Scritto nelle ossa
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Opinioni inserite: 5
I segreti dell'isola
Gran bel thriller, che non dà niente per scontato e che, soprattutto verso la fine, quando pensi ormai di aver capito tutto, ti offre mille possibili soluzioni, perché la linea che separa la vita quotidiana dal caos è davvero molto molto sottile. E’ ambientato in un’isola desolata e selvaggia e la comunità isolana è ciò che più intriga in questa storia davvero ben congegnata, dove la parola d’ordine è prudenza, verso tutto e verso tutti. Lo stile è accattivante, è scritto in prima persona, una scelta stilistica che avvicina il lettore, e la voce narrante è quella dell’antropologo forense protagonista. Uomo dal mestiere raccapricciante forse, ma che esprime, nell’amore per il proprio lavoro, un profondo rispetto per i morti, più forte del rispetto che tante persone hanno per i vivi. Sorprendente.
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Efferati omicidi e sconcerto su un'isola sperduta
La storia è affascinante; l'ambiente è ottimamente descritto e mette in luce la routine di un'isola sperduta nelle Ebridi Esterni scozzesi, spezzata da una serie di efferati delitti che danno molto filo da torcere all'antropologo forense David Hunter. Gli accadimenti si svolgono in un'atmosfera soggiogata dagli elementi avversi della natura. Tutto ciò che sembra avere una soluzione è invece illusione; i colpi di scena si susseguono fino all'ultima riga del romanzo.
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SCRITTO NELLE OSSA
Quello che ricorderò di questo libro anche a distanza di tempo sarà sicuramente la splendida ambientazione. Beckett ha puntato molto su questo aspetto, facendo girare tutta la storia attorno al fatto di trovarsi su di un’isola a nord della Scozia, rimasta irraggiungibile per diversi giorni a causa di una epocale tempesta. David Hunter viene chiamato su quest’isola, quando ancora il tempo lo permetteva, per valutare una morte sospetta, ma dopo poco tempo capisce che la persona è stata uccisa in modo violento e quindi iniziano le indagini per trovare il responsabile e scoprire l’identità della vittima. Purtroppo l’assassino inizia a sentirsi braccato e incomincia a perdere la testa, commettendo altri delitti, lasciando però altri importanti indizi.
Lo stile di questo thriller ricorda qualche libro di Agatha Christie, dove l’assassino è per forza uno dei presenti in quanto essendo isolati non è possibile arrivare ma neppure andarsene. Attenzione al finale perché fino all’ultima riga, anzi alle ultime parole ci sono sorprese !!
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Il tenente Colombo
Con molto entusiasmo ho iniziato la lettura di questo giallo, forte delle ottime recensioni lette su questo sito, ma fin dall'inizio mi sono trovata di fronte ad un romanzo che non era affatto come me lo aspettavo: infatti io pensavo fosse uno di quei super-gialli che non ti lasciano un attimo di respiro, a ritmo serrato, con eventi su eventi, omicidi a raffica, depistaggi.. e invece no! Si badi bene, non che tutte queste componenti non ci siano, solo che sono dosate con estrema cura dall'autore, anzi, forse il termine più adatto è "centellinate"...
Il romanzo inizia con una spettacolare descrizione delle isole Ebridi Esterne (e non scrivo "spettacolare" a caso: sono descritte in modo vivido e con una dovizia di particolari che vi sembrerà di essere là con tutta la compagnia dei protagonisti!), prosegue incanalandoci nelle storie dei vari personaggi, ma sempre con estrema cautela... come se stessimo entrando in punta di piedi... In molti frangenti mi sono chiesta il perché di questo stile un po' a moviola, che mi ha davvero disorientata: considerate che a pagina 80 il nostro antropologo forense, protagonista, sta cominciando a vestirsi per accingersi ad effettuare l'esame delle ossa (direte voi: a vestirsi???? ma come????? e che ha fatto fino ad ora??????!!!!!), ma tenetevi forte: l'esame comincia a pagina 178!!!!
Nonostante questa sorprendente lentezza devo dire che Beckett è notevolmente capace di creare tensione, anche se penso che la Signora del Giallo (Agatha Christie, n.d.a.) e Il tenente Colombo gli abbiano dato lezioni esemplari.
I personaggi sono interessanti, specialmente il nostro caro protagonista, David Hunter: un uomo dal forte vissuto, carico di grande esperienza, che però, arrivato sull'isola dove si dipana la vicenda, appare spesso disorientato quasi fosse un apprendista alle prime armi. Ma meglio così se siamo stanchi di detective infallibili e onniscienti!
Tutto sommato, il libro non me lo aspettavo così com'è, ma mi è piaciuto: l'ambientazione e le doti descrittive dell'autore vi faranno vivere un'esperienza unica (e ve lo dice una persona che non è una grande amante dei "paesaggisti"!), i personaggi sono abbastanza stereotipati, ma piacevoli nel loro interagire, i colpi di scena ci sono fino all'ultima riga, ma ci sono anche parecchi indizi, disseminati tra una descrizione e l'altra, che rendono agevolmente raggiungibile anche da parte vostra la soluzione finale del caso.
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Scritto nelle ossa
Se "La chimica della morte" vi ha entusiasmato, questo secondo libro di Beckett vi lascerà senza fiato.
Non potete mmagianre quanti colpi di scena e vi assiucuro fino all'ultima riga.
Si legge in modo scorrevole, meno particolareggiato nelle descrizioni delle scene del crimine rispetto al primo, ma senza dubbio vi lascerà sgomenti.
Attendo il terzo libro di Beckett con impazienza ed ormai dovrebbe essere una cosa di alcuni giorni la fine dell'attesa.
Se volete leggere qualcosa che vi catturi bè questo autore fa per voi.
Promosso a pieni voti.