Sentenza di morte
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Vendetta dal passato
Sempre più spesso preferisco romanzi thriller con personaggi femminili come protagoniste. Un bravo autore riesce a tirar fuori un mix di debolezza, tenacia, intelligenza ed emotività che negli stereotipi maschili spesso manca.
Secondo me Gruber ha fatto un ottimo lavoro, affidando a Sabine Nemez un caso irrisolvibile ai più. Anche gli altri personaggi sono ben caratterizzati, Maarten Sneijder – mentore di Sabine - è un personaggio straordinario con il suo pessimo carattere ma l'intuito degno dei più noti detective a cui Doyle e Christie ci hanno abituato.
L'autore, nelle descrizioni medico legali ricorda molto Patricia Cornwell, infatti Gruber è in grado di spiegare in maniera semplice e dettagliata i passaggi medici altrimenti incomprensibili soffermandosi però sui dettagli più cruenti che piacciono tanto a noi lettori di thriller.
Ho notato che un po' tutte le recensioni rimarchino i tatuaggi tratti dall’Inferno di Dante sulla schiena delle bambine, purtroppo i riferimenti a Dante rimangono tutto sommato superficiali.
Sinceramente è il primo romanzo che leggo di Andreas Gruber e sono molto soddisfatto. La trama è spesso la cosa più complicata, anche un buon autore che sa scrivere bene può rischiare di cadere in un tema già visto. In questo caso è proprio la trama che mi ha stupito, l'intreccio originale e per niente banale che pian piano si dipana diventando ovvio e scioccante.
D'altronde quando il mio mito Sebastian Fitzek scrive "Lo stile è veloce, la trama avvincente e piena di colpi di scena imprevedibili" penso che non ci sia nulla da aggiungere.