Prendimi il cuore
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C'è un serial killer di troppo...
A mettere troppa carne sul fuoco, a volte, si rischia di rendere il prodotto finale poco commestibile. Ed è, un po', il caso di questo romanzo. C'è una storia di base che non è neanche malee. Un uomo viene accusato di aver ucciso la ex moglie sulla base, essenzialmente, della testimonianza di un soggetto impresentabile. La giovane (e ovviamente attraente) rappresentante della pubblica accusa, pur tra mille dubbi, fa del suo meglio per dimostrare la colpevolezza dell'imputato. Fin qui, nulla da dire. Il problema è che l'autrice, in questa traccia già di per sé abbastanza intricata, ce ne infila a viva forza una seconda - mal caratterizzata, inutile, perfino fastidiosa - di un serial killer talmente imbranato che la prima cosa che al lettore vien da chiedersi è: ma come ha fatto questo a diventare "serial"? Gli do la sufficienza facendo finta di dimenticarmi dell'inutile.
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