Train Train

Train

Letteratura straniera

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Los Angeles 1953. Il campo da golf è un campo da guerra, per Train. Train è giovanissimo. È nero, è povero, è un caddy. Guarda i bianchi giocare e si allena, di nascosto. Per giocare meglio di tutti. Poi un giorno sul campo da golf incontra Packard. Misterioso, potente, come un dio segreto. E la sua vita cambia per sempre. Qual è il segreto di Packard, che si arroga il diritto di salvare e di punire? E quale destino vuole che Norah, bella e ricca donna bianca liberal, subisca la violenza piú selvaggia e si leghi per sempre a Packard? Sotto gli occhi di Train, si compone un mistero che è una storia di amore e di orrore improvviso, di salvezza e di perdizione. Una storia che lascia il lettore stupito di fronte a uno scrittore che ha trovato la chiave della grazia e della insensatezza della vita. Una storia che prende alla gola come L.A. Confidential di James Ellroy e tocca i nervi scoperti della società americana come Il falò delle vanità di Tom Wolfe. Un micidiale meccanismo a orologeria unito a una scrittura tesa e serrata che sa restituire, dietro il velo della normalità, la profondità dei sentimenti.



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Train 2020-04-11 16:32:53 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    11 Aprile, 2020
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Quando leggiamo un libro ci viene naturale cercare un buono, cercare un cattivo, cercare una vittima, immedesimarci nella voce che sentiamo essere più vicina a noi. Ma non sempre ci sono buoni e cattivi. Train, Norah e Mr. Packard ci insegnano proprio che questa non è una verità assoluta. Come? Semplicemente rompendo lo schema perché loro sono buoni e cattivi al contempo, sono eccessivi o previdenti a seconda della situazione, sono altruisti ma anche egoisti a seconda della circostanza perché spesso sono proprio le realtà in cui ciascuno quotidianamente si trova a determinare quel che l’uno o l’altro individuo, l’uno o l’altro personaggio sceglie di fare in virtù, in forza del proprio e più intimo libero arbitrio
In questa così intensa opera di Pete Train le fila sono ricostruite con particolare maestria. Tutto ha inizio con l’incontro di Train e Mr. Packard su un campo da golf, luogo in cui quest’ultimo è un giocatore mentre il primo, di colore, un portaborse. Siamo negli anni ’50 (e più precisamente nel 1953), la realtà sociale è molto chiusa e la discriminazione è fortissima in luoghi come l’America. Per far sfregio ai compagni di gioco Mr. Packard invita Train a partecipare alla partita che farà il suo tiro e sorprenderà tutti. Sorprenderà tutti al punto tale da far sì che successivamente l’americano si ricordi del suo volto visto quasi per caso in una fotografia durante una mostra d’arte.
Train, così da tutti chiamato, è un ragazzo nero, forse povero, ma di grande educazione e timidezza. Per mantenersi gli studi si destreggia tra molteplici lavoretti sognando un domani di poter far proprio dello sport (il golf) che così tanto ama, il suo futuro, un futuro con una possibilità e non solo un futuro di oppressione per chi come lui è un diverso.
E poi c’è lei, Norah. Lei, bella e affascinante, che è stata violentata mentre si trovava a bordo dello yatch del marito. Due uomini, uno di colore e un meticcio, hanno ucciso il coniuge e poi si sono divertiti con lei. Verranno uccisi dal poliziotto, Mr. Packard che di fronte a quella scena non potrà che prendere sotto la sua ala la donna, innamorandosene e sposandola. Nel contrasto della violenza subita, la volontà di portare avanti la lotta per i diritti civili in una società dura e chiusa all’uguaglianza. Qui, in questo particolare quadro, subentra Train che completa il puzzle, che porta a compimento l’ultimo tassello del disegno più grande.
Train e Mr. Packard sono due personaggi pulsionali. Non sono mossi da senso etico, da una giustizia superiore che deve essere raggiunta. Quella che è ricercata è una nemesi, una vendetta che possa riequilibrare gli eventi in quell’immancabile “occhio per occhio, dente per dente” che caratterizza il modus operandi della collettività rappresentata. Sono altresì agli antipodi: Train talvolta è voce narrante, talaltra personaggio scomodo per gli altri protagonisti, Mr. Packard al contrario rappresenta il perno e la salvezza. Il giovane nero, seppur non consapevolmente, si trova spesso nei guai anche a causa del forte razzismo e clima di odio che vige in questi così delicati anni. Gli uomini di quel tempo non possono vederlo come “ragazzo pulito”, lo iconano come sbagliato, come legato alla criminalità anche solo per il suo carnato non bianco. Da qui gli elementi che portano il testo ad avvicinarsi anche al poliziesco con risvolti psicologici molto interessanti.
Una narrazione che si suddivide in più città statunitensi quali Philadelphia, Beverly Hills o il Paradise Development, una narrazione corale con voci che chiedono di essere ascoltate per una storia che sorprende, che stupisce, che ci insegna che la vita ha una sua grazia ma anche una sua insensatezza con tutta la brutalità che racchiude, con tutta la sua spietatezza, con tutta la sua ingiustizia, con tutta l’amarezza che può custodire, ma anche con tutta l’emozione e il sentimento che può restituire dietro ad un apparente volto di normalità.
Una prosa precisa, diretta, senza fronzoli, tagliente che arriva e resta.

"Forse", ha detto, "hai bisogno di qualcuno con cui condividere tutto questo".

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