Omicidio in biblioteca. Sulle tracce di Sherlock Holmes
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Un giallo da non lasciarsi sfuggire
Il titolo, Omicidio in biblioteca, porta la mente ai grandi classici del giallo, che ho divorato e riletto con piacere nel corso degli anni.
Il sottotitolo, Sulle tracce di Sherlock Holmes, richiama addirittura uno dei personaggi più famosi del panorama del giallo classico.
Confesso, quindi, che avevo non poche aspettative, quando mi sono messa a leggere questo breve romanzo. Mi ero già creata nel subconscio delle idee e delle situazioni che mi aspettavo di trovare nel libro, ma già con la trama, nella quarta di copertina, avevo intuito che in questo giallo ci avrei trovato dentro anche qualcos’altro. Felicia Carparelli è riuscita a sorprendermi positivamente con il suo giallo che procede come i grandi classici del genere, ma sa essere anche moderno e attuale e riesce ad avere simpatiche sfumature romantiche. Infatti, la protagonista Violetta Aristotle prova subito una certa simpatia per il detective Mick McGuire incaricato di indagare sulla morte di Hieronymus Wilde, figura di spicco della biblioteca e prossimo alla nomina di direttore ad interim.
Le indagini, come in ogni ottimo giallo che si rispetti, procedono fra colpi di scena, inaspettati delitti e altre situazioni criminali.
Violetta è una figura femminile simpatica, originale per il suo temperamento, la sua arguzia e ostinata nel voler affiancare il detective nelle indagini. Ma è anche una giovane donna moderna con un ricco bagaglio culturale. Ha due cani, cui è molto legata, e una famiglia un po’ invadente, stile Il mio grosso grasso matrimonio greco. Ha anche un’amica pasticciona e un ambiente lavorativo normale, per intenderci uno di quei posti di lavoro nei quali non mancano relazioni clandestine fra colleghi, antipatie e veleni, più o meno, nascosti.
È un giallo, un po’ romance, un po’ chick lit, che quindi fa anche sorridere per lo stile frizzante della Carparelli la quale, interessando e intrattenendo il lettore, lo accompagna nelle varie fasi d’indagine fino alla soluzione del giallo. Mi è piaciuto così tanto che non lo avrei voluto così breve (poco più di 200 pagine).
È un giallo che, anche voi, leggerete tutto d’un fiato e che vi piacerà.