Non è mia figlia
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Opinioni inserite: 9
Buona la partenza, ma...
" Non è mia figlia ".
Già il titolo risulta terribilmente accattivante, non c'è che dire. E se si ha tempo di leggere brevemente il riassunto della trama nel retro del libro non si può che confermare questa prima, ben promettente, impressione.
Una giovane madre, Alice Fancourt, torna a casa e afferma che la bambina nella culla non è sua figlia, nata da pochi giorni. La placida vita di una benestante famiglia viene scossa, nè il marito della donna nè l'algida suocera le credono. Tuttavia la polizia, spinta dalla tenacia di questa, inizia ad indagare.
Si apre così un mistero in bilico tra follia e dubbi.
Il libro parte in modo eccellente, l'orrore di Alice si fa subito manifesto e violento agli occhi del lettore. L'autrice, in modo sagace, avvia il romanzo proprio toccando le corde di una delle paure più ataviche di ciascun genitore: subire la scomparsa del proprio bambino.
Perdere le sue tracce nel nulla.
La trama sembra così pronta a dipanarsi tra i pensieri irrazionali ed angosciati della madre e il rifiuto della famiglia, che la crede pazza, ad accettare il suo disperato urlo di terrore.
Bisogna ammettere che i presupposti per scrivere un giallo davvero di alto livello c'erano tutti. L'autrice avrebbe potuto dedicarsi ad una attenta analisi psicologica dei personaggi, cercando magari di elaborare in modo approfondito i conflitti irrisolti del nucleo familiare e lasciare a poco a poco al lettore il piacere di conoscerli, scavando nelle menti dei pochi protagonisti.
E' un peccato però che, a parer mio, si sia persa per strada. Dopo i capitoli iniziali, davvero appassionati, il ritmo della vicenda diventa decisamente meno incalzante e finisce con il perdere quello smalto che sembrava così promettente.
Fin da subito diventano troppo nette e chiare le posizione di ciascun personaggio sulla vicenda, le personalità sono troppo ben delineate e persino la figura di Alice, anziché farmi provare compassione, mi è risultata un poco antipatica. I due poliziotti che indagano sulla presunta scomparsa non aggiungono poi nulla di emozionante al racconto.
Mi sono ritrovato più di una volta a non veder l'ora che la narrazione riprendesse a seguire da vicino le vicende della famiglia Fancourt, anziché perdersi dietro le analisi della piuttosto banalotta coppia di detective.
Insomma, tante attese e grandi aspettative, tante possibilità da sfruttare ma perlopiù rimaste disattese.
Il finale del libro non mi ha esaltato ma soprattutto mi è parso poco coerente con la piega psicologica del racconto che le prime pagine sembravano suggerire.
Non mi sento di sconsigliarlo del tutto ma credo che non si possa rimanere un poco frustrati dallo spreco della trama. Come spesso si dice a scuola, mi sentire di suggerire all'autrice Hannah: " Le capacità ci sono ma manca l'impegno!"
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Mi aspettavo di più
Trama avvincente, testo abbastanza scorrevole anche se troppo dettagliato, buona la tecnica narrativa. Il libro nel complesso mi è piaciuto se si esclude il finale...una delusione! Se dovessi leggerlo da capo conoscendone il finale...noterei diverse incogruenze. Meglio non arrivare all'ultima pagina.
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Bestia selvatica
Una madre convinta che abbiano scambiato la sua bambina, neonata, con un'altra. Tutto il libro ruota attorno a questa vicenda e la psicologia è una grande protagonista di queste pagine, molte delle quali, a capitoli alternati, sono narrate in prima persona da questa madre. Gli altri la giudicano isterica, pazza, disperata, perchè si comporta da bestia selvatica. Ma è l'istinto. L'istinto di una madre. Il finale non è quello che ci si aspetta dall'inizio, ma fra flussi ininterrotti di paura, impazienza ed adrenalina, fra un continuo ribollire di emozioni e paure, alla fine si scopre che l'istinto della madre aveva ragione e che la bimba è stata al sicuro per tutto il tempo.
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Poco entusiasmante
Questo libro parla di un incubo (che diventa realtà) vissuto da una madre, Alice. La sua bimba, Florence, appena nata, viene misteriosamente rapita e scambiata con un altra bimba molto somigliante alla sua. Il romanzo si sviluppa su due fronti : il primo, quello di Alice, che cerca di rielaborare la perdita della sua piccola, cercando di convincere sé stessa e gli altri che quella bambina nella culla non sia sua figlia. Mentre sull'altro fronte ci sono le indagini di Simon, investigatore della polizia, che dovrà trovare il bandolo della matassa. Alice, condannata e presa per pazza da tutti, a causa di una depressione post-parto, dovrà combattere con la suocera ed il marito distratto e dai comportamenti ambigui. In alcuni punti la scrittrice si dilunga troppo in descrizioni inutili, ma nel complesso riesce a tenere il lettore sulle spine per cercare di scoprire la verità. Chi sarà stato a rapire Florence? A mio avviso sarebbe stato opportuno raccontare la storia più brevemente (380 pagine sono troppe, e quasi noiose). Probabilmente una descrizione più breve avrebbe dato più verve e suspance al romanzo, il quale ne avrebbe certamente guadagnato.
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Belle... le prime 150 pagine...!!
Stile particolare e coinvolgente; la prima parte del libro l'ho divorata e mi aspetavo chissà quale finale... molto delusa dal susseguirsi del libro.
La trama perde della sua veridicità quando il marito comincia ad avere comportamenti sadici e spietati. La protagonista, che prima godeva della simpatia del lettore, diventa banale e irritante per il suo comportamento sottomesso e non combattivo .
Se nella prima parte venivano descritte bene le sensazioni e i sentimenti dei personaggi ,le ultime 100 pagine sono frettolose e perdono di ogni cosa.
Situazioni trattate prima con tanta minuziosità non vengono più citate ne tanto meno risolte.
Finale "a sorpresa" a dir poco orribile!! Di tutto ciò che l'autrice poteva inventare di sicuro ha scelto la via più brutta.
Delusa, perchè da come era iniziato mi aspettavo molto di più.
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non è mia figlia
l'inizio è molto intrigante con uno stile certamente particolare che aumenta l'interesse.poi la storia diventa banale, rimangono inconcluse diverse questioni aperte.negli ultimi capitoli esce fuori il finale velocemente, e non si concludono certi aspetti di cui si era trattato abbastanza ampiamente nei capitoli precedenti.
deluse le aspettative
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- no
Non male
Un inizio avvincente, le sensazioni drammatiche della madre che ti si sdraiano addosso , sembra il preludio ad un romanzo pieno di suspence invece ...ad un certo punto l'autrice si perde un pò per strada e il finale non è così sorprendente. Carino il racconto con la struttura temporale in "alternanza" tra prima e dopo la scomparsa della bambina che alza il ritmo e la tensione. Nel complesso comunque un libro apprezzabile anche se con un finale un pò troppo affrettato ed edulcorato.
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bello ma... l'italiano??
Una bella storia, non c'è che dire. Mi è molto piaciuta anche la divisione in due parti temporali, se vogliamo, riconosco che sia una tecnica che aiuti ad aumentare la suspance. Verso la fine ( durante le ultime 100 pagine) però, il finale lo si può già intendere. Lo ho letto d'un fiato in soli due giorni, la voglia di scoprire il finale era molto forte! Nel complesso direi buono dunque, ma... l'italiano? Volgio sperare, ovviamente, sia colpa da attribuire al traduttore, anche se, passino gli errori di stampa -ce ne sono parecchi, tra l'altro- ma ai congiuntivi sbagliati proprio non ci sto!! Non è ammisibile leggere frasi in cui un "se" o un "che" che la grammatica associa rigorosamente al verbo coniugato al modo congiuntivo, si possano trovare verbi al modo indicativo!! Un'altra piccola imprecisione linguistica (l'uno e l'altro: utilizzato tra un uomo e una donna !!) ha contribuito a irritarmi durante la lettura. Consiglierei più attenzione.
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Paure
La trama prende spunto da una delle più grandi paure di una madre: il rapimento o la scomparsa di un figlio. La trama inizialmente è originale e fuori dai soliti schemi. Poi, a poco a poco, perde di credibilità, soprattutto quando vengono descritte le reazioni della protagonista, nei confronti degli atteggiamenti sadici del marito.
Molte questioni aperte, non avranno nessuna spiegazione e il finale è decisamente frettoloso. L'autrice scrive bene e in maniera chiara, ma sinceramente, faccio fatica a comprendere le 150.000 copie vendute in un solo mese. Buona lettura:)
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