Quelli che meritano di essere uccisi
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Recensione della Redazione QLibri
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Bevo gin. Pianifico omicidi.
Quanti hanno mai pensato di uccidere qualcuno? Magari motivati da una violenza subìta o da un torto intollerabile, potrebbe capitare a molti di desiderare o anche solo immaginare una vendetta definitiva, assoluta, spinti spesso dalla convinzione che sia l'unica possibile forma di giustizia verso chi altrimenti rimarrebbe certamente impunito.
Certo, come diceva qualcuno, tra il dire ed il fare c'è sempre il mare, e per fortuna direi.. altrimenti avremmo probabilmente risolto il problema della sovrappopolazione mondiale.
In alcuni casi, però, il confine tra l'idea e l'azione diventa molto labile, il mare che li separa si assottiglia sino a diventare ruscello tanto che qualcuno agevolmente riesce a passare da una sponda all'altra.
Lily ha 30 anni, lavora a Winslow nel Maine come bibliotecaria presso il college universitario, poco appariscente ma di una bellezza raffinata che traspare nei dettagli, pelle candidamente rosea, sguardo magnetico amplificato da occhi di un verde cristallino in aperto contrasto col rosso dei lunghi capelli.
Non passa inosservata a Ted, affascinante uomo d'affari, ricco, molto ricco, grazie ad una serie di fortunate scelte nel florido settore delle startup web.
La sintonia è quasi immediata, basta il pretesto di un drink durante l'attesa del volo che li avrebbe riportati a Boston e subito scatta la scintilla tra i due, sguardi complici che si ricercano senza troppe remore in un'aura di crescente intimità.
Ted inizialmente nutre qualche sospetto sulla casualità di quell'incontro, dubbi che si dissolvono in pochi secondi grazie alla scaltrezza di Lily e qualche gin tonic di troppo. Tra l'altro, Ted ha un disperato bisogno di sfogarsi, ha appena scoperto che sua moglie Miranda lo tradisce con Brad, l'architetto che segue i lavori nel cantiere della loro nuova villa a Kennewick Beach.
Ne ha avuto certezza una sera in cui senza preavviso si è recato alla villa fingendosi in viaggio per affari. E li ha visti, li ha spiati mentre lui prendeva Miranda da dietro dopo averla spinta su un tavolino, con tale veemenza da lasciar presupporre che non fosse la prima volta che lo facessero: chissà da quanto tempo Miranda lo tradiva con quell'uomo a sua insaputa, anzi senza lasciar trapelare il minimo segno di insoddisfazione nei suoi confronti.
Ed è questo che lo infastidisce maggiormente: non solo la rabbia per il tradimento subito quanto soprattutto la falsità della moglie che imperterrita e senza il minimo disagio continua a fingere amore nei suoi riguardi.
"La studiai in viso alla ricerca di una traccia di ipocrisia, ma invano. I suoi occhi castani brillavano di quella che pareva autentica gioia. Tanto che per un momento provai il calore di chi si sente amato. Ma un istante dopo il calore passò, e fui costretto ad ammirare per l'ennesima volta il talento da attrice di mia moglie. La sua natura bifronte."
Lily lo ascolta, con attenzione, registrando ogni minimo dettaglio di quella conversazione: non è invadente, ma sa come circuire un uomo, sa come guidare i pensieri di Ted nella sua direzione, verso il suo vero obiettivo.
'Miranda dovrebbe morire': è la frase con cui Ted termina il racconto della sua storia, pronunciata quasi senza pensarci, inevitabile sfogo del suo desiderio di vendetta.
Forse Ted si aspettava un minimo di disappunto da parte di Lily, un tentativo di distorglierlo da pensieri così spropositati; si troverà invece quasi disorientato nel momento in cui Lily gli darà ragione e gli offrirà il suo aiuto per uccidere la moglie.
Perchè persone così meritano di essere uccise:
"Onestamente, non credo che l'omicidio sia così brutto come lo dipingono. Tutti dobbiamo morire. Cosa cambia se un paio di mele marce cadono dal ramo un pò prima di quanto Dio avesse previsto? E tua moglie ha proprio l'aria di una che meriterebbe di essere ammazzata".
Il romanzo di Peter Swanson non brilla certo per originalità: tipica trama dalle tinte noir in stile americano, immancabili femmes fatales dall'irresistibile potere ammaliante, ciniche ed ambiziose da una parte, vendicative e giustiziere dall'altra; uomini soggiogabili come marionette, siano essi ricchi o desiderosi di un riscatto sociale; inganni, doppio gioco, complotti e colpi di scena, tutti ingredienti che Swanson riesce ad amalgamare nelle giuste dosi sfornando un romanzo dal sapore già noto ma comunque godibile.
Il punto di forza è nel ritmo incalzante che cresce progressivamente catalizzando la curiosità del lettore che difficilmente potrà resistere alla tentazione di arrivare quanto prima all'ultima pagina, seppur solo per avere conferma che l'epilogo sia quello facilmente deducibile man mano che si delinea la reale personalità dei due personaggi femminili, Lily e Miranda, che - inutile dirlo - sono le protagoniste indiscusse del romanzo.
Inevitabile, tra l'altro, perché è risaputo che la vendetta è donna.
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Chi di noi merita di essere ucciso?
Ted Severson ha una vita apparentemente perfetta: è un uomo giovane e straordinariamente ricco, tuttavia sposato con una donna che lo tradisce. Al rientro negli Stati Uniti dall’Inghilterra, in aeroporto incontra Lily, perfetta sconosciuta, che lo esorterà a raccontarle la propria vita. Egli, avendo alzato un po’ il gomito al bar dell’aeroporto stesso, è indotto a raccontare ogni aspetto della propria vita a questa sconosciuta, compreso il fatto che vuole uccidere la propria moglie. Lily non si mostra per nulla sorpresa, affermando che nella sua personale visione del mondo, alcune persone meritano semplicemente di essere uccise. Dunque sposa la causa di Ted, e si offre di aiutarlo in quest’impresa, che si rivelerà più ardua di quanto egli creda.
Secondo libro di Peter Swanson, il quale in questo racconto è riuscito a creare una trama lineare ma allo stesso tempo piena di intrecci. Sono presenti diversi ritorni nel passato di Lily, protagonista indiscussa della storia, e di Ted, coprotagonista. Lo stile è risultato scorrevole e la trama, seppur apparentemente complessa, è stata ben strutturata: giunti alla fine ci si accorge che tutti i pezzi del puzzle combaciano alla perfezione.
Il libro è suddiviso in tre parti e in ognuna viene raccontata la storia da parte di due personaggi, protagonisti di una o dell’altra parte. Ho apprezzato molto questa scelta, dal momento che risponde a tante ipotetiche domande che un lettore potrebbe farsi leggendo una sola versione dei fatti. Se, come in questo libro, lo stesso evento viene raccontato da due persone interne alla questione, tali esposizioni dei fatti risultano appositamente complementari tra loro per non lasciare il lettore con dubbi o domande.
Non ho avuto ancora modo di leggere il primo thriller scritto da questo autore, ma credo che lo farò presto. Ha uno stile di scrittura che non avevo riscontrato in precedenza, ma che mi ha colpito positivamente.
In definitiva è un libro che consiglio, in quanto come affermato è ben scritto e non è difficile stare dietro alla storia che, seppur raccontata da più personaggi, consente di avere una visione a 360° degli eventi narrati.