esattezza quale è l’esatto sentimento a cui obbedisco … o meglio, ce ne sono sempre parecchi così intrecciati che alla fine non mi raccapezzo più”).
Lo stile è curato, bada all’estetica e ci tiene a deliziare il lettore, è un piacere sfogliare le pagine. Opera diversa rispetto ad altre produzioni dello stesso autore, meno analisi psicologica.
I racconti di per sé non sono eccelsi, brevi ma completi, prevale l’ammirazione per la penna. Il voto è più sulla fiducia e la stima.
La copertina è azzeccata, in tinta con il contenuto.
Concludendo, non resta che invitarvi a sedervi comodamente in poltrona, ore piacevoli e rilassanti vi attendono.
“Nessuna deduzione né niente di simile … ho viste delle persone … le ho annusate … mi sono ricordato di un altro caso e soprattutto mi sono ricordato la storia di quasi tutti i criminali … mestiere tutto qui!”