Senza perdono
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Nata e cresciuta a Berlino, Sabine Thiesler ha studiato letteratura e teatro. Ha lavorato per alcuni anni come attrice, quindi ha scritto testi teatrali e sceneggiature televisive. Grazie al successo dei suoi thriller dal taglio spiccatamente psicologico, ha deciso di dedicarsi interamente alla scrittura di romanzi. Innamorata del nostro paese, vive in Toscana e parla molto bene l'italiano.
Recensione della Redazione QLibri
Grottescamente thriller...
Inizialmente la lettura di questo romanzo mi ha lasciata fortemente spiazzata. Di solito i libri che appartengono al genere thriller si riconoscono subito da alcune caratteristiche inconfondibili, come un omicidio, che avviene quasi sempre all'inizio del libro. Ma "Senza perdono" è un libro dalla formula narrativa molto diversa dal consueto e, a parte un prologo che mette un pochino di ansia, la prima parte del libro tutto sembra tranne che appartenere ad un thriller. Vi è la storia di un marito e moglie come tanti che vanno incontro a mille incomprensioni e problematiche che mettono in crisi la loro stabilità coniugale, ma nulla di più che un dramma familiare. Ho infatti pensato di essermi sbagliata e di aver interpretato male il genere del romanzo. Ma invece no. L'autrice decide con originalità di introdurre l'argomento un poco per volta, tenendosi lontana dal fulcro della storia, come se ci stesse girando alla larga disegnandole attorno un cerchio che lentamente si stringe, presentando prima tutti i vari personaggi e narrando alcune vicende che li vedono coinvolti, facendo spesso ricorso a cambi temporali dove presente e passato si alternano nei ricordi. Nonostante i vari intrecci la narrazione risulta molto lineare, con uno stile di scrittura scorrevole e semplice, ma il coinvolgimento risulta un po' debole. E' netta la linea di demarcazione che si percepisce tra finzione e realtà e la sensazione che ho avuto è stata proprio quella di assistere passivamente ad una recita messa in atto ai fini del romanzo, con una trama molto ben ordita devo ammettere, ma a noi lettori piace l'illusione di sentire vera una storia, anche se in realtà siamo consapevoli che non lo è, e in questo libro non accade. Inoltre, vi sono dei personaggi molto caricaturali ed eccessivi che ho trovato stonati sia nel contesto della storia, sia rispetto al genere letterario del libro, e che contribuiscono a rafforzare questa idea. C'è la tendenza all'esagerazione, all'enfatizzare al massimo i difetti, a creare coincidenze impossibili, situazioni strane, improbabili, in parte di cattivo gusto. I personaggi agiscono come marionette e in alcune scene sembra addirittura che l'autrice gli abbia tolto qualsiasi facoltà di eseguire anche i più minimi ragionamenti logici. Ma a parte questa lunga serie di difetti, il romanzo riesce a salvarsi con un finale del tutto inimmaginabile, che è riuscito negli ultimi capitoli a farmi appassionare maggiormente e a tenermi con il fiato sospeso, cosa che non mi sarei aspettata visto l'andamento generale della storia. Anche il finale devo dire che è bizzarro, grottesco sarebbe la parola più appropriata, proprio come per definire il resto del romanzo. Tuttavia mi è piaciuto, l'ho trovato un epilogo degno, appropriato, che fa riflettere sulle conseguenze delle azioni. "Senza perdono" è un titolo giusto per un romanzo che in definitiva riesce ad intrattenere senza troppe pretese, non mancano i difetti ma non mancano le idee originali e le trovate ben riuscite. La sufficienza se la merita.