Prendi la mia vita
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Progetto Tess – Lehila
“Non c’è speranza di salvarmi dall’essere me stessa.”
PRENDI LA MIA VITA è un ottimo romanzo dai risvolti imprevisti, un sublime thriller psicologico. Non c’è niente di banale, ma una trama intricata, complessa e aggrovigliata come i molteplici ricordi, dati, informazioni che riguardano una singola vita.
Inizia tutto con una discussione sul social Red Pill e con una risposta di larghe vedute su un tema etico: «Sì. Credo che decidere quando e dove morire sia la massima espressione della sovranità individuale. E, per me, chi crede fermamente nella libertà personale non può avversare il suicidio. La possibilità di scegliere come e quando morire è un diritto inalienabile.»
È così che Lehila viene coinvolta nel cosiddetto Progetto Tess.
Leila è sempre stata una solitaria ed ha avuto non poche difficoltà a fare amicizia. Dopo la morte di sua madre si è ridotta ad un’esistenza senza quasi nessun contatto umano. Il suo unico legame col mondo è Internet. Ecco perché è la candidata ideale per far parte del Progetto Tess, organizzato dal carismatico moderatore di un forum, Adrian. Dapprima scettica, Leila si convince a partecipare e, senza mai incontrarla di persona, memorizza ogni dettaglio dell’esistenza di una ragazza, Tess Williams: dalla sua canzone preferita al compleanno della madre, dalle allergie alimentari al nome del suo primo amore. Poi, come pattuito, una volta pronta, inizia a usare l’indirizzo di posta elettronica e i social network di Tess, facendo finta di essere lei. Anzi, diventando lei. Così, senza che nessuno dei suoi amici e parenti lo sappia, Tess può andare via, per sempre … Restano però importanti riferimenti personali che non si può trascurare con semplicità: “Credo che tu abbia sottovalutato quando l’adoravamo. Forse non sei in grado di capirlo. Ho sentito che sei una povera creatura triste. Niente famiglia e niente amici.”
Ma fino a che punto si può conoscere davvero una persona? Non saranno troppi i dettagli e gli eventi da ricordare? Che fine fa la nostra vita quando ci impossessiamo di una altrui?
È un romanzo d’esordio sconvolgente, intelligente e ricco di suspense. Il lettore non può non rimanere coinvolto nelle scelte della protagonista. C’è così tanta vita da leggere in questo thriller psicologico che alla fine si fa fatica a ritornare nei dettagli della propria.
“Non è il raggiungere la meta quello che conta, ma ciò che trovi lungo la strada per arrivare.”
Indicazioni utili
Non è esattamente un thriller
Prendi la mia vita è considerato da alcuni come thriller psicologico e racconta la storia di Leila, una ragazza di 24 anni, introversa e solitaria ma che ama navigare in rete. Si è presa cura di sua madre, malata di sclerosi multipla fino alla sua morte. Durante il suo girovagare in rete, scopre una pagina filosofica gestita da un certo Adrian Dervish che le propone di prendere parte ad un misterioso progetto.
Il romanzo è scritto in prima persona dal punto di vista di Leila, sotto forma di diario (Agosto 2011 Ottobre 2011). La protagonista è senza dubbio una ragazza inusuale e forse potrebbe non suscitare grande simpatia ma nonostante tutto riesce a coinvolgerti nella sua storia.
Più che un thriller, è un romanzo che attraverso la storia di Leila, affronta temi molto importanti: le problematiche legate alla rete (privacy e uso dei social) e il suicidio.
Infatti, se da un lato la caratterizzazione della protagonista e di Tess (la donna di cui prende il posto Leila) è ben fatta (l'autrice riesce ad essere realistica nel descrivere le loro lotte interiori), dall'altro il romanzo manca di quella tensione che dovrebbe suscitare un thriller. Anzi alcuni passaggi sono spesso lenti perché troppo carichi di dettagli inutili ai fini della trama. Trama originale e scritto bene (nonostante sia prolisso) ma con i giusti accorgimenti poteva diventare un thriller particolare.
Anche il finale risulta soddisfacente e ottimistico da un certo punto di vista, ma per altri aspetti, mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca.
Per chi è alla ricerca di letture diverse dal solito.