Nel limbo
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Trasuda amore
Libro splendido, di grande impatto emotivo, capace di sprigionare, trasudare amore da ogni pagina. Parla della lotta fra una mamma ed un incendio, pieno di vitalità malvagia, che vuole uccidere la figlia. Tutto il libro è costruito sulla base del fatto che madre e figlia, in lotta per la vita, sono spettatrici di se stessi e parlano con i loro familiari, senza essere nè viste nè sentite. Punto di vista molto originale per una narrazione. Sentimenti forti, violenti, tenerissimi. Un istinto materno che induce ad essere feroci. Un silenzio di bambino che esprime più cose di quanto possono fare mille parole. Un amore adolescenziale ed un amore maturo. Una famiglia e la sua forza. Ed una frase, più di tutte, che ti rimane dentro: "l'ultimo senso ad andarsene non è l'udito, ma è l'amore".
Indicazioni utili
La vita anche Nel Limbo
Nel Limbo è un libro che ho scelto per la copertina (che mi ha subito catturata), per la trama (che mi è sembrata subito interessante), per il genere (il thriller è tra i miei preferiti), per la scrittrice Rosamund Lupton (di cui ho sentito parlare bene).
Anche questo thriller è un bestseller, ma è diverso da come me lo aspettavo, probabilmente per quel tocco di soprannaturale e di mistico. Il perché del titolo “Nel limbo” mi ha incuriosita e ha aperto in me varie aspettative dovute a reminescenze dantesche, ma non c’è stato niente di quello che mi aspettavo. È stato un romanzo che mi ha sorpresa e mi ha tenuta con il fiato sospeso, fino all’ultimo rigo.
La trama in sintesi …
Grace Covey è felicemente sposata con un uomo di successo, Mike, e ha due figli: Jenny, che ha sedici anni e gambe lunghe da far girare la testa a uomini ammirati e a donne invidiose, e Adam, un bambino di otto anni, sensibile e dolce, che legge di cavalieri buoni e si fa chiamare Sir Covey. Grace non sa che la vita che ha conosciuto finora durerà meno di ventiquattro ore. Infatti, tutto cambia il giorno del compleanno di suo figlio che è anche la giornata dello sport a scuola. Scoppia un incendio e tutti credono che nella scuola non ci sia nessuno, ma Grace si accorge dell’assenza di sua figlia e corre a cercarla all’interno dell’edificio. Ne uscirà solo con l’aiuto dei pompieri insieme a Jenny. Grace, però, è in coma irreversibile, mentre Jenny è gravemente ustionata e i medici la tengono in coma farmacologico. Eccomi ritornata al perché del titolo. L’io narrativo è affidato a Grace che, anche in coma, continua a muoversi come un’essenza incorporea, un angelo che veglia sulla sua famiglia e cerca di scoprire la verità. Grace non è sola: con lei c’è Jenny che non riesce a ricordare niente. Entrambe sono due anime confuse che cercano di mettere insieme i pezzi del puzzle della loro memoria. Dietro l’immane tragedia si nasconde, infatti, una verità ancora più inquietante: l’incendio è doloso e sembra che il piromane abbia voluto colpire proprio Jenny.
La soprannaturale e mistica Grace osserva il dolore di suo marito, l’avvicendarsi in ospedale di amici addolorati e della cognata che lavora in polizia e indaga sul caso perché ha subito capito che qualcosa non è chiaro. Il giallo si infittisce e la suspense non viene risparmiata al lettore. Tutti i personaggi coinvolti sembrano nascondere qualcosa. E la sicurezza di aver capito che cosa sia successo appare impossibile perché le condizioni precarie di Grace e Jenny possono impedire al lettore di giungere alla soluzione del mistero che potrebbe rivelare una verità agghiacciante.
Rispetto ad altri libri che ho letto, questo risulta avere un impatto emotivo molto più forte, forse proprio per la condizione immobile di Grace e Jenny in coma.
La storia, grazie a questa strategia narrativa, risulta straordinariamente mozzafiato, con uno stile poetico e commovente e con una forte dose di suspense.