Pilgrim
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 5
Il volto del futuro
Il mondo degli agenti segreti mi ha sempre intimamente affascinato e questo thriller ti permette di entrare in contatto con le loro avventure, in un crescendo adrenalinico veramente scoppiettante. Il tutto parte da un omicidio perfetto in un albergo e ci conduce attraverso voli transoceanici dall’altra parte del mondo alla realtà del terrorismo e delle armi batteriologiche. E’ il volto del futuro e leggerlo in epoca di post-pandemia fa sembrare il tutto molto realistico ed altrettanto terrificante. Più personaggi si intrecciano nella storia, tutti hanno il loro cammeo, il loro perché, il loro posto incastonato perfettamente. Come agente sotto copertura, l’oscurità è la migliore amica del protagonista. Ma il libro è di una luce e di un’energia incredibile.
Indicazioni utili
Top 100 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
La dura vita di un agente segreto
Non devono spaventare le 889 pagine di quest'opera, perché scorre in fretta e inesorabilmente, come scorre la vita del nostro protagonista, il signor Pilgrim.
Giovane spia che si è sempre distinta per coraggio, intraprendenza e acutezza, freddo e implacabile, il nostro viene coinvolto in un'indagine che lo porterà in giro per il mondo alla caccia di un terrorista, il Saraceno.
Direte: "il classico agente segreto contro il classico fondamentalista islamico... Roba già vista...!". Può anche essere un duello abbastanza consueto, ma l'autore si impegna per tenere alto l'interesse ad ogni pagina e ci riesce molto bene (...e le pagine sono tante!).
Lo stile di Hayes è leggero e scorrevole e appassiona, sebbene non abbia suscitato in me grande empatia con i protagonisti. È un romanzo d'azione più che di sentimento, ma ogni tanto l'aspetto umano fa capolino e lo fa in modo intenso, anche se un po' stereotipato. Ho apprezzato molto il modo di affrontare gli eventi di Pilgim: il suo humor é irresistibile! Le sue battute, volte spesso a sdrammatizzare situazioni durissime da fronteggiare, sono la parte più originale e caratteristica del libro.
La storia comincia come il più ordinario dei gialli, con il cadavere di una donna, reso irriconoscibile, trovato in una camera d'albergo. Poi l'autore fa qualche cenno sulla pluripremiata carriera del nostro agente segreto preferito, qualche accenno sulla vita travagliata del Saraceno, acerrimo nemico del nostro, dell'America e del mondo intero, e via che inizia la caccia all'uomo.
Tra i personaggi sullo sfondo (i due protagonisti sono davvero ingombranti) per il mio gusto personale, spicca sicuramente Battleboi, hacker innamorato del Giappone, mentre non ho avuto particolare interesse e simpatia per la poliziotta Cumali.
Il ritmo è serrato, i capitoli brevi e la lettura estremamente piacevole. Anche i particolari più truculenti sono ben descritti e facilmente visualizzabili.
Hayes scrive bene un romanzo di attualità, con un'alta dose di azione, facendo scendere in campo due antagonisti credibili e ben caratterizzati. Forse avrebbe potuto evitare qualche fortuita coincidenza qua e là, però mi sento di consigliare con entusiasmo questo romanzo agli amanti del genere.
Indicazioni utili
Il mio nome è Nessuno
C’è un senso di grande impresa portata a termine che si avverte tra le pagine dei ringraziamenti dell’autore. Una lista di crediti lunga più di un lenzuolo.
In effetti, come dare torto a Terry Hayes, l’autore di Pilgrim? Il lavoro che ha realizzato non è da poco, ha scritto un bel thrillerone di 889 pagine, tra spy story, intricatissimo giallo e mirabolante caccia all’uomo, più o meno a metà tra Ken Follett e Jeffrey Deaver.
Nella trama Hayes ha messo insieme, legati dal più classico dei fil rouge, una giovane superspia veterana, richiamata per risolvere un delicatissimo caso internazionale, un integralista islamico, determinato e pericolosissimo, deciso soprattutto a farla pagare agli americani e forse all’umanità intera, un tenente della squadra omicidi rimasto gravemente ferito durante l’attentato dell’11 settembre, una giovane killer che dissemina cadaveri in più di un continente.
Quanti ce ne sono di libri come questo in giro? Più di uno sicuramente, quasi sempre svettanti tra gli scaffali che si trovano non appena si entra in libreria, spesso pubblicati poco prima del periodo natalizio, destinati ad occupare un po’ di spazio tra i regali sotto l’albero.
Eppure Pilgrim non è poi cosi male, è una buona lettura consigliabile preferibilmente in estate, ma che ti tiene incollato alle pagine, grazie ad un buon ritmo stabilito dai brevi capitoli, quasi tutti con un colpo di scena alla fine, giusto per non farti perdere la voglia di andare avanti.
E poi i protagonisti anche da un punto di vista psicologico sono approfonditi, il loro passato è ben descritto, si percepisce il senso filosofico del cammino intrapreso, un percorso riabilitativo per alcuni di loro. Infine, il finale è come dire…epico.
Forse un lettore un po’ pigro come me ogni tanto si è dovuto fare forza per continuare, per evitare che le pause tra un capitolo e l’altro fossero troppo lunghe, ma questo purtroppo è un mio limite, i lettori più appassionati e desiderosi di libri di genere di più ampio respiro come questo divoreranno le pagine come ragazzi affamati in una panineria.
E poi provate voi a scrivere un thriller di 889 pagine, io non saprei proprio da dove iniziare.
Indicazioni utili
CACCIA AL SARACENO
Pilgrim è una spia.
Pilgrim è una macchina costruita per primeggiare.
Pilgrim è un ragazzo che ne ha passate molte e sembra che le emozioni comuni a lui scivolino sulla pelle come l'acqua di una doccia tiepida.
Pilgrim è attento e meticoloso, riesce a scorgere anomalie ed imperfezioni che a tutti sfuggirebbero.
Pilgrim non esita ad uccidere se ne è costretto.
Pilgrim possiede un'etica.
Pilgrim? Pilgrim non è il suo nome..
Un bel libro di spionaggio e di macchiavellici intrighi terroristici, si parte in una New York post 11 settembre, terrorizzata, in ginocchio e sopratutto caotica. E' proprio nella confusione che si aggira un misterioso assassino, che ha lasciato un cadavere in un hotel malfamato della città seguendo un copione già scritto.
La vicenda si snoda su vari livelli temporali, spaziali ed umani, si intrecciano culture, crudeltà, effrazioni e sentimenti. Un mix che alla lunga può risultare lungo e spossante nonostante i capitoli brevi e l'abilità dello scrittore (personalmente alcune parti le ho trovate prolisse) con vicessitudini paradossali e casualità molto improbabili, ma resta comunque una trama ottima e ben congeniata.
"Un thriller che cambia gli schemi", così è stato anche definito Pilgrim, ci può stare! Una caccia all'uomo che diventa una questione di Stato è francamente originale, ma ho trovato molte analogie con altri libri sul genere "Io Ti Troverò" di Stewens su tutti.
Resta comunque un bel libro che mi sento di consigliare agli amanti dei thriller e delle storie di spionaggio.
Buona lettura
Indicazioni utili
Pilgrim
A New York un detective della polizia indaga su un omicidio strano e apparentemente irrisolvibile, una donna infilata in una vasca da bagno piena d’acido in uno squallido hotel di una zona malfamata. Non è l’occupante della camera, che risulta vivere lì dall’11 settembre, ma una persona con cui ha avuto una notte di sesso e droga, un’incontro occasionale, insomma.
Chi è la donna, irriconoscibile?
Sul luogo del delitto, in un angolo discosto, c’è un altro uomo, un giovane. E’ uno sconosciuto anch’esso, un personaggio dalle molte identità che presto si scoprirà essere una spia legata da un rapporto d’amicizia con il detective, autore di un libro su delitti irrisolti.
In pratica questo è l’incipit del libro, un’indagine per omicidio che si sviluppa e funge da sottotrama per una storia molto più ampia che porterà Pilgrim (nome in codice della spia) in una caccia all’uomo senza esclusione di colpi per salvare gli Stati Uniti da una minaccia gravissima alla propria sicurezza nazionale.
Sì, è il solito libro post 11 Settembre, sì i soliti terroristi cattivi che vogliono stroncare la civiltà americana… ma sapete una cosa? E’ scritto bene.
L’autore è uno sceneggiatore di fama e si vede. Nonostante i tempi televisivi/cinematografici siano completamente diversi, il tipo ha talento e senso del ritmo e si sente benissimo…
C’è qualche flashback, che serve ad inquadrare i nostri protagonisti, qualche atto eroico che male non fa e c’è la caccia all’uomo, crudele, senza remore, che deve essere fermato anche passando sopra ad ogni remora morale. Perché rappresenta il male più puro, colui che vuole uccidere civili inermi per qualche senso di vendetta o perché una qualche religione ha deciso così.