Reviver. Il sussurro della morte
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originale ma...
Jonah Miller è un reviver forense presso il Forensic Revival Service . Il suo compito, grazie alle sue straordinarie doti, è quello di "risvegliare" le vittime di morte violenta dopo il loro decesso.
Quando furono scoperti i reviver, il primo utilizzo per cui furono addestrati fu proprio nell'ambito forense: “nessuno può identificare un assassino meglio della sua vittima.” Successivamente le competenze dei reviver furono allargate all'ambito civile così da poter accontentare chi desiderasse dare ad un parente deceduto l'estremo saluto (o farsi dire dove ha nascosto il testamento!).
Seth Patrick ci butta subito sulla scena del crimine insieme a Jonah per scoprire che la vita di un reviver forense è una vita dura. Per provocare il risveglio e stabilire il contatto Jonah deve toccare il soggetto. E se toccare un cadavere non è una cosa a cui ci si abitua tanto facilmente, ancora più difficile è non farsi travolgere dall' "onda" delle ultime violente emozioni provate dalla vittima. Inoltre, terminato il processo, Jonah deve fare i conti con i "residuati", cioè i ricordi della vita della persona deceduta che immancabilmente si mischiano ai suoi.
Jonah conduce una vita piuttosto solitaria insieme al gatto Marmite. Pochi amici, anzi forse solo uno, il tecnico Never Geary, suo collega che assiste ai risvegli. E nessuna fidanzata. La ragione di questo isolamento risiede nel "tremore", la sensazione che la maggior parte della gente prova toccando un reviver. In genere si prova un freddo intenso, che si dissolve una volta interrotto il contatto ma nel peggiore dei casi si viene invasi da una persistente sensazione di morte e paura.
L'idea di questo romanzo mi ha attirato subito e la traccia riassuntiva dà sufficienti informazioni per stimolare la curiosità. L' argomento è accattivante e il contenuto, grazie alle qualità descrittive dello scrittore, viene trattato con cura fin nei minimi dettagli. Al protagonista, Jonah, ci si affeziona facilmente e ad affiancarlo troviamo una discreta schiera di personaggi.
Tuttavia, complice forse una forma non particolarmente scorrevole, ho dovuto attendere fino a quasi metà del libro prima di veder decollare veramente la trama che comunque è coinvolgente e ben congeniata.
Purtroppo sono rimasto un po’ deluso dal finale. Vi confesso che, senza rivelarvi nulla, mi aspettavo qualcosa di più originale, viste le premesse. Un finale che comunque da adito a pensare che ci sarà
un sequel. Tra l’altro già preannunciato.
Rimaniamo in trepidante attesa.
p.s. sono un po’ stufo di tutte ‘ste trilogie, ma un bel libro anche di mille pagine non è meglio?!