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Stavano per festeggiare qualcosa. Lo champagne era appena stato stappato. I calici erano stati riempiti. Nessuno però ha fatto in tempo a portare il bicchiere alle labbra. Sono stati sorpresi all'improvviso e freddati con un colpo di pistola. Di moventi, i vari membri della famiglia Stahlberg ne avevano fin troppi. Le loro discutibili imprese da sempre riempiono le pagine dei giornali: liti tra fratelli, cause legali, documenti contraffatti, abuso di stupefacenti... Nulla invece si sa di Knut Sidensvans, la quarta persona presente quella notte, un grigio impiegato che non risulta fosse neppure in affari con la famiglia. Ed è proprio sulla sua figura che Hanne Wilhelmsen, appena tornata a ricoprire il suo incarico alla polizia di Oslo, concentra le proprie attenzioni. Knut Sidensvans era davvero lì per caso oppure era il vero obiettivo dell'assassino?



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Quale verità 2015-05-07 05:52:33 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    07 Mag, 2015
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Una persona danneggiata

Siamo di fronte ad un giallo nordico. E poteva essere una garanzia. Invece la lettura è ostica. La storia sembra partire in modo promettente, anche se subito dopo si ingarbuglia in un mix di personaggi che fai fatica a memorizzare e a riconoscere. La storia si sfilaccia ed io, strada facendo, ho perso interesse. L’unico aspetto che mi ha colpito il ritratto della protagonista, una poliziotta ostinata e caparbia, che a malapena comunica con gli altri, un po’ strana, refrattaria, al limite dell’eccentrico. In tante parti del libro esce dalle pagine come se fosse un bassorilievo. Il problema è che però un libro non si costruisce attorno ad una statua, pur bella ed imponente che sia. Tutto ciò che ci sta attorno sembra polvere di marmo.

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