Paradise sky Paradise sky

Paradise sky

Letteratura straniera

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Deadwood, South Dakota. Il posto perfetto per reiventarsi una vita. Willie è solo un ragazzo, ma è già costretto a lasciarsi tutto alle spalle per sfuggire al proprietario terriero che ha assassinato suo padre. Incontrare Loving gli salva, letteralmente, la vita. L'uomo lo inizia alle sottili arti dello sparare, del cavalcare, del leggere e del giardinaggio. Quando muore, Willie eredita da lui il suo nuovo nome: Nat Love. Soldato e pistolero, Nat sembra destinato alla gloria. Ha tutto quello che un uomo del West può desiderare, compresa la donna dei suoi sogni e il rispetto di leggende come Wild Bill Hickok. Ma il passato torna a tormentarlo. E, soprattutto, Nat è nero, in un periodo in cui agli afroamericani non viene perdonato nulla.Privato della casa, dell'amore e di tutto ciò che aveva conquistato, a Nat Love non resta che mettersi sulle tracce dei suoi persecutori, pronto all'ultimo, mortale duello.



Recensione della Redazione QLibri

 
Paradise sky 2016-10-23 09:19:29 Valerio91
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Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    23 Ottobre, 2016
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Paradise Sky in Hell's Land

Non so voi, ma quando leggo un romanzo la mia più grande gioia è quando questo ultimo riesce ad immergermi nella realtà e nelle vicende che racconta.
"Paradise sky" riesce in questa impresa che ormai è sempre più rara, soprattutto nei libri moderni.
Joe R. Lansdale mi hai davvero stupito, portandomi a considerare seriamente la lettura delle sue altre opere "western". Si è dimostrato un autore estremamente poliedrico, in grado di coinvolgere il lettore e fargli "sentire" la storia, oltre che i personaggi.

Il mondo del Lontano Ovest è già spietato di per sé, e lo è ancor di più se ti ritrovi a nascere con la pelle di colore diverso.
L'abolizione della schiavitù non ha cambiato molto, perché l'uomo è un animale ottuso.
Lo sa bene il giovane Willie, che a causa del colore della sua pelle e di uno sguardo leggermente esitante sulle curve di una donna bianca, si ritroverà a soffrire le pene peggiori che possano capitare a un uomo, a vivere un'avventura fatta di sofferenze e difficoltà. Certo, incontrerà alcuni uomini buoni, ma perlopiù si troverà di fronte gente violenta e priva di scrupoli, che lo vorrà morto per motivi che è anche difficile spiegare, forse perché sono privi di una reale consistenza e aventi uno stupido denominatore comune: quella pelle nera.
Eppure Willie, che poi cambierà il suo nome in Nat Love e infine se lo ritroverà cambiato grazie alle sue imprese in Deadwood Dick, riuscirà a cavar fuori qualcosa di buono anche da questa lunga e sfortunata serie di eventi. Ma ci riuscirà soltanto grazie al suo cuore e alla sua perseveranza.
Se sai meritarli, amore e amicizia sapranno trovarti anche nel violento e selvaggio West. E voi, vi ritroverete a osservare questa realtà con gli occhi del povero Nat, che a differenza vostra, a tutto questo dovrà trovare il modo di sopravvivere.

"Più pensavo all'orologio, più mi convincevo che Dio non fosse così amorevole. Era come un grande orologiaio: noi eravamo gli ingranaggi del suo orologio, e la terra in cui viviamo ne era la superficie scivolosa. Finito di costruirlo, e dopo averlo caricato, si è seduto e ha detto: Bene, buona fortuna, il mio compito finisce qui."

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Paradise sky 2020-08-20 11:43:41 andrea70
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andrea70 Opinione inserita da andrea70    20 Agosto, 2020
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Lansdale western

Il mondo del selvaggio west in un'opera di quelle in cui Landale si dimostra in gran forma. La schiavitù è stata abolita, almeno a livello legislativo, ben diversi sono la testa e il cuore delle persone per le quali una persona di colore rimane un "negro" quindi un essere inferiore, diverso dove per diversità l'ottusità umana intende qualcosa di criminoso.
Lo scopre presto il giovanissimo Willie Jackson che si trova preda di una caccia spietata per aver dato una sbirciata non troppo innocente alle forme della moglie di un vile mandriano che scopriremo poi essere "virtuosa" quanto la Dulcinea del Toboso di Cervantes. Ma Willie non sarà un novello Don Chisciotte, tutto quello che ha e che ama verrà dato alle fiamme e dovrà fuggire per salvarsi la pelle. La caccia spietata della quale è oggetto continuerà negli anni, incontrerà persone buone e leali anche tra i bianchi in un paese dove la vita umana sembra valere molto poco e l'uso delle pistole risolve le questioni che la limitata ragione non riesce a dirimere. Il bello di questo romanzo non è tanto la trama, spesso abbastanza scontata, quanto la descrizione dei luoghi e delle situazioni, puoi sentire la terra sotto i piedi, il sudore dei cavalli lanciati la galoppo, l'afrore delle sale dei saloon, il wiskey che torce le budella il fumo delle pistole, le notti fredde e il sole rovente del pomeriggio, ti immergi in un "mondo" e ne fai parte accompagnato dal linguaggio estremamente colorito di Lansdale.
Non manca la vena morale che fa da sfondo ad ogni romanzo di Lansdale che ci mostra l'ignoranza malevole e ottusa di chi fa del razzismo un modo per prevaricare gli altri e la saldezza morale di chi costruisce la sua vita su principi di lealtà e umanità. A livello dialettico e di trama un gradino sotto lo splendido "Tramonto e polvere" ma qui gli riesce decisamente meglio la descrizione del "mondo vecchio west".Ben fatto Joe.

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Landale in generale, "Tramonto e Polvere" e i romanzi Western.
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Paradise sky 2018-05-31 08:43:06 Vincenzo1972
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Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    31 Mag, 2018
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I buoni, invece, vivono per sempre, in paradiso.

Lasciate che vi confida il motivo per cui ho deciso di leggere Paradise Sky.
Avevo 6-7 anni quando partecipai alla mia prima festa di Carnevale organizzata a scuola - parliamo di oltre trent'anni fa - ed i miei genitori, alquanto restii a tali manifestazioni mondane, mi accordarono il permesso di parteciparvi a patto però che avessi provveduto da solo (e con limitato dispendio economico) al vestito da indossare.
Mi diedi subito da fare ma riuscii a mettere insieme una versione alquanto bizzarra, pur se a costo zero, del vestito di Zorro con il quale, ad onor del vero, l'unico elemento in comune era il colore nero: il tocco di grazia era rappresentato sicuramente dal mantello o, meglio, dalla mantella in pura lana acquistata da mio nonno per sua moglie in occasione del funerale di un nostro parente, ahimè, unico indumento disponibile che più somigliava a quello dell'eroe mascherato.
Non saprò mai se ciò che scosse maggiormente mio nonno fu il disappunto di mia nonna nel prestarmi la sua mantella o l'idea che suo nipote andasse in giro conciato in quel modo, seppure per una festa in maschera: fatto sta che mentre mi accingevo a fare l'unico acquisto inevitabile per completare il mio travestimento, ossia un cappello adatto per l'occasione, visto che in famiglia si usavano solo coppole e Zorro con la coppola non mi sembrava proprio il caso, mio nonno si presentò a casa con un regalo per me, un vestito da cowboy nuovo di zecca.
La gioia mista a stupore che provai in quel momento fu paragonabile a quella che vivrei adesso se scoprissi che il grattaevinci che ho appena acquistato contenesse il primo premio del Miliardario: e non solo perchè con quel vestito sarei stato invidiato da tutti alla festa, piuttosto che beffato, ma soprattutto perchè Zorro non era il mio idolo, lui era uno spadaccino mentre io sognavo i pistoleri, i cowboy, quelli che indossavano stivali con gli speroni, ricoperti di polvere e sabbia per le miglia percorse su stalloni purosangue, quelli che portavano cappelli a tesa larga che lasciavano intravedere uno sguardo gelido, di ghiaccio, 'freddo come i capezzoli di una strega', e che quando entravano nei saloon spingendo le due ante basculanti attiravano a sè tutti gli occhi, il pianista si bloccava come impietrito, il silenzio calava e l'unico rumore era quello pesante del loro lento incedere verso il banco del bar e quello attutito dei due revolver nel loro cinturone.
Beh.. Paradise Sky è tutto questo: è uno spaghetti western in piena regola, abbondantemente contaminato dai grandi maestri del genere, in primis Sergio Leone, ma anche dal suo fan più accanito, Quentin Tarantino, che ha recentemente rispolverato il genere con due pellicole 'The Hateful Eight' e 'Django Unchained'... mancherebbe solo la colonna sonora di Morricone ma con un pò di immaginazione quelle note meravigliose si potrebbero udire anche tra le pagine di Paradise Sky.
Lansdale non sbaglia il colpo e ci regala un romanzo che è un'epopea western, in cui il protagonista Willie Jackson - schiavo di colore - ci racconta in prima persona le vicende che lo hanno trasformato nel temuto e rispettabile pistolero Deadwood Dick.
Una sorte che neanche Willie avrebbe potuto immaginare per sè stesso: perchè siamo nel Texas orientale, nel sud degli Stati Uniti a cavallo della Guerra civile che con la vittoria del Nord progressista aveva sancito la fine della schiavitù, ma solo sulla carta.. perchè in quella regione dimenticata da Dio, negro è sempre stato sinonimo di schiavo e nessuna guerra, nessuna nuova costituzione avrebbe mai cambiato quell'evidenza.
E Willie, che è 'nero e lucido come l’ossidiana', lo sa bene, così come sa che quella mattina avrebbe dovuto percorrere la strada verso il paese camminando con lo sguardo basso, come dovrebbero fare tutti i negri, e non soffermarsi troppo con gli occhi sul culo bianco, neanche tanto nascosto, della signora Ruggert mentre stendeva il bucato nel suo cortile e, per giunta, proprio nel momento in cui si affacciava anche suo marito Sam, fanatico razzista e veterano della Guerra civile.
- Per la miseria, il culo è la cosa migliore che ha tua moglie, - disse uno degli altri. - Pure io ci ho buttato un occhio, ogni tanto.
- Ma questa volta è stato un negro a buttare l'occhio, - rispose Ruggert. - Posso capire un bianco, ma un negro? E' sbagliato, e tu lo sai.

La vendetta di Sam Ruggert sarà immediata e farà terra bruciata intorno a Willie, massacrando sino alla morte suo padre, distruggendo la loro fattoria e costringendo così il ragazzo alla fuga.
Banditi, apache, mandriani, pistoleri, yankee, sceriffi, pistole e fucili dai nomi intramontabili, dalla Colt Pacemaker al revolver Le Mat, oltre al famosissimo Winchester: non manca proprio niente e Lansdale è abilissimo nell'amalgamare tutti questi elementi in una storia che terrà incollato il lettore sino all'ultima pagina, come un cowboy alla sella del suo cavallo.
L'adrenalina scorre come il whisky servito nei saloon, d'altronde se il paradiso è nel cielo l'inferno è nel Texas: non c'è spazio per i puri di cuore, per la pietà, colui che non uccidi oggi potrebbe ucciderti domani.
E lo sa bene anche Dio:
"Più pensavo all'orologio, più mi convincevo che Dio non fosse così amorevole. Era come un grande orologiaio: noi eravamo gli ingranaggi del suo orologio, e la terra dove viviamo ne era la superficie scivolosa. Finito di costruirlo, e dopo aver caricato, si è seduto e ha detto: "Bene, buona fortuna figli di puttana, il mio compito finisce qui".
Aggiungete a ciò uno stile sfrontato, educatamente disinibito, scoppiettante ed ironico ma capace anche di evocare immagini suggestive quando si sofferma nella descrizione di quel paesaggio ostile e nello stesso tempo affascinante per la sua immensità ed otterrete un romanzo che senza ombra di dubbio può essere considerato un capolavoro del genere western.

PS: non ho vinto niente con quel grattaevinci...

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A chi da piccolo si mascherava da cow-boy...
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Paradise sky 2017-05-20 22:16:11 Mane
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Mane Opinione inserita da Mane    21 Mag, 2017
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Storia di Deadwood Dick

Con “Paradise Sky” faccio la lieta conoscenza del prolifico scrittore statunitense Joe Lansdale, che scopro inoltre essere cultore di arti marziali nonché ideatore di un proprio stile autentico tra queste discipline.

Nat Love è il protagonista di questa coinvolgente storia, che egli stesso si offre di narrarci a modo suo, con il suo vocabolario, la sua prospettiva, le sue riflessioni, essendo in fin dei conti la sua, personalissima, storia.

Paradise Sky è il cielo cangiante e sovraumano che sovrasta il capo del nostro eroe errante, perseguitato senza tregua, ancora lontano dalla speranza di smarcarsi dal retaggio dello “schiavo negro”, vivido negli occhi dei sudisti (e non solo) a breve termine dall’epilogo della Guerra di Secessione americana.

- “La notte scese su di noi. In cima alla collina tutto diventò blu, poi il blu si allargò e divenne nero. Caddero le ombre, e si insinuarono tra gli alberi come teli strappati. Un pezzo di luna salì in cielo. La sua luce si riversò sulla cima della collina, facendo brillare l’erba come punte di spade e splendere il rivolo d’acqua del torrente.” -

E’ uno Western in piena regola dunque quello di Lansdale, che sceglie un registro perfetto e di grande presa sul lettore, affidando la narrazione al colorito linguaggio di Nat Love, estremamente adatto a rendere palpabile l’atmosfera, di tanto in tanto surriscaldata dal fuoco delle pistole.

Non sarà affatto semplice per Nat, sfuggire alle sventure che gli gravitano addosso…
...Eppure, con al fianco qualche alleato di fortuna,
in sella ad una furia di nome Satana e
con dentro alla fondina una LeMat truccata con un colpo da fucile…

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