Pioggia nera
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Pioggia Nera
In questo racconto scritto da Dennis Lehane non c’è il protagonista buono che vince sul cattivo ma l’intelligenza, l’astuzia e la caparbietà dell’essere umano.
Patrick Kenzie un investigatore privato conosce una ragazza karen Nicholson dopo averlo contattato per ricevere aiuto in quanto molestata da un individuo quando lei si reca in palestra. L’investigatore decide di aiutarla e dopo aver effettuato le sue indagini scopre chi è il molestatore e con i suoi metodi rudi e forti convince l’individuo a lasciare la ragazza in pace. Dopo alcuni mesi riceve ancora una volta un messaggio nella sua segreteria telefonica dalla ragazza dove invoca nuovamente aiuto, ma questa volta Patrick è in partenza per una vacanza e ignora il messaggio. Al suo ritorno mentre in auto ascolta la radio apprende la notizia della morte di una ragazza avvenuta perché si era lanciata nel vuoto dalla terrazza della Custom House.Quella Ragazza era Karen Nicholson.
Patrick è sconvolto pensa che la colpa sia sua per aver ignorato il messaggio di aiuto della ragazza e ripensando ai momenti in cui aveva conosciuto la ragazza, una persona carina e perbene, la ragazza della porta accanto, senza problemi gravi da portarla addirittura a scegliere di togliersi la vita in quel modo.
Tutti questi pensieri non convincono Patrick e cosi decide nonostante i verbali della polizia confermano per la morte di suicidio di indagare e di scavare nella vita della ragazza.
Da questo momento l’atmosfera intorno al racconto diventa sempre più cupa, pagina dopo pagina compaiono sempre di più nuovi elementi che si intrecciano fra di loro aumentando il battito cardiaco attraverso continui colpi di scena contro un avversario altrettanto intelligente e molto pericoloso.
Le ultime cinquanta pagine sono adrenalina pura e si arriva alla fine della storia scoprendo non una ma tante verità nascoste arrivando ad un finale col botto.
Nonostante la natura Noir del racconto non mancano attraverso il dialogo tra i personaggi sketch autoironici e divertenti, l’amicizia vera tra Patrick ed il suo amico Bubba e l’amore profondo e maturo con la sua ex Angie Gennaro, gli altri personaggi sono ben tratteggiati e descritti con maestria, tutti ingredienti che hanno reso la lettura di questo libro assai piacevole.
Un bel Thriller.
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Finta di Lehane, dribbling di Angie, cross di Kenz
Il titolo che ho dato alla recensione rispecchia bene le ultime pagine. Vi è un lavoro corale. E per corale intendo che ognuno fa la propria parte in maniera ineccepibile. Ad un certo punto sembra essere catapultati in una rissa da strada a fazioni divise. Ma andiamo con ordine.
Doveva essere l'ultimo capitolo di una saga dal successo pazzesco. Doveva, ecco. Ma non è stato così. 12 mesi dopo La casa buia, Lehane ritorna con Pioggia nera, dark thriller immerso nella foschia completa e che a tratti spaventa perchè scopre il nervo sociopatico che vi è in ognuno di noi. Lehane adotta lo stile ai personaggi. Patrick Kenzie non vive più con Angie Gennaro, che l'ha scaricato dopo il caso della piccola Amanda. I due protagonisti sono dilaniati dal dolore, pallide controfigure dei giovanotti dei primi libri: ora parliamo di adulti formati e cresciuti, di persone con rabbia e rancore che abbandonano il consueto stile di vita e provano a cambiare. Senza riuscirci, dovrei aggiungere.
Patrick Kenzie ha una nuova donna, Vanessa, che però costituisce solo uno svago sessuale(e la cosa è ovviamente reciproca). Continua ad essere innamorato di Angie, che però è lontano da lui e vive un periodo di appannamento umano iniziato con la morte di Phil e proseguito con i due libri successivi. Una ragazza molestata, un pestaggio allo stalker eseguito da Patrick e Bubba, poi l'inevitabile: la ragazza si suicida. Così. Senza apparenti ragioni. Kenzie indaga e viene a sapere che negli ultimi mesi qualcuno ha distrutto la sua vita provocando al fidanzato un incidente e facendo sì che Karen si prostituisse e si desse alla droga e all'alcol. Ma chi è il folle che si diverte a stuprare le anime degli innocenti? E che legame hanno con lui i Dawe, genitori di Karen? Il finale è cinematografico, ma ancor di più non lascia spazio a lieti eventi e conclusioni pacifiche. No, la fine di Pioggia Nera è un pugno nello stomaco da parte di un tipo sornione che una volta che vi ha colpiti vi guarda sorridente e vi fa capire con il solo sguardo che al mondo niente è come sembra e che non v'è spazio per chi non si sa adattare.
Un libro forte, che prova a ricalcare le orme seminate a metà tra Buio prendimi per mano e Fuga dalla follia. C'è paura, c'è inquietudine, ma sono disseminate in dosi minori; c'è tanta introspezione, tanti pensieri, ragionamenti contorti, deduzioni e incontri. Si può parlare di un thriller diviso in due parti: le prime 200 pagine sono veramente ben scritte e ti fanno immergere nell'anima del protagonista; le successive 200 sono praticamente magistrali e si susseguono in un crescendo di phatos incredibile. In poche pagine avvertirete il cambio di ritmo e di tono.
Lehane conferma uno stile stupendo, ma per sua volontà adattato a ritmi più lenti(almeno per le prime 200 pagine). Contenuto con moralità altissima, piacevolezza estrema che rialza la testa nelle ultime 200 pagine. Un libro dotato di forza propria e che starebbe in piedi persino di fronte al più esigente critico.