Polizia
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Opinioni inserite: 7
La mia prima volta di Harry Hole
Questo libro mi è stato prestato da un'amica, non conoscevo l'autore e dunque non avevo mai letto nulla di Jo Nesbo.
Beh, è stata la prima volta, ma di sicuro non sarà l'ultima!
Mi dispiace solo non aver iniziato dal primo della serie di questo investigatore, Harry Hole, ma rimedierò al più presto, perchè il libro narra una sottotrama che definisce sia la squadra investigativa sia il protagonista, che non inizia qui, naturalmente.
Il giallo è serrato, mai lento, ma sempre incalzante, tanto che ogni volta che giri pagina ti riprometti che è l'ultima, perchè intanto la notte passa, ma poi ti ritrovi ad andare avanti inconsapevolmente e così passa anche il sonno!
La trama è presto fatta, ma non rende minimamente l'idea del romanzo, una serie di omicidi, tutti nello stesso distretto di polizia, e tutti agenti di polizia, un serial killer, un team di indagine selezionato, e un capo squadra dall'intuito geniale.
Chi non gioca con un giallo a trovare l'assassino?
Provate con questo! Ogni volta vi scoprirete a cercare d'indovinare, ma un nuovo colpo di scena vi farà cambiare idea, tanto che vi troverete a macinare pagine su pagine per scoprire al più presto, chi e perchè!
L'unico limite, almeno per me, è stato l'ambientazione e i nomi dei personaggi, con i quali, essendo norvegesi, ho fatto parecchia confusione all'inizio.
Vi consiglio quindi di farvi trasportare solo dal racconto e vedrete che poi tutto torna e si svelerà con logica e razionalità.
Un vero thriller ad alta suspence.
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Harry Hole risolve tutto (e finalmente si sposa)
Il thriller è del 2013, il protagonista è il personaggio chiave di tanti romanzi di Jo Nesbo, quel Harry Hole che come sempre giganteggia non solo per l’aspetto imponente ( e singolare) ma soprattutto per la capacità di risolvere i casi più complessi con la semplice osservazione e l’analisi minuziosa dei dati. Il protagonista fa la sua comparsa a circa un terzo del romanzo: per comprendere meglio la successione degli eventi è consigliabile leggere prima “Lo spettro” del 2012, nel quale il poliziotto viene dato per morto ad opera del figliastro Oleg. Riemerge invece in questo thriller come insegnante nella Scuola di Polizia, apparentemente in disarmo e stanco dopo una vita avventurosa e dopo essere scampato a mille pericoli. La sua assenza è avvertita dai suoi collaboratori, che appaiono smarriti, privi della loro abituale guida : si decidono però a chiedere il suo aiuto per risolvere una serie di delitti inspiegabili, le cui vittime sono alcuni poliziotti. Harry Hole si fa pregare, ma alla fine cede e, dopo svariati colpi di scena in cui mette a repentaglio la propria vita (alcuni capitoli corrono sul filo di una altissima tensione emotiva), riesce a scoprire il colpevole e, con un audace stratagemma, concorre ad eliminarlo. Anche se, come tanti altri romanzi dello scrittore norvegese, che resta comunque uno dei migliori autori di thriller del momento, la narrazione è un po’ prolissa, dipanandosi su vari fronti in modo a volte complesso e dispersivo e con quei nomi norvegesi difficilmente memorizzabili, la vicenda tiene sempre sulla corda l’attenzione del lettore ed ha la prerogativa di condurlo su false piste, per poi stupirlo con colpi di scena inattesi e con l’individuazione di un colpevole che agisce e colpisce per motivi che solo alla fine si appalesano in tutta la loro logica. Il thriller ha un fine lieto, nel senso che finalmente il personaggio chiave di Jo Nesbo si sposa, impalmando la sua splendida Rachel. Ma, attenzione : una ragazzina viene seguita nei bagni pubblici da un misterioso individuo, la fidanzata di un poliziotto ucciso sente, al cimitero, dei passi furtivi che la seguono… Tutti i misteri forse non sono risolti, c’è spazio forse per un nuovo thriller… La saga di Harry Hole continua.
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Harry….dove sono finiti i Dr. Martens?
La prima protagonista che rincontriamo e un’Odessa russa, pistola mitragliatrice; venti cartucce calibro nove per diciotto millimetri Makarov, capace di sparare sia colpi singoli che raffiche. Le restano dodici colpi. Tre pallottole hanno colpito degli spacciatori kosovari, due hanno ucciso Gusto Hanssen, tre hanno colpito testa e petto dell’ex poliziotto che indagava proprio sulla morte di quest'ultimo, il nostro Harry.
Ma chi ha sparato a Gusto ed Harry?
Perchè Isabelle Skoyen assessore alle Politiche sociali del comune di Oslo e Mikael Bellman capo della polizia appena nominato sperano che Harry muoia?
Chi sono l’agente Anton Mittet e Silje, fresca allieva della scuola di polizia, che si alternano al Rikshospital nella guardia a quella stanza che ospita un paziente talmente alto da avere un letto fuori misura?
Chi ha tentato di ucciderlo? Perché è piantonato? Cosa potrebbe rivelare se si risvegliasse?
Ritroviamo, Beate Lonn capo della Scientifica, Gunnar Hagen capo dell’Anticrimine, lo psicologo Stale Aune, e tra gli altri, Katrine Bratt, agente con alle spalle un ricovero psichiatrico, con diagnosi da maniaco-depressiva a borderline a bipolare a sana. Delle pilloline rosa non può ancora farne a meno, ma grazie a queste riesce a restare in equilibrio, ad avere una nuova vita. Gli incarichi affidatigli sono ancora ridotti al minimo, ma rintracciare persone apparentemente sparite dalla faccia della terra nel suo piccolo ufficio con un potente pc e accesso esclusivo a motori di ricerca di cui anche la polizia ignora l’esistenza è il massimo a cui aspira. Vedere un disegno, là dove altri vedono solo coincidenze, questo è ciò che fa per la Kripos e per l’Anticrimine di Oslo.
Al centro di tutto una indagine, in cui ogni poliziotto ucciso ha a che fare con una ragazzina brutalmente morta anni prima, avendo partecipato alle indagini chiuse con un colpevole mai catturato.
Le situazioni al limite del sopportabile davvero non mancano.
Un susseguirsi di eventi che mi lasciano annichilita. Leggo, non posso crederci, rileggo, saluto. Per un attimo mi dico Nesbo come hai potuto, un dolore fitto, lo sento in gola, una lacrima sale e scende perché è inutile tentare una resistenza.
Nesbo Nesbo...
Che altro vuoi raccontarmi? Quali altre emozioni riuscirai a strapparmi? E forse la musica che ascolto mentre vado avanti nella lettura mi tiene compagnia, mi aiuta, mi consola, mi libera, mi porta via, come solo il rock sa fare, perché come dice Nesbo, è come nella musica, alla fine rimane un’emozione, una commozione.
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Grande Hole !
Lo avevamo lasciato ferito a morte quasi certi che poteva esserci un seguito. L'autore non ha deluso le nostre aspettative e ci ha regalato un'altro noir pieno di sorprese.
Un killer che colpisce poliziotti e non lascia tracce. Le indagini non approdano a nulla ed è presto chiaro che solo Hole può risolvere il mistero. Parallelamente i personaggi chiave lottano con i loro fantasmi e i loro precedenti errori.
Il nuovo capo della polizia deve fare i conti con le amanti, la famiglia, il potere ... Hole invece deve decidere se mettere la testa a posto .....
Colpi di scena e quando pensate di aver individuato il colpevole ...Nesbo vi ricorda che nei suoi libri il colpevole non è mai il maggiordomo !
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APOTEOSI FINALE
Il finale aperto dello Spettro ci diceva che Harry Hole era ancora in giro: e a questo giro l'avversario è di tutto rispetto, uno che ragiona come uno sbirro ... Nesbo è bravissimo perchè ti porta a credere tutto e il contrario di tutto e ti confonde continuamente, quando pensi di avere capito chi è il colpevole subito dopo vieni smentito. Una girandola di situazioni in cui si fatica a capire chi siano i buoni e chi i cattivi e in cui le emozioni si inseguono senza sosta e come sempre - quando si prende in mano un libro di Nesbo - non lo si mette più giù. Assolutamente imperdibile, come dopo ogni libro di Nesbo,ti stupisci che ogni volta l'ultimo libro sia il migliore.
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Harry's back!
Harry è tornato!
Effettivamente non era mai andato via ma, dopo aver letto "Lo Spettro", qualche dubbio noi (Nesbo addicted) ce l'avevamo!
Adesso possiamo stare tranquilli, Harry sta bene (più o meno come al solito...) e Jo è tornato in gran forma.
Il mezzo passo falso fatto con "Il cacciatore di teste" è ormai solo un ricordo dopo aver letto "Polizia".
Passiamo alla trama, in forma molto sintetica come si dovrebbe fare quando si recensisce un thriller:
Oslo, ma soprattutto la polizia di Oslo, è sotto pressione a causa di un ipotetico serial killer che uccide poliziotti in modo brutale.
La polizia brancola nel buio, Harry non è disponibile, la squadra deve agire da sola ma ad un certo punto...
Il gioco di Nesbo è sempre quello di farti credere qualcosa che poi non è la verità, o forse sì, magari solo in parte...dovete leggerlo!
Potrei parlare dei vari protagonisti, di Rakel e Oleg, di Beate, Bellman etc. etc. ma non posso, finirei col dire qualcosa che va scoperto pagina dopo pagina.
A me l'hanno regalato a Natale e a Santo Stefano l'avevo già finito, DOVEVO finirlo!
Vi dico solo che ci saranno delle grosse sorprese, purtroppo ben poco piacevoli.
Se già siete "Nesbo addicted" non potete farne a meno, se vi piace il thriller non potete farne a meno, se vi piace la buona lettura che vi tiene in tensione dalla prima all'ultima pagina non potete farne a meno.
Parafrasando un giornalista di diversi anni fa potrei dire (ma forse l'ho già scritto in un'altra recensione) che esistono due tipi di fan del thriller: i fan di Jo Nesbo e quelli che non l'hanno ancora letto!
Concludo sottolineando le solite citazioni musicali, Tom Waits ci può stare ma i Waterboys difficilmente vengono citati, ancora meno il loro leader Mike Scott (grande concerto a Milano due mesi fa!).
Leggete e godetene tutti...
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POLITI
Sorprendere il lettore è una specie di ossessione per Nesbo. Il suo stile è pazzesco, geniale, unico! Secondo me, di fronte a questo genio della scrittura anche la trama del libro è quasi secondaria, o meglio, non è l'elemento più importante. Ovvio, le store di Nesbo sono sempre ottime storie, ma o sono anche quelle di Connelly, Ellroy, Kepler. Quello che differenzia il nostro Jo non è tanto quello che scrive, ma COME lo scrive. Ti fa sudare ogni più piccolo particolare, riga dopo riga, e ogni capitolo è imprevedibile, perchè l'abusato motto "niente è come sembra" trova in questo caso la sua più alta consacrazione. Ho letto centinaia di libri, e decine di autori, ma nessun altro mi fa questo effetto...voglio dire, sai già che Nesbo proverà a fregarti, ti ci prepari, cerchi di capire come, ma non ci riesci, anzi, alla fine del libro, ti guardi indietro e ti rendi conto che sei andato dove lui voleva che andassi, in modo da poterti sorprendere. E non c'è scampo! cioè, almeno per me.