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Una piccola isola remota dove un tempo non molto lontano venivano relegate donne scomode, umiliate e maltrattate in nome del mantenimento di un ordine folle. Nete Hermansen era riuscita a scappare - o almeno è quello che credeva. Il giorno in cui il passato la riagguanta, la sua sete di vendetta si fa incontenibile, e la Sezione Q guidata da Carl Mørck si trova ad affrontare uno dei casi più difficili che abbia mai avuto tra le mani. Cosa successe, veramente, su quell'isola cinquant'anni prima? Con una vita privata a dir poco ingarbugliata e un caso di omicidio che lo coinvolge in prima persona, Carl Mørck non è nello stato d'animo adatto per affrontare una nuova indagine. Ma il macabro scenario che emerge dopo la riapertura di un cold casesull'inspiegabile scomparsa di una prostituta, piccola tessera di un mosaico molto più grande, non gli dà alternativa.



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Paziente 64 2015-04-20 20:06:22 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    20 Aprile, 2015
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Vendetta inarrestabile

Un cold case che si preannuncia intrigante, ma che stanca, fin dalle prime pagine. Si articola su due piani temporali differenti e questa è una scelta non innovativa, ma che apprezzo sempre tanto. Il centro dell’indagine ruota attorno ad una figura femminile, che è la protagonista principale, vittima, 50 anni prima, di abusi e torture e, qualche anno dopo, carnefice per vendetta. Una vendetta inarrestabile. Forse anche comprensibile. Colpisce questa donna che si ritira dentro di sé, dove la disperazione e la sconfitta si mescolano con le loro cause. Colpisce la rabbia che le esplode dentro, quando il caso le riapre ferite del passato. Poi la rabbia diventa calcolo, premeditazione. E si scatena. I ritmi del thriller sono buoni, ma più sul piano temporale degli anni ’80 che non nelle pagine che raccontano l’indagine dei giorni nostri; queste ultime infatti sono troppo lente, all’inizio troppo slegate e quindi si crea uno scollamento tra i due periodi temporali che stanca il lettore e crea occasioni di distrazione.

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