Niente orchidee per Miss Blandish
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Quali orchidee, Miss Blandish?
James Hadley Chase, uno dei molteplici pseudonimi, di René Lodge Raymond, ex libraio e di poi scrittore classe 1906, Regno Unito, e venuto a mancare in Svizzera nel 1985, in “Niente orchidee per Miss Bladish” propone ai suoi lettori un giallo ambientato in America, Kansas City.
Una ricca e giovane ereditiera, Miss Blandish, viene rapita da una banda di criminali. Sono inesperti, impreparati, fiutano il “colpo facile” e si buttano a capofitto nella possibilità di ottenere il guadagno della vita. Ma è proprio la loro inesperienza a farli cadere innanzi a una banda più scaltra capitanata da Mamma Grisson, spietata criminale molto ambiziosa, che scoperto il sequestro interviene uccidendo i malviventi e portandosi via la malcapitata donna. Scatta la richiesta di risarcimento milionario. Il padre paga, ci mancherebbe, tutto il quantum pur di riavere la figlia.
Ottenuto il riscatto però qualcosa non va come auspicato. Originariamente il piano era quello di uccidere la donna subito dopo aver ottenuto il denaro ma, tuttavia, Slim il figlio di Mamma Grisson, si innamora perdutamente dell’ereditiera. È un uomo con problemi di mente, inquietante, squilibrato e perverso. Rappresenta il perfetto pazzo criminale normalmente idealizzato nell’immaginario comune. Ma cosa succede se il gioco si inverte e una mente criminale diventa un gioco del gatto col topo? Se dietro la facciata vi è altro? Se il gioco si stesse inaspettatamente complicando?
Una trama semplice, lineare, una scrittura scorrevole e fluida nel suo essere. Non è una lettura banale, forse nemmeno indimenticabile ma certamente coinvolge per l’aspetto della crudezza e della violenza che viene inserito. La storia, infatti, sembra essere interamente scritta dal punto di vita della mentalità criminale senza nulla risparmiare a chi legge. E sia chiaro, è una storia semplicemente crudele.
Slim è instabile, sociopatico, violento, la madre, dal suo canto, non ha scrupoli e non ha interesse all’osservazione e rispetto della vita umana. Sono per questo il binomio perfetto di una coppia brutale e senza vincoli o morali di qualsivoglia genere.
Come contrappeso abbiamo un detective burbero, tormentato, in perfetto stile anni ’30 e che conosce bene non solo i suoi limiti ma anche quelli da non oltrepassare. Meno incisiva come personaggio è proprio Miss Blandish, una donna mite, docile che a tratti sembra essere invisibile, anche se nel concreto è la protagonista e molla scatenante delle vicende.
“Niente orchidee per Miss Blandish” è un buon testo soprattutto se contestualizzato nel periodo storico inerente e nel momento della sua creazione. Non può dirsi un capolavoro e per alcuni passaggi di crudezza può disturbare, o si ama o si odia. Di facile lettura, capace di conquistare per intreccio e/o binomi narrativi. Crudele.