Omicidio allo specchio
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Recensione della Redazione QLibri
La verità nascosta.....
La verità è nascosta nella più profonda psiche umana.....giochi di luce/ombre, fantasia/verità.....immaginazione/realtà....scavare nella mente, cercare di mettere i cocci a posto, ricomporre il tutto come se fosse un puzzle..è ciò che Simon sta cercando di fare dopo aver lottato e.....ammazzato un uomo che si era introdotto in casa sua.
Voleva capire perché quell'uomo aveva intenzione di ucciderlo, quell'uomo che a parte qualche dettaglio....gli assomigliava molto, anzi era identico a lui!
Dopo aver scoperto l'identità del suo doppio: Jeremy Shackleford, Simon decide di prendere il suo posto, la sua vita.
Ma chi era veramente Jeremy, cosa nascondeva?
Simon si mette a indagare.....si sente osservato, pedinato, qualcuno vuole farlo impazzire o meglio vuole fare impazzire Jeremy...
Ora non e più sicuro della sua scelta rivuole la sua vita tranquilla....la sua mente vacilla tra realtà e allucinazioni ma piano piano i tasselli si incastrano, la mente riordina i pensieri, la realtà affiora ed ora è tutto chiaro....Simon ora sa chi è e cosa deve fare.
Una trama intrigante, appassionante,originale, bella, bella davvero; una novità editoriale che non può che appassionare il lettore.
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Opinioni inserite: 5
OMICDIO ALLO SPECCHIO
Ho trovato questo thriller particolare per due aspetti fondamentali. Uno per la sua versione minimal in fatto di pagine (246) e l’altro come conseguenza del primo, per lo stile di scrittura, molto concreto ed efficace. Pur avendo pochissimi pagine ho avuto la sensazione che effettivamente il lavoro fosse stato concepito da subito con questo criterio e di conseguenza la lettura risulta sempre soddisfacente e mai povera di contenuti e descrizioni. Metterei questo thriller nella categoria “psicologico”, anche se effettivamente è difficile dare una collocazione ben precisa, per la varietà di situazioni. La storia narrata è subito coinvolgente, anche se a volte il protagonista compie azioni a dir poco avventate che lasciano qualche dubbio. I colpi di scena sono posizionati attentamente all’interno della storia e lasciano il lettore sempre con la curiosità di girare la pagina successiva. Il finale è interessante, ma forse potrebbe scontentare qualcuno.
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DOPPIA IDENTITA'
Il Racconto ha come protagonista un trentenne di nome Simon che conduce una vita vuota e ripetitiva , provocando in lui una asocialità perenne, lavora in un ufficio come impiegato e vive in un appartamento piccolo e sporco. All' improvviso una sera mentre era a casa riflettendo sulla conclusione di un ‘altra giornata noiosa un uomo misterioso tenta di ucciderlo e nella lotta per la sopravvivenza il suo aggressore diventa vittima. Dopo aver sistemato il suo assalitore Simon si accorge che gli assomiglia moltissimo, ma non sa né chi sia né il motivo perché volesse ucciderlo, l’unica cosa che avverte dentro di sé è la grande curiosità a scoprire il perché di quello che gli è successo ,realizzando dentro di se di fingersi a lui appropriandosi della sua vita e della sua identità.
Da quel momento la vita di Simon cambierà drasticamente, e la sua vita non sarà più monotona ma diventerà quello che lui aveva sempre sognato,Avere una moglie, una casa più bella, un altro lavoro ma arriverà ad una scoperta che segnerà per sempre la sua vita.
Personalmente Omicidio allo specchio non è un thriller pieno di scene “mozzafiato” ma un libro che conduce all' introspezione, alcune volte un po’ surreale, lo stile molto preciso nei dettagli, in alcune descrizioni è senza peli sulla lingua, quindi giudico il libro valido,l’unica nota stonata è il troppo accavallarsi di azioni che passano tra le due identità le quali creano un po’ di confusione nella lettura, ma quest’ultima è una opinione del tutto personale.
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Un libro tutto "in crescendo"
Parte come un thriller classico.Poi inziano i colpi di scena che si susseguono,con l'avanzare della storia.Un libro e un racconto originale che sconfina nell'impossibile ma che fa sembrare tutto possibile e reale al lettore.Il bello del libro e' che si scoprono i tasselli che compongono la vicenda,insieme al protagonista,e quando sembra di capire qualcosa e dire "beh,pero' cosi' era facile",si viene "spiazzati" qualche pagina dopo.Si vive quello che vive il protagonista,che vuole vivere l'esperienze e la vita di un altra persona senza sapere niente della vita di quella persona.E cosi' succede al lettore,si leggono con lui i messaggi misteriosi che compaiono sui muri,si vede,con lui,ricomparire persone e animali che erano morte.Si cerca di capire con lui qual'e' il segreto nascosto che sembra essere la "chiave" della sua storia,ma che il protagonista non ricorda piu'.Un intreccio di storie,l'intreccio di due vite che sembrano inesorabilmente separate ma che in realta' sono molto vicine.Un libro che una volta che si e' arrivati ad un certo punto non si puo' smettere di leggerlo,perche' si vuol sapere come va avanti la storia.Lo stile l'ho trovato molto piacevole,con un'ottima caratterizzazione dei personaggi e,soprattutto della storia e della vita del protagonista.Il finale bello e giusto,ma non scontato.Da leggere
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Un tortuoso noir che non risparmia i colpi di scen
Se mi fossi fermata alle prime 30 pagine delle 247, sicuramente sarebbe stato uno dei tanti libri che vengono lasciati a prendere polvere su uno scaffale. Invece, sono andata avanti e non sono riuscita a fermarmi, fino alla fine. E' una lettura che si vive in maniera energica, adrenalinica e tutta d'un fiato. Il noir Omicidio allo specchio di Ryan David Jahn è come un film di Hitchcock, dove si ha paura, si riflette sulle propri timori, ma si resta anche intrappolati per saperne il finale. Lo hanno già definito un thriller kafkiano, pieno di svolte sorprendenti, ed è vero anche questo. Non a caso, lo scrittore, anche se giovane, ha già vinto il prestigioso premio New Blood Dagger della Crime Writers’ Association nel 2010.
Cosa abbonda in questo libro? Soprattutto, i dettagli. Ci sono una marea di dettagli su ogni minima cosa, ogni gesto quotidiano che a volte si ripete meccanicamente senza riflettere. Quasi ci si perde nei dettagli di una vita, ma, in realtà, si entra nella vita del protagonista, lo si affianca nelle sue abitudini, si vive con lui, si scopre cosa pensa dietro quei gesti, si scopre un'identità normale, da uomo solo, dedito al lavoro e schiavo delle sue abitudini, ma anche fondamentalmente buono e innocuo. Tutto fa parte del piano dello scrittore: conoscere il personaggio che narra è fondamentale a comprenderne i mutamenti e le azioni future. Anche se non tutte. In alcune di esse si vorrebbe fermarlo, perché rischia di mettersi ancora di più nei guai, ma il lettore non può fare altro che leggere, subendo ed assistendo passivamente alle azioni di Simon Johnson, il suo uomo protagonista.
Cosa fareste voi, se qualcuno entrasse in casa vostra e tentasse di uccidervi?
Cosa fareste, se riusciste ad avere la meglio sul vostro aggressore?
Non credo che, come Simon, lo mettereste in acqua e ghiaccio e lo lascereste nella vostra vasca da bagno per andare a scoprire chi era e che cosa voleva da voi. E' un piano diabolico che Simon decide di intraprendere per scoprire la verità, per sapere chi è quell'uomo identico a lui di cui non sapeva l'esistenza. E' per scoprire l'identità e le motivazioni del suo doppio che intraprende una serie di decisioni sbagliate, quelle per cui il lettore vorrebbe fermarlo. Non può far altro che seguirlo nelle pagine di un noir che si trasforma continuamente, un thriller ricco di suspense e di colpi di scena, in cui anche i gesti più insignificanti hanno il loro perché, dove la realtà stupisce ed appare sempre imprevista, sempre originale, sempre avvincente. A tal punto, accade anche che alla fine del libro si vorrebbe che continuasse ancora per un po', che accadesse ancora qualcosa ...
Il giovane scrittore Ryan David Jahn non ha la faccia da scrittore, ma quella della controfigura dei suoi personaggi principali. E' grandioso nel suo modo di narrare, con uno stile ricco di tecniche adatte a tenere viva l'attenzione. Non ci si stanca a leggerlo. Lo si segue come se si fosse in trappola, come se leggendo si entrasse nel personaggio e si vivesse al posto suo. La storia è originale, surreale, a volte onirica, a volte frutto della follia. Nella mente di un criminale, Ryan David Jahn ci sta benissimo. Il suo secondo romanzo, Omicidio allo specchio, non delude, ma entusiasma e Pupottina ci ha trovato anche qualche somiglianza con lo stile surreale di Stephen King, con quelle situazioni che da quotidiane si trasformano in grandissime assurdità e in cui la paura ti attanaglia. Forse si dovrebbero già aspettare nel romanzo tutti gli ingredienti propri dei film, poiché Jahn, oltre che scrittore, è anche sceneggiatore. Il suo racconto racchiude tutti gli elementi dei film thriller e li distribuisce sapientemente per aumentare la suspense.
Una cosa singolare è che nel libro non ci sono capitoli, ma solo 5 parti (Simon, Jeremy, Emersione, L'irruzione, Epilogo) di varia lunghezza, ma di un crescendo d'intensità.
Simon si intrufola nella vita del suo doppio, del suo sosia sconosciuto, ma scopre verità che non immaginava, scopre situazioni più pericolose, situazioni che sfuggono alla mente umana mentre cerca di risolverle, scopre un'esistenza dove niente è come appare e le identità possono mescolarsi, confondersi, fondersi e perdersi come in un labirinto. Gli sfuggirà il tempo. I morti ritorneranno in vita. Qualcuno cercherà di comunicare con lui attraverso messaggi sui muri. Un'auto misteriosa lo pedinerà nei suoi spostamenti e nella sua fuga verso al libertà che non gli appartiene più. Sfiorerà l'amore. Conoscerà i piaceri del sesso. Scoprirà che non sarà mai più al sicuro. Vedrà cedere tutte le sue certezze e scoppiare come una bolla di sapone, mentre affogherà la sua tensione e i suoi dispiaceri nell'alcol.
Non vi voglio parlare di focalizzazioni nel personaggio, non voglio lasciarmi scappare elementi utili a seminare in voi altre aspettative sulla storia narrata. Voglio lasciarvi il bello di farvi prendere dalla lettura e di scoprirlo leggendolo.
Mentre lo leggevo, non sono mai riuscita ad aspettarmi qualcosa che non fosse l'imprevisto, l'ultima cosa che avessi mai potuto immaginare o prevedere. Per questo motivo, è stata una lettura che mi ha lasciata entusiasta di questo scrittore e desiderosa di leggere tutti i suoi romanzi presenti e futuri.
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Un thriller atipico e a tratti surreale
"Omicidio allo specchio" è un romanzo altamente atipico, con una trama visionaria e fuori dagli schemi del thriller convenzionale. Inizia in maniera placida e pacata per poi sorprendere il lettore pagina dopo pagina. Simon, il protagonista del libro, è un trentenne asociale, con una vita assolutamente vuota e ripetitiva, che consiste semplicemente in uno squallido appartamento in affitto con poca mobilia raffazzonata e un materasso steso per terra e un lavoro tedioso e monotono come impiegato in un ufficio, attività che gli occupa tutte le giornate, sabato incluso. "Tutti i giorni erano uguali e sembravano sovrapporsi all'infinito nel suo passato come una fila di tessere da domino". Ma all'improvviso tutto cambia, quando un uomo misterioso tenta di ucciderlo, senza riuscirci. Simon realizza che il suo aggressore gli assomiglia tantissimo e non ha idea di chi sia e del perché lo volesse morto. La curiosità lo spinge ad andare a fondo al problema, cercando di fingersi lui e appropriandosi della sua vita, dando inizio ad una carambola vorticosa di eventi che si susseguiranno l'uno dopo l'altro fino ad una scoperta che lo lascerà senza fiato.
Personalmente ho trovato che questo libro sia l'esempio di come ci siano sempre campi inesplorati e idee innovative in ogni genere letterario. L'originalità che lo contraddistingue farà certamente storcere il naso a tutti i puristi del thriller psicologico classico, ma io, proprio a causa della sua peculiarità, l'ho trovato molto valido. Lo stile di scrittura è preciso, senza fronzoli, ma molto descrittivo. Ogni azione che il protagonista svolge, ogni persona che incontra, ogni ambiente in cui si trova, viene descritto con meticolosa dovizia di particolari, che però, stranamente, non annoia mai! Ho infatti amato il stile descrittivo dell'autore, l'ho trovato assolutamente adatto per il tipo di romanzo, senza alcuna nota stonata. La curiosità nei confronti delle vicende narrate mi ha accompagnata in crescendo durante tutta la durata del libro, e i vari colpi di scena, piazzati ad hoc e ben bilanciati, mi hanno avvinta ed appassionata. Penso che "Omicidio allo specchio" possa essere definito come un thriller che indaga a fondo nella follia della mente umana, con una struttura narrativa che strizza l'occhio al noir e con degli sprazzi di surreale che rendono la lettura quasi un viaggio allucinante ed onirico. Era da tanto che non leggevo qualcosa di così visionario ma al tempo stesso non totalmente campato in aria, che riesce ad essere in parte credibile. Ryan David Jahn è un autore promettente che terrò d'occhio per le pubblicazioni future, ma a questo punto sono anche curiosa di leggere il suo libro "I buoni vicini", pubblicato in Italia lo scorso anno.