Rot & Ruin
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Le avventure di Benny Imura
Precedentemente pubblicato come Rot & Ruin, è il primo romanzo della serie Cronache Zombie di Jonathan Maberry. Bella e ad effetto zombie anche questa nuova copertina del 2015.
È un romanzo davvero originale che ha utilizzato l'apocalisse zombie, tanto di moda negli ultimi anni, per raccontare la storia del difficile rapporto fra due fratelli, uniti dal dolore, e il passaggio di tre ragazzini dall'adolescenza alla maturità. Nonostante sia un romanzo ideato per gli adolescenti, affronta temi sociali con grande maturità, segno che i lettori cui si aspira non sono tipi qualunque, ma ragazzi perspicaci ed intelligenti a tal punto da cogliere quanto si cela dietro le parole.
LE AVVENTURE DI BENNY IMURA coinvolgono e conquistano il lettore di ogni età. Benny è il protagonista che racconta le vicende dal suo punto di vista. È un ragazzo che sarà costretto a maturare in fretta. Ciò fa di questo libro un romanzo di formazione particolarmente interessante, poiché il contesto sociale è fuori dal comune. Tanti sono gli sunti di riflessione che vengono fuori da questa realtà distopica ed apocalittica.
I personaggi sono ben caratterizzati; risultano realistici e restano nella mente proprio perché in grado di colpire l'attenzione e destare interesse. Anche i malvagi si fanno ben inquadrare e ricordare.
Però, a rendere davvero questo romanzo un grande ed originale inizio di serie è la visione degli zombie, creature dannate che un tempo erano persone vive e, se attaccano, non sono consapevoli di ciò che fanno considerato che non hanno chiesto loro di diventare quello che sono. Sono lenti, implacabili ed affamati di carne fresca. Un ottimo tributo agli zombie del noto regista George A. Romero, padre di queste fameliche e terrificanti creature.
È un romanzo young adult che parla in modo nuovo degli zombie. Grazie allo stile scorrevole, Maberry riesce a tenere il lettore col fiato sospeso fino all'ultima pagina. Mescola sapientemente narrazione, parti descrittive e dramma fino ad un finale che apre un nuovo mondo da trovare nel sequel.
È un ottimo romanzo apocalittico, coinvolgente e ben scritto.
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La "Prima Notte"
Cari Qamici non so proprio cosa mi sia successo! Sarà colpa di un rigurgito di adolescenza, fatto sta che qualche giorno fa, girovagando nel web, mi sono imbattuto in questo pluripremiato scrittore e la sua tetralogia e ne sono rimasto colpito. Ma se seriamente vi state chiedendo (spero!) cosa mi abbia incuriosito di questo romanzo nonostante il ritrito argomento, la risposta è che la storia si svolge non appena prima, non durante ma bensì quattordici anni dopo la “caduta”.
Cosa è rimasto della specie umana, della sua tecnologia, della sua grandiosità dopo le devastazioni della “Prima Notte”? Lo scopriamo attraverso gli occhi di Benny Imura, messo in salvo quando aveva poco più di un anno dal fratello Tom. Entrambi vivono a Mountainsaid, agglomerato sorto grazie alla volontà di un pugno di superstiti. La vita di Benny si svolge all' interno di questo microcosmo, dove i sopravvissuti hanno cercato di ridare una parvenza di normalità alla loro vita. Benny è solo un ragazzo preso dagli amici, dalla scuola, dalle “zombie card”, ma alla soglia dei quindici anni deve trovarsi un lavoro per guadagnarsi le razioni. Con la sfrontatezza che contraddistingue gli adolescenti, Benny cerca tra i lavori meno faticosi. Ma a Mountainsaid di lavori così non ce ne sono e dopo aver sperimentato il lavoro di “lanciatore di ossa”, di “umidificatore di ceneri”, di addetto all’estrazione della cadaverina, Benny decide di rivolgersi al fratello Tom.
Benny odia Tom, lo reputa un codardo, tuttavia gli sembra il modo più facile per imparare un lavoro: Tom è un cacciatore di zombie.
I cacciatori girano per il territorio di Rot & Ruin con lo scopo di liberare le strade dagli “zom” e renderle più praticabili ai commercianti che con cavalli bardati e carri rinforzati girano per il territorio alla ricerca di merci da vendere nelle cittadine come Mountainsaid. Ma Benny non ha un’idea reale di cosa ci sia a Ruin, perché lui, come i suoi amici, dalla città non è mai uscito e la gente di quello che c’è “là fuori” non ne vuole parlare, quasi a voler far finta che quei trecento milioni di zom che scorrazzano allegramente (!) non esistano.
Andando con Tom, Benny scoprirà che sopravvivere a Ruin è più difficile di quanto immaginasse: c’è tanta cattiveria, violenza e crudeltà ma anche tanta compassione; se alcuni vedono gli zom unicamente come una piaga, altri ne ricordano una vita passata come genitori, figli, fratelli, mariti e mogli.
Benny imparerà a conoscere più a fondo suo fratello Tom. Scoprirà i motivi per cui molti lo rispettano e lo stimano e quale sia esattamente il suo lavoro perché Tom non ama essere messo alla stregua di un cacciatore. Ma soprattutto imparerà che a Ruin non ci sono solo gli zom da cui guardarsi.
Jonathan Maberry scrive un romanzo originale e coinvolgente mettendo in secondo piano le caratteristiche horror tipiche di questo genere e sfruttando piuttosto tutti gli elementi distintivi del romanzo d’avventura, creando così una miscela che tiene incollati al libro fino alla fine.
Non vedo l’ora di leggere il secondo !
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I morti si stanno risvegliando!
Gli Zombie sono creature che mi hanno lasciato sempre indifferente pertanto era poco probabile che avrei letto qualcosa su di loro ed invece, su suggerimento di un amico ho cominciato questo libro. E devo dire che ho fatto proprio bene!
Nonostante sia stato pensato per gli adolescenti, sono rimasta subito conquistata dalle avventure di Benny, il protagonista di questa nuova serie (la storia, infatti, è raccontata solo dal suo punto di vista). Un ragazzo che sarà costretto a maturare in fretta.
Contrariamente a quanto possiate pensare non è una storia da incubi notturni (ci sono scene crude ma stiamo parlando comunque di Zombie) ma a volte si dimostra toccante e capace di offrire spunti di riflessione.
L'autore è riuscito a dar vita a personaggi realistici (compresi i malvagi) e a creare un'ambientazione davvero interessante e credibile. Però, quello che rende il romanzo davvero particolare e originale è la visione degli Zombie. Creature che avrebbero dovuto incutere paura e odio ma in questo caso si prova solo tristezza e simpatia perché in fondo prima erano persone vive e se attaccano, non sono consapevoli di ciò che fanno considerato che non hanno chiesto loro di diventare quello che sono.
Grazie allo stile scorrevole riesce a tenerti col fiato sospeso fino all'ultima pagina, senza mai annoiarti. Giusta dose d'azione e con un finale che non lascia l'amaro in bocca (naturalmente non mancano spunti per il sequel).
Nonostante sia principalmente una storia horror, non manca il risvolto romantico.
Non vedo l'ora che esca il prossimo.