Presenza oscura
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Nikita e Zoe
Wulf Dorn, fortunato autore di successo del bestseller La psichiatra, torna ora con un importante libro: Presenza oscura. Un romanzo angosciante, ad alto tasso adrenalinico, condotto con piglio deciso.
La storia di Nikita e Zoe, due adolescenti amiche come non mai, che la sera di Halloway si riecano in discoteca. Ma lì avviene un fatto grave: Nikita perde i sensi per lunghi 21 minuti e il suo cuore smette di battere per questa durata. E’ solo grazie all’intervento accanito di un soccorritore se sopravvive, con il suo decisivo messaggio cardiaco. Di Zoe, invece, nessuna traccia. Nikita si sveglia da un lungo coma ma nulla è come prima: l’amica non si trova e lei ha vissuto l’esperienza comunemente chiamata di premorte: dichiara, infatti, di aver visto un lungo tunnel popolato di ombre scure ed angoscianti, e una luce in fondo. Nikita non comprende e quando la sua amica torna improvvisamente, si sente ancor più confusa. Quella che ha davanti non è Zoe! E allora chi è costei? Che fine ha fatto la sua vera amica? Perché nessuno vede quello che vede lei? Un’ombra perseguita Nikita, per cui:
“Non esisteva niente di impossibile. (…) Lei aveva chiamato l’ombra della sua stanza la sua presenza oscura.”
Un libro che comunica con tecnica raffinata un senso angosciante; si vive in simbiosi con la protagonista, assimilando il suo dolore e la sua ansia. Un thriller perfettamente elaborato eben congegnato. Un’ambientazione scarsa, come la caratterizzazione dei personaggi , a favore di una trama che trascina ed avvince il lettore. Tutto è condotto con sapienza narrativa sul filo del rasoio, fino al raggiungimento della verità, inimmaginabile e sorprendente. Una bella lettura, molto tesa e tirata.
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21 minuti...la fine? No, il vero inizio.
Una ragazza, Nikka, una festa di Halloween in discoteca che assume tratti tragi-comici, musica, chiasso, un cocktail e all’improvviso…il buio. Nikka muore per 21 minuti, 21 come “i grammi dell’anima”, durante i quali si trova in un luogo tanto assurdo quanto reale, tanto pauroso, quanto incoraggiante per la presenza di una luce, verso la quale si anela, tanto calda e confortante essa appare mentre, nel frattempo, la sua migliore amica scompare, senza lasciare traccia.
La fine? No, un vero inizio, fatto di diffidenza medica, zone rosse e arancioni risultato di un’attività encefalica fuori dalla norma in condizioni pre-mortem, in cui tutti i sensi sono spinti al loro massimo, come se:” cercassi di risolvere un calcolo complesso in equilibrio, su una fune. Credo ci sia qualcos’altro, forse…di inconscio?”.
“Avrei potuto dirglielo, ma in tal caso mi avrebbe subito rinchiuso in manicomio”.
La nostra protagonista riesce a tornare indietro, grazie alle sapienti, quanto ormai sempre più disperate manovre di rianimazione di Sascha, un ragazzo infermiere che rivestirà un ruolo molto importante in questa storia. Una storia in cui amore e amicizia si intrecciano allo psico-thriller e al mistero, una corsa contro il tempo per salvare la propria amica, mentre ostacoli, rompicapi e inganni prosciugano le energie e riducono le speranze.
Un ottimo page turner l’ultimo romanzo di Wulf Dorn, che traendo spunto dai colloqui coi suoi pazienti e, per questo lavoro, dal progetto “AWARE” (AWAreness during REsuscitation) del Dottor Parnia sui processi cerebrali durante la morte, da forma, come spesso sa fare, a una narrazione fluida e coinvolgente.
“Sarebbe meraviglioso se, un giorno, potessimo rivederci tutti dall’altra parte. In quella luce particolare, magari a una fantastica festa. Spero comunque che, prima di allora, possa passare ancora molto tempo, e anche se non sappiamo cosa ci porterà la morte, abbiamo sicuramente la nostra vita presente. Cerchiamo di trarne il meglio possibile”.
Dorn, W. (2019), Presenza Oscura, Milano, casa editrice Corbaccio.
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UN LONTANO RICORDO
Ormai il Wulf Dorn de La Psichiatra è solo un lontano ricordo.
Chi si attendeva che, con Presenza Oscura, Wulf Dorn si sarebbe riscattato dopo gli ultimi, deludenti, libri è rimasto certamente deluso.
La trama di quest'ultimo romanzo è eccessivamente banale, paradossale e troppo scontata.
Si fa fatica a terminare il romanzo, non certo per la carenza espositiva, ma per l'assenza di idee e di stimoli a proseguire la lettura.
Se volessi sbilanciarmi direi che l'ispirazione dell'autore è venuta dal film "Il Sesto Senso" con Bruce Willis, ma improntare circa metà del romanzo su una pseudo-ricostruzione del più celebre film è quello che ci si aspetterebbe da uno scrittore amatoriale, non certo da un autore da milioni di copie.
Delusione!
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Amicitia vincit omnia
SPOILER
Wulf Dorn, ancora una volta stupisce con un libro per lo più incentrato sull'amicizia e su dove essa può spingersi. Forse un po' irreale e a tratti banale, forse no, giudicate voi. Mescola il paranormale e lo psico thriller di cui è un maestro; il risultato è un libro dalla scrittura magnetica e tesa, che tiene attaccati pagina dopo pagina. Il finale non ha il grande colpo di scena in vecchio stile Dorn, forse è pure un po' scontato, come certi punti del romanzo. Ma il tema trattato è alquanto delicato, secondo me, non poteva osare in eccesso o il risultato non sarebbe stato così attraente per la maggior parte dei lettori. Nel complesso, è un autore che stupisce per i temi trattati, la conoscenza psicologica, personalmente la sua penna è molto buona.
La protagonista Nikka parla al lettore sul fatto che appena nati non ricordiamo nulla, ci siamo e basta; è col tempo che si formano i pensieri e man mano conosciamo il nostro mondo interiore che però, da un momento all'altro si può fermare. L'autore tratta della pre morte, un tema delicato e non scontato. La giovane è stata uccisa, ma si risveglierà. La narrazione è in prima persona ma certi fatti sono raccontati dall'esterno, come se lei stesse vedendo un film della sua vita e sono presenti i classici flashback, tipici del suo stile di scrittura. Il cuore di Nikka ha smesso di battere per ventun minuti ma lei ricorda di essere stata in una grotta oscura e la luce e delle voci. Sono questi i ricordi che terrà nascosti al suo risveglio in ospedale.
Lei e Zoe hanno partecipato a una festa di Halloween finita in tragedia. Lei è stata drogata e morta e la sua migliore amica è scomparsa. Subito Nikka pensa al segreto che le era stato confessato la sera stessa: qualcuno da un mese spiava Zoe dal giardino; forse è lui il responsabile! Lei ricorda una figura mascherata sempre vicina a loro, si arrovella pur di trovare indizi ma ha solo vuoti di memoria.
Nikka inizia a soffrire di allucinazioni, o così pare. Vede "Tuta di pelle", un uomo dal viso sfigurato che le appare di continuo e che inizialmente la terrorizza. L'ha visto nella grotta, è una presenza oscura dalla quale si libererà solo dopo averlo aiutato a terminare il suo conto in sospeso sulla Terra: prima del suo incidente non aveva potuto dare al figlio il regalo di compleanno. Di queste allucinazioni e dell'esperienza nel luogo oscuro, la ragazza ne parlerà con un'anziana signora: Cordelia, che pare aver vissuto la stessa esperienza, molti dettagli sono gli stessi.
Sascha, il soccorritore di Nikka, nonchè suo futuro compagno di avventure, da prove scientifiche riguardo a quello che è successo alle due donne. Nonostante il suo scetticismo, rimane interessato all'argomento, nasconde anche lui un segreto. Vuole cercare di capire perchè il suo migliore amico è morto ma da lui non ha mai ricevuto un segnale, non l'ha mai visto. Si offre di ascoltare e aiutare la giovane nel ricostruire la vicenda e di capire cosa è successo a Zoe che a un certo punto ricompare, come se nulla fosse. E' stata trovata in un parco in pessime condizioni, ma è viva.
La giovane è scettica, perchè dopo la scomparsa di "Tuta di pelle", è comparso il fantasma di Zoe, quindi lei crede sia ancora viva da qualche parte. Sin da subito si accorge di come Zoe sia diversa, la loro amicizia è talmente simbiotica che è piuttosto strano che l'amica non ricordi i loro segreti, i loro modi di comunicare, il braccialetto dell'amicizia... Inizialmente crede sia per lo shock, ma le stranezze sono troppe, iniziano i sospetti: lei non è la vera Zoe, eppure è identica.
Le ricerche la portano a scoprire che Zoe è stata adottata e che aveva una gemella (Vanessa) dalla quale è stata separata da una dottoressa poco dopo la loro nascita. La gemella era troppo debole, con problemi cardiaci, non sapeva se sarebbe sopravvissuta e voleva dare a Zoe un'opportunità ma anche non shockare la famiglia che l'avrebbe adottata che da poco aveva perso un figlio. Non poteva rischiare un'altra tragedia. Il segreto è stato da lei seppellito per tutta la vita.
Le indagini la portano a scoprire che la ragazza è morta suicida, ma Nikka non ci crede: non avrebbe senso con le sue visioni. Affronta Vanessa che le rivela la verità: la gemella è tenuta nascosta, lei voleva solo essere amata, solo vivere una vita normale come la sorella. La gelosia per una vita che lei non ha avuto l'ha accecata, portandola a fare follie pur di ricevere amore incondizionato, normale. La sua condizione di salute precaria l'ha sempre limitata alimentando la rabbia e la tristezza contro gli adolescenti che invece potevano vivere normalmente. Sono questi i sentimenti che la guidano: il desiderio di VIVERE per un attimo. Gabi Neumann è a vittima suicida, con un corpo ormai irriconoscibile, è stato facile per Vanessa farla franca.
Vanessa promette a Nikka di dirle dov'è rinchiusa la sorella, a patto che lei sia la sua migliore amica per una sera. La serata è tesa, surreale ma finisce in tragedia. Vanessa viene colpita e rischia di morire senza aver rivelato il nascondiglio. Nikka, coraggiosamente, morirà una seconda volta pur di farselo dire. L'amicizia è un collante profondissimo in questo libro, che porta a gesti impensabili ma con risultati positivi.
La morte di Vanessa chiude un capitolo, la perdonano, la comprendono. Le due amiche si sono ritrovate grazie al loro fortissimo legame che ha permesso di avere un contatto anche nel luogo oscuro. Il libro forse avrà un sequel, il finale è aperto, perchè, come diceva Cordelia: "ci si porta sempre dietro qualcosa quando si torna da quel luogo". Nikka infatti vede moltissimi fantasmi...
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Wulf Dorn
Why Can’t I be You?
Questa volta il ritorno di Wulf Dorn con Presenza oscura avviene in forte odore di paranormal.
Nikka e Zoe vengono drogate in una discoteca nella notte di Halloween e sulle note della musica horror anni ’80 (“The Cure partirono a bomba. Why Can’t I be You?”).
Nikka sperimenta un’esperienza di pre-morte che dura ben ventuno minuti. Grazie all’abilità del dj Sacha viene riacciuffata alla vita proprio mentre sta percorrendo il tunnel che porta alla luce bianca dell’aldilà. Ma quando torna alla vita, tutto è cambiato.
Zoe è sparita e la vita di Nikka si popola di ombre e presenze oscure.
Chi sono?
Sono i postumi della droga (“Certe allucinazioni e stati di paura non sono insoliti”), persone incontrate nella pre-morte (“Queste presunte esperienze di quasi morte… In questo stato si hanno delle allucinazioni, e poi il corpo rilascia endorfine. Gli ormoni della felicità?”) o i prodromi di una mania (“Un’ideazione compulsiva… quando i pensieri ruotano esclusivamente intorno a un unico tema”)?
Tra toni horror e indulgenze al paranormal, Dorn scrive alcune belle pagine sulla profondità dei legami nella parte finale del romanzo.
Giudizio finale: psicostasico, paragnostico, avvincente (anche se non è più il Wulf Dorn di una volta).
Bruno Elpis