Sharp Objects
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Top 100 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
L'amore malato
Camille Preaker è una giornalista del Chicago Daily Post. Giovane e bella, molto bella, fisico longilineo e viso dai lineamenti delicati, un fascino tuttavia che non diventa appariscenza anzi, tutt'altro, rimane occultato, coperto.
Vestiti lunghi sempre, per nascondere i segreti del suo corpo, riflessi incondizionati del suo tormento interiore. Vive a Chicago, in un piccolo monolocale, completamente sola, niente piante o animali di compagnia, presenza umana ridotta al minimo indispensabile da quando, otto anni prima, ha abbandonato Wind Gap, una cittadina dispersa nel Missouri dove è nata e vissuta sino all'età adolescenziale.
"Un agglomerato piccolo e soffocante in cui eri costretto ogni giorno ad imbatterti nelle persone che odiavi. Persone che sapevano tutto di te. Il tipo di posto che lascia il segno."
Lascia il segno. Dentro, e fuori. Sulla pelle.
Un posto asfissiante per Camille che non trova ossigeno nemmeno a casa propria, in famiglia: nata da genitori poco più che diciottenni, il padre, un ragazzo del Kentucky mai conosciuto, la madre Adora unica discendente della più ricca famiglia del luogo. Ed anche unica superstite, visto che dopo la scandalosa nascita di Camille i nonni materni muoiono per la vergogna ed Adora eredita casa e patrimonio oltre a conquistare l'affetto e l'ammirazione dei suoi concittadini per la determinazione e la premura con cui si occupa di Camille e della piccola Marian nata dal matrimonio riparatore di Adora con Alan, un uomo 'insipido, con la profondità di una lastra di vetro'.
Ma l'amore Di Adora verso Camille è malato, morboso, opprimente; ciò che agli occhi degli altri potrebbe sembrare frutto di un istinto materno protettivo e benevolo è in realtà la manifestazione di un egoistico desiderio di controllo totale sulla vita delle persone a lei più vicine.
Camille, però, avverte sin da ragazza qualcosa di strano nel comportamento della madre, una sensazione che non riesce a decifrare bene inizialmente perchè Adora rimane pur sempre sua madre e non è facile per Camille interpretare correttamente i suoi gesti, non è semplice percepire nelle sue carezze e nelle sue parole la differenza tra amore materno e amore verso se stessa.
E' stata la morte improvvisa della sorella Marian a soli 10 anni a spezzare definitivamente il già labile legame che ancora tratteneva Camille alla sua famiglia e a Wind Gap convincendola a trasferirsi il più lontano possibile, in città, a Chicago, iniziando così la sua carriera di giornalista.
Ma non è stata forse una saggia decisione quella di accettare l'incarico da parte del suo capo per una trasferta proprio a Wind Gap con l'obiettivo di raccogliere quante più informazioni possibili in merito alla crudele uccisione di una bambina del luogo a cui il killer ha strappato via tutti i denti per motivi ancora sconosciuti, un caso stranamente simile ad un altro assassinio altrettanto violento avvenuto qualche mese prima sempre a Wind Gap. Non è solo l'opportunità di scrivere un buon articolo che induce Camille ad accettare l'incarico; c'è anche un inspiegabile desiderio da parte sua di ritornare in quel luogo dopo così tanti anni per capire, per tentare di ricostruire alcuni eventi della sua adolescenza che sono come offuscati nella sua memoria, ricordi confusi e nebbiosi che inconsciamente ha provato a rimuovere senza mai riuscirci del tutto.
Ci sono ancora tracce della sua vita a Wind Gap che non sono state sepolte dal tempo e che esercitano su di lei un forte richiamo. Cosi come le tracce che lei ha lasciato sul suo corpo, sulla propria pelle, parole incise nella carne delle braccia, delle gambe, sul seno, sull'addome, ogni punto del suo corpo è ricoperto di parole che pulsano e vibrano nella pelle comme fossero vive, sveglie:
"Il fatto è, vedete.. sono una che si taglia. O, se preferite, che si incide, si tagliuzza, si affetta, si pugnala. Sono un caso molto, molto speciale. Perchè ho uno scopo. La mia pelle, dovete sapere, urla. E' coperta di parole - , , , - come se un intagliatore alle prime armi avesse imparato il mestiere sulla mia carne."
Segni, cicatrici, crepe nella pelle, parole soffocate dentro per lungo tempo che cercano di emergere, di essere urlate fuori. Perchè quelle parole nascondono una verità che non può essere più taciuta, una rabbia interiore che non può essere più frenata.
Gillian Flynn, dopo il grande successo editoriale de L'amore bugiardo, confeziona un altro thriller dalla forte connotazione psicologica: gli omicidi efferati delle due bambine di Wind Gap diventano a loro volta gli indizi della presenza di un mostro ben più crudele e subdolo del vero killer, una mente perversa cresciuta nell'odio che contamina e ammorba coloro che non riconoscono il suo amore malato, anche perchè troppo giovani per farlo.
Ed è un male che indirettamente sembra infettare proprio loro, le ragazze più giovani, le adolescenti, troppo inclini ad atteggiamenti violenti e di prevaricazione sulle compagne più deboli e smaniose di potere, di sentirsi desiderate ed ammirate, di avere tutto e subito, senza remore e senza inibizioni, pur essendo ragazzine di soli 13 anni.
E la causa, la fonte del male, è nella famiglia, in un rapporto malsano e venefico tra madre e figlie.
"Un bambino svezzato con il veleno considera il dolore un conforto."
Indicazioni utili
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
INQUIETANTE E CRUDO
Ero da tempo che volevo leggere qualcosa di Gillian Flynn, autrice già conosciuta anche grazie alle trasposizioni cinematografiche di alcuni dei suoi libri.
Ora tocca al suo “Sharp objects” diventare una serie tv con protagonisti attori eccellenti come Amy Adams e Patricia Clarkson.
Ho apprezzato moltissimo che la ristampa del libro, a cura della Rizzoli editori, abbia mantenuto il titolo originale, mentre nella prima edizione era stato cambiato con quello di “Sulla pelle”.
La protagonista della storia è Camille, trentenne che lavora come giornalista a Chicago, il suo capo un giorno le dà l’incarico di andare a Wind Gap a indagare sulla scomparsa della piccola Natalie Keene.
Questo caso sembra molto simile a quello che è successo solo pochi mesi prima sempre nella piccola cittadina della Pennsylvania, un’altra bambina dopo essere sparita nel nulla è stata ritrovata cadavere ai piedi di un torrente.
Wind Gap rappresenta per Camille un incubo è la città, da cui otto anni prima, era scappata e dove soprattutto abita la madre Adora, donna autoritaria e fredda, ben vista dai suoi concittadini ma in famiglia viene temuta per il suo carattere molto particolare.
La protagonista è quindi costretta a rivivere i drammi del suo passato e anche a rivedere la madre dopo anni, la donna non accoglie la figlia nel migliore dei modi, non approva il suo lavoro e il motivo per cui lei sia tornata.
Con la madre vivono anche il suo patrigno Alan e la sorellastra Amma di tredici anni.
L’altra sorella di Camille, Marian, è scomparsi anni fa e per la ragazza questa è una ferita ancora aperta che non riesce a guarire.
Wind Gap è la classica cittadina tranquilla, abitata per lo più da famiglie ma che nasconde molti segreti, la gente è bigotta e piena di pregiudizi, è difficile per Camille indagare in un ambiente del genere e capire cosa sia successo.
Nessuno vuole parlare, il caso si complica ulteriormente e Camille stenta a capire cosa sia successo e come mai siano state rapite e uccise proprio quelle due bambine.
Quando viene ritrovato anche il corpo di Natalie, tutti hanno chiaro il fatto che il colpevole sia la stessa persona, un particolare attira gli ispettori e Camille ora non può più tornare indietro, deve scoprire la verità.
Camille è una ragazza fragile e piena di insicurezze, vive ancora dei conflitti interiori molto forti beve molti superalcolici, si provoca dei tagli sul corpo, in alcuni punti della storia non è lucida e ho trovato che a volte si comportasse in maniera poco matura.
Una ragazzina dentro ad un corpo di donna che continua a scappare dalla realtà e dal suo passato.
I temi del romanzo sono due: da una parte abbiamo le indagini che cercano di scoprire cosa sia successo alle due bambine, mentre dall’altra parte troviamo Camille e il suo difficile rapporto con la madre.
Molti dei problemi che vive Camille, sono sicuramente dovuti ad un’infanzia non troppo felice e regolare e soprattutto alla scomparsa della amata Marian. Cerca per tutto il libro di combattere contro se stessa, infatti queste fragilità interiori la rendono un personaggio molto complicato e che suscita nel lettore emozioni contrastanti.
La storia è inquietante in alcuni punti e anche molto cruda, lo stile è scorrevole nella maggior parte del libro mentre verso la fine diventa un po’ piatto e il ritmo non è più serrato come nella parte precedente.
Il romanzo tocca molti temi, anzi devo dire che non ne risparmia nessuno, l’autrice ha una scrittura molto diretta e di immediata comprensione e utilizza anche dei termini forti. Quello che stupisce è la grande analisi psicologica attorno al personaggio di Camille e al continuo scontro con i propri demoni.
Quando ho finito di leggere questo romanzo ho pensato che questa storia mi ha sconcertata e angosciata ma dall’altra parte mi ha anche stupito, quello che mi ha colpito di più è sicuramente il modo di scrivere dell’autrice così macabro e tormentato ma molto vicino alla realtà.
Come diceva il grande Lev Tolstoj “Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.”
Indicazioni utili
- sì
- no
No se amate i thriller soft