Paziente 64
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Vendetta inarrestabile
Un cold case che si preannuncia intrigante, ma che stanca, fin dalle prime pagine. Si articola su due piani temporali differenti e questa è una scelta non innovativa, ma che apprezzo sempre tanto. Il centro dell’indagine ruota attorno ad una figura femminile, che è la protagonista principale, vittima, 50 anni prima, di abusi e torture e, qualche anno dopo, carnefice per vendetta. Una vendetta inarrestabile. Forse anche comprensibile. Colpisce questa donna che si ritira dentro di sé, dove la disperazione e la sconfitta si mescolano con le loro cause. Colpisce la rabbia che le esplode dentro, quando il caso le riapre ferite del passato. Poi la rabbia diventa calcolo, premeditazione. E si scatena. I ritmi del thriller sono buoni, ma più sul piano temporale degli anni ’80 che non nelle pagine che raccontano l’indagine dei giorni nostri; queste ultime infatti sono troppo lente, all’inizio troppo slegate e quindi si crea uno scollamento tra i due periodi temporali che stanca il lettore e crea occasioni di distrazione.