Mente criminale
Letteratura straniera
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Un tuffo nel passato
Una ragazza scompare. Il GBI sembra esser coinvolto; tutto il GBI, in realtà, tranne Will Trent. Perchè Amanda, la sua superiore, è così ostinatamente decisa a tenere Will lontano dalle indagini?
Il brillante agente dovrà fare i conti col suo passato, un passato che sperava non sarebbe mai più tornato a tormentarlo.
Un romanzo meraviglioso; ecco cos'è stato per me "Mente criminale". L'ho letto in 4 giorni e considerando che è un libro di 533 pagine e che la trama è abbastanza ricca e complessa, mi reputo piuttosto soddisfatta.
La storia è molto interessante e riguarda il passato dei personaggi che ben conosce chi ha seguito questa serie dal principio: Will Trent, Amanda Wagner ed Evelyn Mitchell. Come ho già detto in molte mie recensione ai libri della Slaughter, credo che un suo grande punto di forza sia quello di non snocciolare l'intera "vita-morte-miracoli" dei suoi personaggi in un unico romanzo, ma il disseminare bricioline di pane in ogni romanzo, come una sorta di Pollicino. Solo che in questo romanzo...altro che briciolina, per la miseria! La Slaughter ci ha lasciati un intero pezzo di pane. Ed io, desiderosa di conoscere meglio i tre personaggi sopracitati, mi sono buttata a capofitto nella storia.
Analizzando un po' meglio il romanzo, posso dire che è suddiviso in due: una parte riguarda il presente in cui l'agente Trent mette alle strette la Wagner e la costringe a farlo partecipare ad un caso che lo riguarda molto da vicino; l'altra parte invece si svolge negli anni Settanta, in cui Amanda Wagner e Evelyn Mitchell, giovanissime donne e poliziotte, si trovano non solo a dove farsi rispettare come persone e come agenti in una società estremamente maschilista (e troglodita, aggiungerei), ma anche ad indagare su un caso che le potrebbe mettere in serio pericolo, alla centrale e per le strade di Atlanta.
I capitoli pertanto si alternano tra passato e presente e passano da un personaggio (principale o meno) ad un altro. Lo stile della Slaughter tiene col fiato sospeso e durante la lettura lo sguardo corre sempre più veloce, desideroso di sapere cosa sia successo (e stia succedendo). E perché. Oh sì, il "perché?" sarà una domanda che vi porrete frequentemente durante la lettura.
Al solito, ho trovato ogni personaggio perfettamente caratterizzato; a tal proposito, quello che mi ha maggiormente colpito è stato un pappone soprannominato "Juice": penso di essermi sentita veramente terrorizzata da lui, come se fosse reale, come se gli insulti che rivolgeva alle ragazze (prostitute o agenti che fossero), a modo loro si rivolgessero anche a me.
La lettura è scorrevole e mai noiosa; a volte i dettagli sono divertenti, altri agghiaccianti, altre volte fanno salire un gran nervoso.
Sono contenta di aver aggiunto un nuovo tassello a quel magnifico personaggio che è per me Will Trent; sono arrivata a pensare che questo romanzo sia migliore dei precedenti, ma in realtà è che ognuno è straordinariamente unico a modo suo per la storia di cui parla. E questo l'ho adorato perchè è incentrato, da una parte, su coloro che hanno messo al mondo Will e dall'altra, su coloro che l'hanno salvato. Letteralmente.
Un ultimo avviso al lettore che si accinge ad aprire "Mente criminale": non so quale sia la vostra opinione su Amanda Wagner, ma posso assicurarvi che quando chiuderete questo romanzo, non sarà più la stessa. Se in positivo o negativo...scopritelo voi!
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Troppo tutto
E’ difficile che un thriller mi stanchi. TimeCrime è anche una casa editrice che seleziona tutti thriller di altissima qualità, ma questo libro proprio non ha “bucato il mio schermo”. L’ho trovato troppo complesso ed articolato e quindi per me troppo dispersivo. Troppi personaggi. Dalle vite troppo difficili, articolate su 40 anni di vita. Quella di Amanda che vive di sottigliezze ed enigmi, intrecciata a quella di Will. Vite che sono in molti tratti emotivamente catatoniche. Mi è piaciuta la parte in cui viene trattata la dislessia di Will e soprattutto il modo in cui l’autrice ne parla: il dono di essere diversi. Mi ha conquistato solo il personaggio di Will, complicato, così come a volte mi sento io, con i suoi lati oscuri, così come ne ho tanti io. Per tutto il resto, che è il cuore del libro, sì, un po’ di ansia me l’ha creata, ma da lì ad essere il thriller dell’anno, così come viene dipinto, beh…io non sono proprio della stessa idea. O forse non ero dello stato d’animo giusto io per apprezzarlo.
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Criminali si nasce o si diventa?
MENTE CRIMINALE, oltre 500 pagine che si leggono ininterrottamente, come tutti i romanzi di KARIN SLAUGHTER, scrittrice che adoro.
Nuova indagine portata a termine insieme a Will Trent, Faith Mitchell e Sara Linton.
Da quando le due squadre investigative, quella della serie di romanzi con l’agente speciale del Georgia Bureau of Investigation, Will Trent, e quella del Grant County con il medico legale, Sara Linton, si sono unite le indagini sono diventate sempre più complesse.
Mentre in ABISSO SENZA FINE, abbiamo seguito un caso che coinvolgeva da vicino Faith Mitchell, partner professionale di Will Trent, insieme a sua madre Evelyn Mitchell, la quale facendo carriera, sempre nello stesso ambito della figlia, prima di pensionarsi, era diventata capitano di polizia, in questa particolare indagine, di MENTE CRIMINALE, abbiamo Will Trent e il suo passato e non solo, poiché a orientare la sua vita è stata Amanda Wagner, suo supervisore.
Quando per le donne era difficile integrarsi in un ambiente maschilista, come quello della polizia di Stato, Amanda faceva squadra con Evelyn e, parte del loro passato e di una loro indagine, molto coinvolgente, affiora in alcuni dei capitoli di MENTE CRIMINALE, precisamente quelli datati 1975, anno di nascita di Will Trent.
Già questi presupposti, ossia il coinvolgimento diretto e inconsapevole di Will Trent e la narrazione del caso del 1975, hanno reso interessante l’indagine attuale che ha ancora qualcosa da risolvere e, come in tutti i romanzi di KARIN SLAUGHTER, non è mai semplice da decifrare. Le indagini si svolgono nell’arco di quarant’anni, poiché a volte risolvere un caso richiede davvero tantissimo tempo, nell’attesa che il colpevole compia un passo falso.
Introspettivo quanto il romanzo precedente, ha l’elemento aggiunto di decifrare parte del mistero che aleggia dietro Will Trent e il suo carattere complesso, con quel qualcosa di irrisolto e, forse, di irrisolvibile.
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ABISSO SENZA FINE
GENESI
TRE GIORNI PER MORIRE
TRA DUE FUOCHI