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Niente male per un medico
Ho trovato questa lettura veramente molto strana. E’ un mix tra giallo e romanzetto, con uno stile che, fin dalle prime pagine, mi ha dato la sensazione di un eccessivo buonismo e decisamente troppo stucchevole. Racconta una vicenda intricata in cui una mamma, che è anche vedova, ex-moglie, futura moglie, matrigna, ex matrigna, amica, medico, non contenta di questi ruoli, indossa anche le vesti di un agente 007, fino a scoprire la verità sulla morte del suo ex marito. Sorprendono le sue doti intuitive ed investigative e la storia in sé non è male, semina inquietudine strada facendo ma soprattutto ti permette di riflettere sul concetto di famiglia allargata, così attuale ai giorni nostri, sul ruolo di madre a 360°, sui piccoli e grandi dolori che fanno parte intrinseca della vita. Perché le famiglie non si sciolgono mai, né si ricompongono, in modo netto ed indolore, lasciano una scia di detriti umani sparsi un po’ ovunque. Perché il dolore si prende, sempre, tutto il tempo che gli serve. Perché il corpo umano non è più forte dove è stato spezzato e, come nelle ossa, le fratture saranno sempre evidenti se si sa dove cercarle. L’amaro in bocca viene però dallo stile, perché l’ho avvertito fasullo, non l’ho trovato emotivamente autentico e, soprattutto, non mi ha fatto vibrare nessuna corda dentro.