Ritual Ritual

Ritual

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È buio, nelle acque limacciose del porto di Bristol. Ma è solo nell’oscurità del fondo marino che il sergente di polizia specializzato in ricerche subacquee Phoebe «Flea» Marley si sente a proprio agio. Soltanto qui, infatti, protetta dalla muta, può essere veramente se stessa e sfuggire ai fantasmi del suo passato... È brava nel suo lavoro, Flea: e anche questa volta, scandagliando a tentoni il fondale fangoso, trova quello che stava cercando, dopo la segnalazione di un cittadino. Una mano umana. Una mano a cui non è attaccato nessun corpo. E dopo pochi giorni, sempre nella stessa zona, viene ritrovata anche l’altra. Ma l’orrore è solo all’inizio: le perizie mediche dimostrano infatti che la vittima potrebbe essere ancora viva. Ma dove si trova? Chi ha tagliato quelle mani e perché? Possibile che qualcuno, a Bristol, stia orchestrando un orribile rituale di morte?



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Ritual 2011-08-31 08:26:51 polenta violenta
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polenta violenta Opinione inserita da polenta violenta    31 Agosto, 2011
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Assolutamente da evitare

non saprei da dove partire. I personaggi principali, innanzitutto, hanno lo spessore di un foglio di carta vuoto. a cominciare da Flea e proseguendo con i vari colleghi e con l amico di cui mi sfugge il nome. La storia è appassionante come un dibattito politico Ugandese e smuovo il lettore come la scorreggia di una mosca smuove le pagine di un libro. Le riflessioni della scrittrice sono paraticamente assenti e la tensione, elemento imprescindibile in un libro del genere, rasenta lo zero se non in alcuni sporadici momenti.

se la scrittrice si dedica a tempo pieno alla narrativa non oso immaginare cosa sarebbe uscito dalla sua penna se avesse avuto anche un altra occupazione

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