Prato all'inglese
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La Femme Fatale
Charles Antoine Frédéric Dard nasce nel 1921 in Francia e muore in Svizzera nel 2000. E stato uno tra i più famosi e prolifici romanzieri francesi del genere noir della seconda metà del XX secolo. Ha scritto più di 300 romanzi in tutta la sua carriera e ha venduto più di 290 milioni di libri e nel 1957 è stato insignito del Grand prix de littérature policière, il più importante riconoscimento francese per il genere del giallo. Diventa famoso con la serie di polizieschi che ha per protagonista il commissario Sanantonio, serie che prosegue anche dopo la sua morte con il figlio Patrice Dard come autore.
Per chi volesse seguire la sua produzione in ordine cronologico si addentra in un bel ginepraio, perché oltre alla mole di opere da lui scritte, quelle tradotte in italiano non sono purtroppo tantissime.
Io ho scovato in libreria due riedizioni, e Prato all’inglese è una delle due.
In una ridente ed estiva Juan le Pins in Costa Azzurra, Jean Marie Valaise conosce fortuitamente Marjorie Faulks, la donna sale per errore sulla sua macchina, accampando la scusa che anche lei ha un'automobile uguale posteggiata proprio lì accanto e che si è confusa. La donna sparisce ma inavvertitamente lascia la sua borsa nella macchina del nostro protagonista. I due si incontrano di nuovo per caso la sera al casinò e poi ancora il giorno dopo quando lei si presenta in albergo da lui per riprendersi la borsa. Marjorie è infelicemente sposata e Jean Marie è temporaneamente in pausa da un fidanzamento in crisi. Lei deve tornare in Inghilterra la sera stessa e gli lascia un indirizzo dove lui può scriverle. Ma in realtà, tempo poche ore e per Jean Marie, la bella Marjorie è già quasi dimenticata, almeno fino a quando non riceve una lunga lettera di lei, la quale lo invita a passare con lei una settimana a Edimburgo, perché sarà sola, dato che il marito sarà in viaggio per lavoro.
Jean Marie non ci pensa due volte, coglie l’occasione al volo e parte per Edimburgo, ma arrivato in hotel non trova Marjorie, e la cerca disperatamente per tutta Edimburgo finchè non la trova in un alberghetto di periferia, dove trova però anche una bella sorpresa, il marito.
Da questo triangolo indesiderato nasce il delitto, quasi rocambolesco e inverosimile, nel quale Jean Marie rimarrà coinvolto in prima persona in quanto accusato di omicidio premeditato.
Devo dire un libro di una inaspettata piacevolezza. Oltre a una vera suspence che ti tiene incollato alle pagine, il tutto è condito da una sottilissima vena ironica e da un’arguta dovizia di dettagli che fanno riflettere e stupire al tempo stesso.
E’ un classico noir, edito in lingua originale nel 1962, e c’è la classica femme fatale, da cui il nostro “eroe” viene inevitabilmente irretito, in un gioco di passione e morte apparente e non.
Il ritmo di lettura è quello francese, cadenzato da un susseguirsi di eventi, uno dopo l’altro che catturano l’attenzione del lettore fino alla fine.
Un libro che consiglio a chi cerca qualche ora di svago.