Ossessione
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la svolta
Un liceo americano durante una normale mattinata di lezioni. Poi accade l'impensabile: un ragazzo estrae una pistola , uccide due insegnati e si barrica in un'aula con tutti i suoi compagni di corso. Beh forse, visto quello che negli Stati Uniti uno scenario del genere si ripete almeno un paio di volte l'anno non è una trama poi così originale. Se non fosse che King decide di cambiare un po' le carte in tavola. così Charlie, il protagonista, decide che vuole usare le ultime ora della sua libertà. o nel caso le cose vadano male della sua vita per parlare con i suoi compagni. Il periodo di reclusione, così si trasforma in una specie di riunione dei falliti anonimi dove alcuni dei ragazzi raccontano esperienze dolorose della loro vita. A sorpresa, gli altri accolgono queste confessioni con simpatia, offrono conforto e si sentono liberi di condividere anche i loro peggiori segreti. Tra i ragazzi si crea così un'unione che li fa diventare un branco, con tutte le implicazioni che ne seguono. La morale, le regole e le remore che hanno come singoli vengono spazzate via dalla loro nuova coscienza collettiva. Il gruppo sembra ragionare in modo del tutto autonomo . La prima scelta del "mostro" creato da Charlie sarà la decisione di rivoltarsi contro l'unico che ha deciso di non partecipare a questo gioco al massacro.
Ho trovato questo libro decisamente inquietante. Non tanto per il personaggio di Charlie. quanto per quello che riesce a fare agli altri La sua capacità di tirare fuori il peggio di sé ai suoi ostaggi fa paura. Paura soprattutto perché temo che la logica del branco, la sua cattiveria, l'incapacità del gruppo di sorvolare sopra la morale, sia qualcosa di molto attuale.
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Rabbia.
Sicuramente non è il miglior romanzo di Stephen King.
E sicuramente non è un romanzo d'orrore.
Ossessione (titolo originale Rage, cioè rabbia) è la storia di un ragazzo che reagisce in modo sproporzionato alla propria quotidianità fatta di bulli, ingiustizie e famiglia troppo opprimente.
Da qui il folle gesto, prima, di picchiare un professore e successivamente di prendere in ostaggio la propria classe (uccidendo due insegnanti).
Ma il sequestro della propria classe, ben presto, rimane sullo sfondo in quanto, l'abilità narrativa di King, proietta il racconto verso una introspezione dei singoli personaggi che finiscono per assimilarsi con il sequestratore, dal quale in fondo non sono (o siamo?) troppo dissimili.
Solo uno cerca di ricondurre tutti su binari più giusti, ma...
Stephen King con questo romanzo tocca dei temi che ancora oggi rimangono di un'attualità sconcertante.
Tuttavia lo stesso autore, successivamente alla pubblicazione del proprio lavoro, ha chiesto ed ottenuto che lo stesso non venisse più ripubblicato in quanto non voleva che il proprio romanzo fosse da spunto per atti di violenza emulativi.
Ad oggi è, quindi, un romanzo quasi introvabile in edizione cartacea.
Lo stile è quello di King, anche se un po' troppo acerbo e meno raffinato.
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Ossessione
King mi sorprende ancora.
Lo scrittore è riuscito a prendere un fatto di cronaca fin troppo comune, la presa in ostaggio da parte di un ragazzino della sua classe e l'uccisione di insegnanti, in un romanzo ad alto contenuto psicologico.
Charlie Decker è indubbiamente un personaggio negativo, o almeno così dovrebbe sembrare a chiunque prende in mano questo libro, ma a fine lettura è difficile non tenere le sue difese. Ecco, King riesce a fare questo, riesce a stravolgere la prospettiva, quello che è giusto o sbagliato, dandoti nuovi punti di vista.
King riesce a ricreare una sorta di seduta psicologica di gruppo, dove tutti, più o meno reticenti, sono costretti a fare i conti con se stessi.
Questo libro, non amato dal suo stesso autore, non potrà comunque non essere apprezzato dagli estimatori di King o di Richard Bachman, lo pseudonimo con il quale King ha pubblicato questo libro.