Trama di sangue
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Opinioni inserite: 3
SUSPANCE.
Quando ho letto la trama di questo libro ero rimasta quasi sconvolta da questa storia così eccentrica e originale che Arno Strobel ci ha regalato in queste pagine, una trama che non avevo mai sentito prima d'ora, ( non la solita storiella thriller da quattro soldi ) un libro definito "Top Thriller" un caso macabro e pauroso. Due agenti di polizia incaricati a risolvere il caso, dopo tante tracce che portano al nulla riescono a trovare la giusta pista e risolvere il caso. Devo dire che è stato ricco di colpi di scena, con la giusta dose di suspance e ansia, che, leggendo il libro, si impossessa di te facendoti cimentare in questa storia.
L'inizio del libro mi ha coinvolto abbastanza, ma devo dire un po di meno nel corso della lettura per la monotonia che si è creata a un certo punto della storia. E' un libro scorrevole e piacevole, mi aspettavo di più a essere sincera sopratutto alla fine. Il nostro caro Strobel poteva farlo finire meglio :-).
Detto ciò, consiglio ugualmente questo libro ma non lo posizionerei nella classifica del "Top Thriller".
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KILLER E VITTIME COME FLASH DI POCHE PAGINE
Primo libro che viene pubblicato in Italia del teutonico e belloccio Strobel, che ha iniziato a scrivere a quarant’anni, il lavoro principale è all’interno di una banca tedesca con sede in Lussemburgo.
Viene paragonato ad un autore come Dorn, ma a mio parere non ne regge il confronto.
L’idea di fondo è molto accattivante, ma, non è stata sviluppata al meglio.
Non sono stata travolta e catturata dalla trama, non ho avuto nemmeno grandi scariche di adrenalina, nel leggere le torture dell’assassino. Come mai? Cosa manca?
Siamo ad Amburgo, una giovane ragazza riceve un pacco che contiene niente di meno che un pezzo di pelle umana conciata, ed utilizzata come pergamena, dove al di sopra, sono riportate poche righe di un romanzo appena pubblicato. L’autore è Christop Jahn, trasferitosi da Colonia ,dove sembra abbia dovuto affrontare un altro brutto caso di emulazione dopo l’uscita del suo thriller precedente.
Potrà mai essere un puro caso? Questa è la domanda che si pongono l’investigatrice Andrea Matthiessen e l’investigatore Erdmann, responsabili delle indagini.
Nel frattempo è sparita nel nulla la giovane figlia del direttore di un noto quotidiano del posto. Apparterrà a lei il brandello di pelle utilizzato? Se sì, la ragazza potrà essere ancora in vita?
In primo piano ci sono quindi le indagini, che in alcuni punti risultano quasi noiose, un posto del tutto marginale viene occupato dalle vittime, dalle sofferenze a loro inflitte, dai loro pensieri, dal loro vissuto.
Le ragazze coinvolte, il lettore, non le conosce per nulla, difficile empatizzare con questi personaggi sfumati e sfocati.
Idem per quanto riguarda il killer, il suo pensiero, la sua mente malata, il suo agire è toccato appena, così da essere un’ ombra che ricopre alcuni punti della vicenda senza mai entrarci veramente di diritto, anche se ne avrebbe ben donde.
Viene riposta in primo piano, la figura dello scrittore Jahn, le capacità più o meno brillanti dello stesso, l’aspetto prettamente editoriale ed economico, le recensioni negative, le aspettative che gravano sull’uscita e la pubblicazione di un determinato libro; interessante leggere i sotterfugi e le strategie di marketing utilizzate per editare qualcosa di nuovo.
Un ulteriore appunto sul killer deriva dal fatto che mi sembra assai inverosimile, ritenerlo in grado di porre in essere rapimenti e torture come descritte…. L'autore Strobel ha infilato forzosamente al personaggio l'abito del killer.... Leggete e poi datemi pure la vostra opinione…
Che dire, il libro si legge speditamente a parte qualche sbadiglio di troppo in alcuni punti della trama.
Ma non è di certo tra i thriller che hanno conquistato il mio cuore…
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Noir o splatter?
Quando ho letto la sinossi di Trama di sangue, pregustavo già brividi ed arrovellamenti degni di un thriller con tutte le carte in regola per sbancare nelle librerie.
E così in parte è, proprio perché le premesse ci sono tutte, dall'efferato serial killer al brancolare nel buio delle autorità.
In verità è utile mettere in chiaro subito che Strobel, da buon scrittore tedesco, ha seguito la corrente degli psico- thriller molto cavalcata oltralpe. Ci troviamo per le mani, quindi, un romanzo molto particolare, dalle scene spesso estremamente crude e vagamente Kubrikiane (vi ricordate Arancia meccanica?) ideate per creare una suspense che mozza il fiato.
Dall'altra parte, a dispetto dei thriller a cui siamo abituati, ci ritroveremo un'indagine fatta prevalentemente di dialoghi in cui, più che l'azione, viene privilegiato il pensiero dei diversi indagati. Forse, quello che più stuzzica è proprio il lasciare che sia il lettore a porsi le domande e a tentare di darsi delle risposte. In questo modo, senza dare troppi indizi su cui lavorare, l'autore evita che il lettore venga annoiato dal seguire una trama in cui l'indagine si mostra già piuttosto chiara in partenza. Ed è così che veniamo, per forza di cose, costretti a chiederci cosa sarebbero disposti a fare un autore sulla via del declino, un editor legato a lui a doppia mandata e una libraia fin troppo patita per i romanzi del suddetto autore, incompreso dai più. Sarebbero veramente disposti a rapire, torturare ed uccidere?
"Chiunque abbia scritto queste cose, si sarà sforzato di scegliere uno stile diverso dal suo, perché questo è un romanzo nel romanzo che Jahn o Lorth scrive al posto di un altro" Erdmann la guardò per un momento e poi scosse il capo: "Lasciamo perdere". "Si stenta a credere su che cosa sono scritte queste righe e a ciò che è successo a quelle povere donne."
Il parallelismo tra realtà (sempre all'interno del romanzo) e la trama del libro di Christoph Jahn è portato al paradosso, stirato all'inverosimile, tanto da assomigliare più ad un romanzo horror che noir.
In più, lo sconfinamento da noir a horror viene rimarcato,come vi scrivevo sopra, dalle scene dedicate al killer. Queste sono molto cruente e, vagamente, splatter. Proprio per questo mi sento di consigliarne la lettura ad un pubblico esclusivamente adulto e con lo stomaco forte.
Forse sono fin troppo pignola e poco intenditrice del genere, ma, se devo dirvela tutta, ho trovato che il voler stemperare i punti di maggior suspense con la descrizione fin troppo prolissa del rapporto di collaborazione fra i due investigatori, Erdmann e Matthiesen, sia stata azzardata. Prendetelo come parere puramente personale, ma ad essere sincera, ho fatto fatica a non annoiarmi e, a volte, le scene proposte mi hanno lasciata interdetta. Dopo tanto indagare sulla psiche umana, a mio giudizio, certi comportamenti e dialoghi mi sono sembrati piuttosto puerili e superficiali.
Nonostante questo, resta il mio parere che Trama di sangue sia un romanzo che esula dagli schemi a cui noi lettori italiani siamo abituati, portandoci a dare una sbirciatina anche a letture a noi poco conosciute, ma sicuramente apprezzabili.
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pico- thriller