Prima del gelo
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troppa roba
Sono un gruppo di cigni le prime vittime di questo romanzo. A cercare chi abbia deciso di dare fuoco ai pennuti è l’ispettore Kurt Wallander. A questo che inizialmente viene considerato come un atto di vandalismo isolato seguono altri reati altrettanto inquietanti che fanno pensare che ci si trovi di fronte a un delinquente seriale che stia puntando al rialzo con atti sempre più efferati. Al poliziotto svedese si affianca anche la figlia Linda: un quasi poliziotto in attesa di entrare in servizio effettivo. Le indagini dei due si svolgono su due fronti diversi: quella di lei è volta alla ricerca dell’amica Anna che sembra scomparsa nel nulla. Quella del padre invece è volta a cercare di capire se dietro a una serie di fatti strani ci sia la stessa mano che si stia preparando al colpo grosso. Le due indagini spesso si scontrano e si intralciano, altre volte corrono parallele. I due metodi di lavoro e i caratteri di padre e figlia li portano ad azzuffarsi, tenersi il muso, salvo alla fine raggiungere comunque la meta.
Mi sembra che questo romanzo sia la dimostrazione che spesso la semplicità paga. Secondo me l’autore ha voluto mettere troppe cose nello stesso calderone sul presupposto che più ingredienti aggiungi più la zuppa è buona. Il risultato invece è stato una gran confusione di fatti, personaggi e luoghi. Sì: alla fine tutto viene chiarito, ma sarebbe stato bello non avere bisogno di tornare spesso indietro per riprendere il filo del discorso. Mi sarebbe piaciuto di non dovermi preoccupare di più storie ognuna lasciata in sospeso e non sempre così interessante da farmela ricordare anche quando viene ripresa dopo qualche decina di pagine. Quindi in definitiva una storia che avrebbe potuto piacermi ma che è stata rivestita da così tante sottostorie e racconti collaterali da rendermi faticosa la lettura.
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- no
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Mankell, un maestro del giallo contemporaneo
Henning Mankell, nel ciclo di romanzi imperniati sul commissario Kurt Wallander, cede in questo “Prima del gelo” il ruolo di protagonista alla figlia di Wallander, Linda, giovane aspirante poliziotto che si fa le ossa seguendo le orme del padre e facendosi già valere per sagace intuito e cocciutaggine, al punto di incorrere in gravi rischi sino a mettere a repentaglio la propria vita. E’ lei che indaga su una setta di fanatici religiosi che, propalando una rinascita del cristianesimo, giungono dalla Guyana, fanno via via proseliti convincendoli, tramite interpretazioni soggettive della Bibbia, che il grande momento di entrare in azione è giunto : fanno sacrifici di animali, uccidono barbaramente chi, a loro giudizio, si è macchiato di peccati, preparano esplosivi da collocare nelle più importanti cattedrali scandinave. Il collegamento tra la banda di fanatici e Linda è la scomparsa di una cara amica della giovane, Anna, il cui padre, scomparso da anni, si rivela come il capo indiscusso della setta. Se la prima parte del romanzo scorre piuttosto lentamente, con digressioni sulla vita di Linda e sulle vicende che hanno dato vita alla nascita della setta religiosa, in seguito, dopo le frequenti assenze di Anna, che Linda vive angosciosamente e di cui ricerca disperatamente la causa, il giallo prende quota, le vicende si susseguono con ritmo incalzante sino al finale emozionante : Linda, in pericolo di vita, si salverà grazie all’aiuto del papà commissario. Commissario la cui presenza aleggia sempre nel romanzo, non tanto nell’azione investigativa quanto nei rapporti a volte burrascosi con la figlia ribelle : il buon Wallander, abituato a meditare, temporeggiare ed a valutare a fondo le situazioni, si trova infatti spesso a dover frenare le decisioni impulsive di Linda che ovviamente appartiene ad una generazione diversa, più impulsiva, non ancora temprata dall’età e dall’esperienza. Ed è proprio qui che Mankell eccelle, nel sondare psicologicamente i caratteri di padre e figlia, rivelandone pregi e difetti ed offrendoci due personaggi difficilmente dimenticabili.
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Fuoco al Nord
Giallo svedese della serie di Kurt Wallander. Il libro comincia con l'immagine di sei cigni che vengono cosparsi di benzina e fatti bruciare. Conosciamo anche Linda, figlia di Kurt, che ne ha ereditato intuito e brillantezza di pensiero. Comincia un'inquietante sere di eventi e cominiciano le indagini, fra animali arsi, persone che scompaiono nel nulla, un padre e una figlia. E' una lettura piacevole, anche se non lo ritengo uno dei migliori gialli di questa serie, perchè non c'è introspezione psicologica nel delineare i personaggi e alcuni dettagli della storia sono un pò troppo fuori dalla realtà. Di veramente bello, come sempre, c'è l'atmosfera e l'ambientazione nel grande Nord.