Orgoglio e pregiudizio e zombie
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Remake di un classico
Immaginate la ridente campagna inglese dell'Hertfordshire, una singolare famiglia composta da sei donne e uno sfortunato capofamiglia, unico uomo del suo harem, e due storie d'amore ingarbugliate e struggenti. Abbiamo la famiglia Bennet, la famiglia Bingley e la famiglia Darcy, pronte sul fil di lana ad intrecciarsi e mescolarsi, non senza il superamento di ostacoli di diversa natura, quali fraintendimenti, allontanamenti forzati, povertà e caratteri poco malleabili.
Questa è la storia originale, prevista dalla Austen. Aggiungete alla ricetta precedente un pizzico di zombie sparsi qua e là ed ecco che avrete la nuova versione della storia, arricchita, o secondo alcuni impoverita, da un pò di pepe frizzante.
Immaginare Elizabeth Bennet come una cacciatrice di zombie non mi è dispiaciuto, considerato il suo carattere indipendente e la sua lingua sferzante, mentre ho trovato più stonata l'associazione tra la dolce e gentile Jane e il popolo dei non morti.
Voglio premettere di non essere una purista del genere romanzato, specie di quello straniero, ed è per questo che ho dato un voto abbastanza alto per un libro preso di sana pianta, copiato e arricchito di qualche frase e scena splatter. Nonostante l'assenza di qualsiasi originalità da parte del nuovo co-autore, l'ho trovato un libro piacevole, ovviamente per la qualità della storia originale, ma anche per la dose di irriverenza in più che l'ha integrata.
Quante volte ho pensato che Mrs Bennet, con la sua petulanza, la sua completa ignoranza del buon senso e la sua assoluta mancanza di freni avrebbe meritato una bella lezione?
E non meritava forse lo stesso destino la spocchiosa e altera Lady Catherine de Bourgh, zia del nostro caro Darcy, che voleva a tutti i costi impedire il matrimonio di suo nipote con Lizzie?
Certo vederla trasformata da anziana nobildonna, la cui maggiore occupazione era quella di schiacciare i cuscini del suo elegante sofà, a cacciatrice di zombie che dispensa consigli a destra e a manca su quale sia il metodo migliore per abbatterli, mi sembra una trovata un po' estrema.
Ho trovato alcune scene e alcuni passaggi troppo fuori dalle righe, considerato il tipo di romanzo, quasi ridicoli e non ho apprezzato il ritmo della storia, spezzato dalle apparizioni degli "innominabili", come vengono chiamati nel libro.
Nonostante questo, e so che non è merito di Smith, ho adorato di nuovo la storia e, se ben dosate e caratterizzate, mi sarebbero piaciute anche altre variazioni, ad esempio l'inserimento di vampiri oppure altre creature soprannaturali.
La trama è identica a quella originale perché non credo che alcun autore, mai nei secoli, potrebbe sognarsi di cambiarla, ma questo non impedisce di inserire elementi nuovi e moderni, come ha cercato di fare Smith. E' questo che ho apprezzato: il coraggio di sfidare un classico senza tempo e farlo schizzare nella moda moderna. Certo, il tentativo non è riuscito al 100%, ma da qualche parte bisogna pur iniziare.
E credo che scegliere Elizabeth Bennet come "cavia" sia stata una bella idea: chi meglio di lei, coraggiosa e intelligente, bella e perspicace, poteva sfidare meglio le orde di zombie pronte ad invadere l'Inghilterra?
Una bella dimostrazione di coraggio da parte del co-autore che mi son sentita di premiare in parte.
Magari la prossima volta sarà quella buona, magari senza interpellare la Austen: un esempio potrebbe essere "Orgoglio e pregiudizio e zombie, finché morte non vi unisca" di Steve Hockensmith, sequel di questo remake, che vede Elizabeth e Darcy felicemente sposati ma destinati ad andare incontro a terribili sventure. Non ho letto questo sequel, ma sicuramente, essendo una storia inventata dalle radici, non offenderà nessuno.
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NO NO NO
Vorrei fare tre brevi premesse prima di esprimere la mia opinione su questo libro:
1. Non sono una purista dei classici della letteratura (nel senso che sono aperta a qualsiasi rilettura e reinterpretazione, se fatte con criterio!)
2. Mi piace l'umorismo cinico e dissacrante
3. Mi piace il genere zombie horror e splatter
Da queste premesse si deduce che la predisposizione mentale da parte mia alla lettura di questo romanzo ci fosse tutta, anzi ero curiosa di scoprire come Seth Grahame-Smith fosse riuscito ad integrare il mondo delle sorelle Bennet con quello degli zombie.. beh dopo 367 pagine di lettura posso dire che la sua impresa, a mio modesto parere, è fallita miseramente. Si capisce benissimo che l'autore ha fatto un sommario copia e incolla di passaggi random sugli zombie nel testo originale senza alcun adattamento. Sulla carta l'idea poteva essere un geniale e divertente mash-up, ma per essere tale avrebbe richiesto una riscrittura quasi totale del romanzo. Così, con il testo originale a cui è stata appiccicata malamente qualche scena d'azione con gli zombie, sembra tutto davvero insensato. E ripeto, la mia non è una critica all'idea di catapultare il mondo di Orgoglio e Pregiudizio in un universo post-epidemia zombie, è proprio il modo in cui è stato condotto l'esperimento che non mi è piaciuto. Poca inventiva da parte di Grahame-Smith che non ha dato nessun apporto originale, secondo me. Detto questo, io che cerco sempre di trovare del buono in ogni libro che leggo, l'unica cosa che in questo caso riesco a salvare è l'immagine di copertina.. l'unica cosa intrigante e divertente di questo romanzo!!
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Povera jane
Ci ho provato, davvero,a leggerlo ma questo libro è orribile!Copia pari pari il meraviglioso Orgoglio e Pregiudizio e lo stesso l'ho trovato più che pessimo!
Riporta le stesse frasi, tutto uguale, solo che ci ficca dentro gli zombie;era curiosa di leggerlo poichè prima avevo letto Mr Darcy vampyre e mi era piaciuto e mi aspettavo da questo lo stesso feedback positivo ma ahimè cosi non è stato..
Il fatto che tale Seth Grahame Smith si sia messo come autore di questo romanzo insieme alla Austen è un insulto, lui non ha apportato assolutamente niente di suo al libro,solo gli zombie,trattati anche male.
Sembra che lo "scrittore" abbia preso Orgoglio e ci abbia scritto nello spazio fra una riga e l' altra sue note sugli zombie,niente di più e niente di meno.Avrei preferito che invece di essersi intromesso come autore avesse scritto:Orgoglio e Preguidizio di Jane Austen in un universo alternativo a cura di Seth Grahame Smith.Sarebbe stato più corretto.
Poi mettere loro due come autori da un idea che Jane e Seth si siano parlati durante la stesura del romanzo,abbiano collaborato,non so.. magari il fantasma della Austen è apparso in sogno a Smith ma ne dubito.
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A chi lo consiglio e perchè
Come stravolgere un classico della letteratura internazionale, mantenendo inalterato il filo narrativo, l’intreccio e gli sviluppi amorosi, arricchiti da una nota di violenza, horror e splatter.
Alla fine la diffidente Elizabeth cadrà tra le braccia del silenzioso Mr Darcy? Difficile non intuirlo.
Forse Jane Austen, se venisse a conoscenza di questa rivisitazione della sua opera maggiore, sarebbe davvero in grado di riemergere dalla tomba come una zombie, ma a me piace pensare che ne riderebbe divertita, sapendo i suoi personaggi femminili forti, combattenti e temerarie, piuttosto che fragili, sensibili e interessate quasi esclusivamente a trovar marito.
Non lo consiglio a chi ha letto “Orgoglio e Pregiudizio” al liceo, probabilmente seguito da “Cime tempestose” e altri classici della letteratura inglese, ed è stato indottrinato a dovere sulla necessità di contestualizzare il romanzo considerandolo riflesso di un’epoca, di una condizione sociale, della cultura e dei costumi del periodo, e pertanto, disdegna qualsiasi possibile alterazione, attualizzazione o “horrorizzazione”.
Lo consiglio a chi ha letto “Orgoglio e Pegiudizio” al liceo, trovando più interessanti gli ambigui protagonisti di “Cime e tempestose”, il superficiale ed egoista Dorian Gray, la spettrale e misteriosa dimora di Thornfield Hall (Jane Eyre).
A tutti gli altri, consiglio di leggere prima “Orgoglio e Pregiudizio”.
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L'idea...
L'idea è carina, peccato ci sia un grosso problema di fondo. Il romanzo della Austen è stato tenuto pari passo, mentre la nuova cornice sulla pestilenza in Inghilterra e sull'invasione degli zombie è stata inserita in malo modo. Se i personaggi hanno uno spessore dato dalla Austen, in questa nuova rilettura questo spessore non ha più senso; e cosi rimangono vuoti, involucri persi senza senso, che si trovano per caso in questa nuova ambientazione.
Come esperimento, a mio avviso è fallito: sicuramente pessima l'idea dell'editore di continuare ad insistere che il romanzo originale doveva essere "modernizzato" o che era noioso.... inutile criticare il piatto in cui si vanno a prendere le idee
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Tutto merito di Austen
Credo che per i più ferrei sostenitori dei classici della Austen, "Orgoglio e pregiudizio" fra tutti, questa versione sarà un po' dissacrante. Io, personalmente, che sono una sostenitrice della penna austeniana abituata a non sputare a prescindere su nessun libro, l'ho trovato sufficientemente piacevole.
Non aspettatevi un capolavoro di originalità: non fosse per gli zombie e le sorelle Bennett che giocano con carabine e scimitarre, il romanzo sarebbe tale e quale all'originale.
Leggero e leggibile, non può non strappare almeno un sorriso a chi ha letto "Orgoglio e pregiudizio" - sempre che non facciate i sindacalisti delle opere classiche, naturalmente. E se non avete letto "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen... be', se "Orgoglio, pregiudizio e zombie" vi fa venire voglia di leggere un libro serio come l'originale, tanto meglio per la vostra cultura.