Nel buio
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Tra luce e buio...
Luce e buio, calma apparente e insidiose ossessioni. Sono queste le contrapposizioni che dominano questo intrigante thriller scandinavo. Il romanzo si apre su una scena a dir poco rassicurante. Una serena mattina d’estate, ragazzini che nuotano in un lago e un cottage dal giardino rigoglioso. Eppure, la mano delle scrittrici è già pronta a disturbare questo quadro di monotona quotidianità, quasi che uno zoom invisibile costringesse il lettore ad inoltrarsi pian piano nel cuore segreto e feroce di questo luogo idilliaco. Un gioco di equilibri spezzati in cui si ritrova invischiata la protagonista della vicenda, Siri Bergman. Fragile e insicura, si nasconde dietro il suo ruolo di psicoterapeuta per mascherare le sue stesse paure e il ricordo di un doloroso passato. Il senso di colpa per il suicidio inspiegabile del marito e un’indole già ansiosa, ne fanno la vittima ideale di qualcuno che ha deciso di vendicarsi di lei. Accusata dell’omicidio di una sua giovane paziente, Siri si ritrova ad affrontare un incubo da cui potrà salvarsi solamente nel momento in cui ritroverà il coraggio di affrontare il buio che avvolge la sua vita. Un buio che diventa il vero protagonista della narrazione. Ma la luce è lì, più vicina di quanto non sembri. Ad aiutarla, Aina, l’amica di sempre, e Marcus, un giovane agente di polizia che sembra credere nella sua innocenza.
Ho trovato interessanti le descrizioni delle varie sedute psicologiche e le pagine in cui il punto di vista della narrazione si sposta dai pensieri di Siri a quelli della misteriosa figura che agisce nell’ombra per uccidere le sue vittime senza pietà. La scrittura è sempre scorrevole, l’atmosfera davvero inquietante e le parole intessono una rete in cui il lettore ritrova sempre il presentimento che stia per accadere qualcosa di terribile. La soluzione finale può risultare prevedibile, ma vale la pena di scoprirne le motivazioni.
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Ci vuole il buio per vedere le stelle...
Questo thriller è piuttosto atipico, lo dico per un motivo ben preciso: non c'è il classico detective (uomo o donna che sia) ad investigare sul caso.
La protagonista assoluta della storia è la psichiatra Siri Bergman, 35enne che deve ancora superare il trauma della perdita del marito.
Il libro è stato scritto da due donne e si capisce, lo stile di scrittura è chiaramente femminile e la personalità complessa della protagonista poteva essere descritta solo da un'altra donna (due in questo caso!).
Sono molto interessanti i resoconti delle sedute di psichiatria tenute da Siri con i suoi pazienti (una delle due scrittrici è anche lei psichiatra).
Dopo la morte del marito Siri continua a vivere nella loro casa sul mare, fuori Stoccolma, immersa nella natura e completamente isolata da tutto e da tutti.
In un posto simile la notte è molto buia, non ci sono le luci dei lampioni o le insegne dei negozi come in città, c'è solo il buio e Siri ha paura del buio.
Le notti svedesi, in inverno, sono molto buie, alle tre del pomeriggio è già sera e Siri accende le luci in casa, tutte le luci.
Oltre a quelle non si separa mai dalla sua fidata torcia elettrica.
Succedono cose strane a casa sua, Siri pensa di essere spiata, ne è praticamente certa ma non lo dice a nessuno.
Se dovesse farlo i suoi amici, in particolare la sua collega e migliore amica Aina, gli direbbero che non può continuare a vivere lì da sola, ma lei non può fare altrimenti, quella è casa "sua".
La casa sua e del marito scomparso, scomparsa che ha lasciato un vuoto che lei non riesce a colmare e, soprattutto, non riesce a superare.
Anche Siri avrebbe bisogno di uno psichiatra!
I problemi per Siri cominceranno quando verrà rinvenuto il cadavere di Sara, una sua paziente, nei pressi della sua casa sul mare.
Da lì parte la storia.
Buon divertimento...