Punto debole
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Non credeva nel karma
Condurrò il commento di Punto debole di James Patterson come se fosse la dimostrazione di un teorema di geometria.
Ipotesi: “Negli Usa, ogni 15 libri venduti uno è di James Patterson, per un totale di oltre 16 milioni di copie vendute all’anno. In Italia, i suoi romanzi hanno venduto oltre 3,5 milioni di copie” (dalla quarta di copertina).
Tesi: si veda il giudizio finale.
In questo libro il detective Alex Cross si destreggia tra l’amore per la sua famiglia – composta dalla moglie Bree, da nonna Nana Mama e dai tre figli Damon, Jannie, Ali – e un caso di stragi seriali, che colpiscono i centri benessere (“Ogni due anni questi tizi compiono una strage in un bordello, ammazzano tutti tranne una prostituta che si portano via, e sequestrano due bambini, un maschio e una femmina”). Nell’ultima di queste stragi perde la vita un campione sportivo (“La strage in un famigerato centro benessere in cui ha perso la vita Pete Francones”).
Mentre Alex e sua moglie indagano e risolvono il caso delle stragi nei centri benessere, due loschi individui – lo scrittore Marcus Sunday (“… che aveva ucciso suo padre a badilate e lo aveva dato in pasto ai porci”) e la sua amante Acadia (“Siamo fatti l’uno per l’altra, Marcus… E gli aveva svelato di aver ucciso il padre, che picchiava sua madre, e averlo dato in pasto agli alligatori”) – tengono Alex sotto scacco e rapiscono tutti i membri della sua famiglia.
Per questa coppia di pazzi, James Patterson stravolge perfino il concetto di karma (“Sunday… non credeva nel karma, ma aveva la sensazione che Acadia non fosse entrata nella sua vita per caso”).
Giudizio finale (tesi): le vendite di un libro prescindono dal contenuto artistico.
Romanzo violento ai limiti del ridicolo.
Bruno Elpis
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